Quattro navi della Flotta della Libertà già in viaggio

Gaza – Infopal. Tre navi della Freedom Flotilla (Flotta della Libertà) che si dirigerà verso Gaza hanno preso il mare per unirsi ad una nave-cargo irlandese (“Rachel Corrie”), partita poco prima.

Ahmad an-Najjar, responsabile delle relazioni internazionali del “Comitato governativo per rompere l'embargo e l'accoglienza delle delegazioni”, ha affermato che “malgrado le pressioni indirette della lobby sionista in Europa e nel mondo, le quattro navi sono partite per intraprendere il viaggio della libertà e rompere così il disumano embargo che soffoca da anni la Striscia di Gaza. Il 24 si uniranno altre navi, per poi cominciare l'ultima fase del viaggio d'avvicinamento alla Striscia”.

Tra le navi della Flotta ve ne sono due turche e una svedese, su cui prendono posto varie personalità, tra cui Muhammad Qablan, dei Verdi svedesi, il quale ha chiesto un incontro ufficiale col ministro degli Esteri svedese per discutere delle misure che il governo di quel Paese, assieme all'UE, riterrà di prendere per proteggere la Flotta.

An-Najjar ha poi aggiunto che “alcuni parlamentari che partecipano alla Flotta hanno chiesto ai loro governi di utilizzare la loro influenza presso Israele al fine di garantire l'incolumità dei partecipanti. Il parlamentare irlandese dello Sinn Fein Aengus O' Snodaigh ha chiesto al suo governo e all'UE di attivarsi per garantire l'arrivo in sicurezza della Flotta e dei suoi partecipanti, assieme agli aiuti che le navi trasportano”.

Responsabili di tutte le organizzazioni umanitarie alleatesi allo scopo di far arrivare la Freedom Flotilla (Flotta della Libertà) assicurano che le navi, il contenuto e i passeggeri completeranno le operazioni di controllo in ogni porto in cui passeranno, allo scopo di garantire che esse non trasportano alcuna minaccia che possa essere addotta dalle autorità israeliane quale pretesto per opporsi.

An-Najjar assicura infatti che la Freddom Flotilla (Flotta della Libertà) trasporta aiuti umanitari, materiali da costruzione, attrezzature scolastiche “in osservanza di tutte le norme internazionali firmate da parte di tutti gli Stati e del diritto umanitario internazionale, per rompere un embargo descritto dalle stesse Nazioni Unite e da varie organizzazioni umanitarie come disumano ed illegale”.

Il “Comitato governativo per rompere l'embargo e l'accoglienza delle delegazioni” ha inoltre chiesto a tutti gli Stati che hanno firmato la Quarta Convenzione di Ginevra e a tutte le organizzazioni e agli enti che si occupano di diritti umani e democrazia di operare pressioni su Israele affinché tolga l'embargo che soffoca la Striscia di Gaza e la smetta di aggredire ripetutamente i palestinesi, specialmente quelli della Striscia assediata.

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