Ramadan a Gaza, Haniyah invita a 'ripudiare le divisioni e a unirsi per affrontare l’occupazione'.

In occasione dell’inizio del mese di Ramadan, Ismail Haniyah, primo ministro “licenziato”, ha diffuso un comunicato stampa in cui afferma: “Mi rivolgo alle masse del popolo palestinese e alla nazione araba ed islamica per porgere loro i miei più cari auguri in occasione del mese del Ramadan. Preghiamo Dio che ci faccia digiunare e che sia soddisfatto di noi, e speriamo che il prossimo Ramadan liberi la nostra terra e i nostri luoghi sacri, e liberi anche i nostri detenuti dalle prigioni dell’occupazione e ci faccia pregare nella sacra moschea di al-Aqsa”.

Il premier di Gaza ha invitato i palestinesi a "ripudiare le divisioni e le polemiche, compattandosi dietro le questioni giuste del popolo e i principi nazionali, e a rispondere al richiamo della ragione, del diritto, e della logica, aprendosi al dialogo su tutti i livelli sotto lo slogan di ‘unire non dividere’, ‘raccogliere e non disperdere’". 
E ha aggiunto: “Il popolo palestinese ha sempre dimostrato di essere una grande nazione che ha donato ciò che possede di più caro per i suoi ideali e la sua libertà. Un popolo orgoglioso della propria volontà, che rifiuta qualunque protettorato e insiste nel proseguire la strada tratteggiata da migliaia di martiri, feriti e prigionieri, nella loro eroica resistenza e pazienza. Un popolo che non si è indebolito, nonostante tutto e dimostra di non lasciarsi sconfiggere e piegare.
Nel mese di Ramadan invitiamo i palestinesi a rafforzare la solidarietà sociale e a mantenere le famiglie dei martiri, degli orfani, dei poveri, a visitare i malati e le famiglie dei caduti e alleggerire le loro sofferenze e a proteggerli, perché rappresentano una parte importante del nostro popolo. Sono loro che hanno pagato e continuano a pagare il prezzo dell’appartenenza a questa patria. Confermiamo loro che non saremo tranquilli finché non verranno liberati i detenuti dalle prigioni israeliane, con il volere di Dio”.

Per ciò che riguarda le minacce del governo israeliano, Haniyah ha confermato che esse "aumentano la forza del popolo palestinese e il suo attaccamento ai propri diritti, e rafforzano la solidarietà e l’unità. Le forze del male non riusciranno a intaccare la nostra volontà perché crediamo nella certezza della vittoria. Il nostro popolo dimostrerà di essere in grado di proseguire il lungo cammino nella strada della libertà nonostante tutto".

Per quanto concerne il conflitto inter-palestinese, ha dichiarato: “All’inizio della crisi abbiamo fatto di tutto per risolverla con il dialogo e l’accordo tra i fratelli. Abbiamo lavorato seriamente, cercando di non far precipitare le cose. Ma altri hanno lavorato per creare le divisioni. Essi si sono mossi per demolire e non per costruire. Nonostante questo, confermiamo al nostro popolo e alla nostra nazione il nostro apprezzamento per tutte le iniziative arabe che intendano saldare la frattura interna, in particolare le iniziative dell’Egitto, dell’Arabia saudita, del Qatar, del Sudan e dello Yemen. Siamo convinti che l’unica soluzione per questa crisi palestinese interna siano il dialogo e l’accordo”.

Haniyah ha rinnovato l’apprezzamento per l’accordo di Mecca, da lui considerato come "una base per il ritorno al dialogo, con il sostegno dell’Egitto".

E ha espresso la speranza che nel mese in corso la nazione araba si muova per porre fine all’assedio del popolo e per far aprire i valichi chiusi, in particolare quello di Rafah tra la Striscia di Gaza e l’Egitto.

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