Questione dei detenuti palestinesi introdotta al Parlamento europeo

Brussels-Quds Press. Giovedì 16 maggio, la Rete europea per la difesa dei diritti dei prigionieri palestinesi ha introdotto la questione dei detenuti al Parlamento europeo di Brussels, durante una seduta tenuta alla vigilia del 65° anniversario della Nakba, in coordinamento con il Consiglio euro-palestinese.

In alcune dichiarazioni esclusive rilasciate a Quds Press, Mohammed Hamdan, presidente della Rete europea, ha affermato che l’incontro in questione è il primo del suo genere, in quanto il Parlamento europeo non aveva mai discusso della Nakba palestinese, in occasione del suo anniversario, e affrontato le tragiche conseguenze rappresentate da 65 anni di sofferenza umana, complicazioni politiche e perpetuate violazioni israeliane.

Hamdan ha aggiunto che l’incontro si è inaugurato con un rapporto sulla visita della delegazione parlamentare europea, effettuata in Palestina. Dal canto suo, Arafat Madi, direttore del Consiglio delle relazioni euro-palestinesi, ha parlato della sofferenza dei rifugiati, e sottolineato l’importanza del ruolo europeo nel mettere fine a questa sofferenza, con l’adozione di politiche atte a garantire il diritto di ritorno a tutti i profughi. Successivamente, una relazione presentata dal professor Salman Abu Sitta, presidente del Comitato delle terre palestinesi, è stata il fulcro della seduta. Il documento in questione ha illustrato la storia della Nakba, elencando i dettagli delle operazioni di pulizia etnica e deportazioni, eseguite da Israele, che continua a privare i palestinesi dai loro diritti fino ad oggi, e in primis, quello del ritorno. Abu Sitta ha ribadito che il discorso della pace non può essere anteposto a quello del diritto di ritorno, ha quindi indicato ciò che può essere raggiunto a tal proposito, e spiegato i benefici per l’Europa, derivanti dal raggiungimento dei diritti palestinesi. Infine egli ha esortato a porre fine alle forniture d’armi all’occupazione israeliana.

Sempre giovedì, al Parlamento europeo, l’Unione dei medici palestinesi ha tenuto un seminario dedicato alla situazione sanitaria, dove il Dott. Tarek Tahboub, vice presidente dell’unione, ha introdotto un programma di lavoro concernente la situazione sanitaria dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane, e la deliberata negligenza medica che subiscono. Ha anche sottolineato la necessità di formare un comitato europeo che comprenda medici, giuristi e politici per seguire la situazione dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane.

Dal 1967, e fino ad oggi, le autorità israeliane hanno arrestato più di 800 mila palestinesi, tra cui circa 12 mila sono donne, e decine di migliaia di bambini.

Al giorno d’oggi, circa 5.000 palestinesi giacciono nelle carceri israeliane, tra loro, ci sono circa 230 bambini, e più di 70 arrestati da oltre i 20 anni.