Quds News. Il rabbino israeliano Meir Mazuz, importante figura religiosa e politica israeliana, ha pubblicamente appoggiato i soldati israeliani, che sono stati filmati mentre violentavano un prigioniero palestinese. Secondo Israeli Kan News, il rabbino Mazuz, che esercita una notevole influenza sulla politica israeliana e sulla comunità Haredi, ha incontrato i soldati coinvolti nella famigerata prigione di Sde Teiman nel deserto del Negev. I soldati sono stati filmati mentre violentavano un prigioniero di Gaza.
Durante l’incontro, il rabbino Mazuz è stato visto benedire uno dei soldati accusati. In un video ampiamente diffuso sui social media, si sente Mazuz dire al soldato: “Sarai completamente scagionato. Cosa hai fatto? Hai colpito il nemico, e allora? Va tutto bene. In qualsiasi altro paese, saresti premiato”.
Il rabbino Mazuz, di origine tunisina, è uno dei rabbini più influenti nella comunità Haredi e nella politica israeliana. Le sue decisioni e le sue opinioni hanno un peso considerevole tra i responsabili politici. Ministri di alto livello e membri della Knesset, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, ricercano i suoi consigli.
Il fatto è venuto alla luce in seguito a un video che mostra soldati israeliani che violentano un prigioniero palestinese a Sde Teiman. Il filmato, trasmesso da Channel 12, mostra riservisti che selezionano un prigioniero da un gruppo di oltre 30 detenuti bendati e lo portano in un’area isolata, usando scudi per nascondere le loro azioni. Il video, che non è stato datato né è stata rivelata la fonte, mostra i tentativi dei soldati di nascondere le loro azioni alle telecamere di sicurezza.
Il report di Channel 12 comprende il filmato inquietante dell’aggressione, descrivendola come “sodomia in queste condizioni”. Il prigioniero è stato successivamente ospedalizzato con gravi ferite, che i medici esperti hanno confermato essere state causate dall’inserimento di un oggetto nel suo corpo.
Il 29 luglio è scoppiato uno scandalo significativo in Israele quando la procura militare ha iniziato a investigare nove soldati accusati dell’aggressione. Da allora cinque dei soldati sono stati rilasciati. Personalità israeliani, tra cui ministri e parlamentari, hanno chiesto il rilascio dei soldati, chiamandoli “eroi”. La procura militare continua le sue indagini, ma non sono state ancora presentate accuse formali contro i soldati.
Traduzione per InfoPal di Edy Meroli