Quattordicenne palestinese condannato a 18 mesi per il lancio di sassi

Gerusalemme-Ma’an. Mercoledì, il Tribunale centrale israeliano ha condannato un quattordicenne palestinese di Gerusalemme a 18 mesi di prigione per aver lanciato sassi e cocktail Molotov contro un avamposto coloniale illegale israeliano, secondo quanto dichiarato dall’avvocato del minorenne a Ma’an.

Muhammad Mahmoud ha affermato che il quattordicenne Jihad al-Jaabari dovrebbe anche pagare 5.000 shekel a un colono israeliano come risarcimento.

L’avvocato del ragazzo ha dichiarato he intende fare ricorso presso il tribunale israeliano.

Ha inoltre aggiunto che al-Jaabari era stato già fermato a novembre.

Secondo la legge israeliana, i minori con un età di 14 anni possono essere condannati per un periodo di tempo in una prigione per adulti.

Nonostante al-Jaabari fosse stato condannato dai tribunali civili israeliani, secondo il gruppo per i diritti dei prigionieri Addameer, circa 700 bambini palestinesi sono condannati ogni anno dai tribunali militari israeliani.

Il gruppo ha rivelato che l’accusa più comune sollevata contro di loro è il lancio di sassi, un crimine punibile fino a 20 anni di carcere.

Dopo un’ondata di proteste che ha travolto i territori palestinesi occupati e Israele all’inizio di ottobre, sono aumentate sempre più le detenzioni di minori da parte delle forze dell’occupazione.

Secondo Addameer, il numero dei bambini palestinesi in detenzione israeliana è quasi raddoppiato – con 307 bambini fermati alla fine di ottobre, rispetto ai 155 della fine di agosto.

Da inizio febbraio, nelle prigioni israelianesono stati detenuti circa 450 bambini palestinesi.

Traduzione di Patrizia Stellato