Quds Press: 14 palestinesi uccisi dalla ripresa dei negoziati tra israeliani e Anp

Al Khalil (Hebron)-InfoPal. Un rapporto statistico pubblicato dall’agenzia stampa, Quds Press International, ha rivelato che 14 palestinesi sono stati uccisi dalla ripresa dei negoziati tra gli israeliani e i palestinesi, tre mesi fa.

I negoziati tra l’Autorità palestinese (Anp) e l’occupazione israeliana sono ripresi a Washington, il 30 luglio scorso, per la prima volta dopo l’interruzione pubblica avvenuta tre anni fa. Mentre le violazioni israeliane contro i civili palestinesi e le loro proprietà sono proseguite.

Stando ai dati del rapporto, con l’uccisione di Anas al- Atrash e Bashir Salem Hababin -avvenuta negli ultimi due giorni, per mano dei soldati israeliani nei posti di blocco militari di al-Container e Za’atara, a sud della Cisgiordania- il numero dei martiri palestinesi caduti dall’inizio del nuovo ciclo di negoziati è salito a 14.

Lo stesso rapporto ha riferito che tre palestinesi residenti nel campo profughi di Jenin sono stati uccisi dal fuoco israeliano. Si è trattato di Mohammed Lahalouh e Islam Toubasi, morti a pochi giorni dalla ripresa dei negoziati, mentre, il giovane Karim Abu Sabih, è morto per le ferite gravi subite negli scontri con l’esercito di occupazione dopo l’assalto del campo profughi di Jenin .

Nonostante la ripresa dei negoziati, l’esercito di occupazione ha proseguito la sua politica di morte e distruzione contro il popolo palestinese. Il 26 agosto scorso, esso ha commesso un massacro nel campo profughi di Qalandia, a Ramallah, ferendo circa 20 palestinesi e uccidendone tre: Robin Fares, Younis Jahjuh e Jihad Aslan”, si legge nel rapporto.

Negli ultimi tre mesi, mentre i negoziati proseguivano, senza successo, a detta degli stessi funzionari israeliani e palestinesi, il membro di al-Qassam, braccio armato di Hamas, Mohammed Assi, è stato ucciso in una sparatoria con le forze israeliane a Beit Laqia, dopo un inseguimento durato un anno intero.

Il giovane palestinese, Ahmed Tzazaah, da Qabatiya, è stato ucciso durante gli scontri scoppiati con l’esercito di occupazione. Mentre il prigioniero Hassan Abdel Halim al-Turabi, dal villaggio di Sarra, a Nablus, è deceduto a causa della politica di negligenza medica, perseguita deliberatamente dalle autorità di occupazione contro i detenuti nelle sue carceri.

Venerdì scorso, nella Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha ucciso tre militanti palestinesi delle Brigate di al-Qassam, nel corso di uno scontro armato ad est di Khan Younis, sud della Striscia di Gaza. Si è trattato di Mohammed al-Kassas, Mohammed Daoud e Khaled Abu Bakra.

Dal canto suo, l’Anp ha ignorato gli appelli lanciati dalle fazioni palestinesi perché si ritiri dai negoziati, in risposta ai crimini continui dell’occupazione contro il popolo palestinese. Crimini, che nei primi tre mesi successivi alla ripresa delle trattative hanno portato alla morte di 14 palestinesi, all’arresto di centinaia e allo sfollamento di un gran numero di palestinesi dalle loro case, confiscate o distrutte. Ciò si aggiunge ai continui tentativi atti ad ebraicizzare la città occupata di Gerusalemme e gli scavi sotto alla moschea di al-Aqsa. Oltre ai piani israeliani, annunciati di recente, che prevedono la costruzione di più di 1.700 unità abitative a Gerusalemme e in Cisgiordania.