Rabbini mediano tra Hamas e Israele per raggiungere una tregua reciproca in Cisgiordania e Gaza.

Ramallah – Infopal

Fonti responsabili palestinesi hanno dichiarato che diversi rabbini ebrei stanno mediando tra il movimento di Hamas e il governo israeliano per raggiungere una tregua che comprenda la sospensione delle operazioni militari dell’esercito israeliano e dei movimenti di resistenza in Cisgiordania e Striscia di Gaza.

La fonti hanno aggiunto che il gruppo di rabbini, diretto da Menahim Fruman, hanno preso l’iniziativa contattando un responsabile nel governo di Haniyah e gli hanno proposto di trasmettere proposte congiunte per una tregua tra Israele e Hamas, a condizione che Hamas riesca a imporre ai movimenti di resistenza il rispetto di una tregua.

La fonte hanno spiegato che Fruman ha telefonato al vice ministro della difesa generale Matan Vilnai e gli ha esposto il tentativo di mediazione, e quest’ultimo sembra aver mostrato molto interesse all’idea.
E ha aggiunto che c’è un tentativo palestinese e israeliano per coinvolgere anche le parti che dovranno prendere una decisione per quanto riguarda la tregua, in particolare le realtà religiose di  Gaza, non limitandosi alle posizioni dei movimenti di resistenza.

La fonte ha aggiunto che non è la prima volta che il rabbino Fruman media tra Hamas e Israele: sei mesi fa aveva preso contatto con i dirigenti del governo Haniyah e di Hamas in merito allo scambio dei detenuti palestinesi con il soldato Gilad Shalit, ma i movimenti di resistenza che lo tengono sequestrato hanno rifiutato la proposta del rabbino di recarsi a Gaza con i detenuti palestinesi liberati da Israele e di tornare in Israele in compagnia del caporale liberato. Hamas aveva insistito per decidere l’identità e il numero dei detenuti da scarcerare. La proposta era dunque fallita.

Va ricordato che Fruman è il rabbino capo della colonia “al-Kana”, vicino a Betlemme, ed è definito una “colomba”. Appartiene alla corrente sionista religiosa, ed è disposto a smantellare le colonie in cambio del raggiungimento di un accordo politico con il popolo palestinese.

La fonti ha parlato anche degli sforzi e della mediazione della Germania e della Norvegia per raggiungere un accordo di tregua reciproca. E ha aggiunto che Hamas attende una risposta israeliana alla proposta presentata attraverso i mediatori tedeschi e norvegesi, che impegna Israele a fermare le operazioni in Cisgiordania e Gaza, e a togliere l’assedio alla Striscia in cambio dell’impegno della resistenza a fermare le operazioni contro Israele.

Questi sviluppi sono iniziati dopo la richiesta di ambienti ufficiali israeliani rivolta ai norvegese e ai tedeschi di prendere contatto con Hamas e testare la possibilità di raggiungere una tregua come quella siglata tra febbraio 2005 e giugno 2006.
Le due tregue sono fallite a causa delle operazioni israeliane in Cisgiordania. Ciò ha indotto i movimenti di resistenza a rispondere alle violazioni dell’esercito israeliano.

Per Hamas non sarà facile far rispettare l’accordo alle altre fazioni della resistenza, per questa ragione i dirigenti del movimento, sia in patria sia all’estero, hanno avviato contatti con i capi del Jihad Islamico in modo da trovare posizioni condivise.

Il vice ministro della difesa israeliano, Vilnai, non scarta l’idea di raggiungere un accordo, a condizione che Hamas dimostri la effettiva possibilità il lancio dei missili.

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