Ragazzo palestinese ucciso dalle forze israeliane a Qalandia. La famiglia: un’esecuzione

573698668Gerusalemme-Quds Press e PIC. All’alba di lunedì 27 luglio, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso un giovane palestinese durante un assalto nel campo profughi di Qalandia, a nord di Gerusalemme.

Testimoni locali hanno riferito che i soldati israeliani hanno invaso il campo all’alba di lunedì, hanno fatto irruzione nell’abitazione di Mahmoud Abu Latifa, 18 anni, nel tentativo di arrestarlo, e gli hanno sparato.

Fonti israeliane hanno poi dichiarato che i militari hanno aperto il fuoco contro il ragazzo mentre stava fuggendo, sparandogli alle parti basse del corpo, ma questi sarebbe caduto dal tetto cercando di saltare nell’edificio adiacente, ferendosi gravemente.

Tuttavia, lo zio di Muhammad, Jamal Abu Latifa, ha confutato le dichiarazioni della polizia israeliana sottolineando che il ragazzo è stato imprigionato dopo che gli avevano sparato ai piedi. “Gli hanno dato la caccia alle 5:30 del mattino, gli sparato ai piedi e lo hanno arrestato vivo. Poi i soldati gli hanno sparato al petto e legato con cavi elettrici. Abbiamo le prove di fratture in parti del corpo come conseguenza dell’assalto dei soldati”, ha dichiarato a Ma’an.

Jamal Abu Latifa, un responsabili in un comitato locale del campo profughi, ha aggiunto che Muhammad non è caduto dal tetto e che non era affatto ricercato dagli israeliani .”L’esercito di occupazione lo ha ucciso dopo averlo imprigionato”.

I soldati hanno preso Abu Latifa nonostante fosse ferito e, secondo quanto ha affermato la Mezzaluna Rossa palestinese, ne hanno poi consegnato il cadavere a un’ambulanza attraverso il posto di blocco di Qalandia. Il cadavere si trova ora in un ospedale di Ramallah.