Il Ramadan a Gaza: tra tristezza e oppressione

Gaza-PIC. Le decorazioni e le lanterne solitamente preparate da famiglie e istituzioni negli anni passati sono oggi assenti lungo le strade. La tristezza aleggia ancora intorno alla Striscia di Gaza, che in meno di un mese ha visto il sacrificio di più di 110 martiri e migliaia di feriti durante la Grande Marcia del Ritorno.

I simboli di allegria che decoravano le strade e le moschee sono spariti e sostituiti dalle foto dei martiri e dai resti dei loro sogni, resi impossibili dalla macchina della morte israeliana, mentre i mercati paiono vuoti alla vigilia del Ramadan, ad eccezione di alcuni acquirenti intenti ad acquistare i beni essenziali in preparazione del mese sacro.

Sanzioni e stipendi.

Nonostante la situazione di grande sofferenza in cui versa la Striscia di Gaza, a causa dell’assedio israeliano, e nonostante il grande dolore che ha avuto luogo in migliaia di case palestinesi a Gaza, l’Autorità Palestinese di Ramallah continua a imporre sanzioni a migliaia di dipendenti, rifiutandosi di pagare  loro gli stipendi.

Quest’anno il Ramadan è arrivato per la prima volta in un momento in cui i dipendenti pubblici non hanno ancora ricevuto lo stipendio pieno. Un anno fa, l’ANP ha detratto deliberatamente gli stipendi dei dipendenti del 30-50%. Tuttavia, il mese scorso, l’ANP si è astenuta dal pagare gli stipendi dei suoi dipendenti, fatta eccezione per alcune decine di dipendenti che hanno ricevuto solo una parte del loro stipendio.

Un anno fa, il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ha imposto misure punitive contro la Striscia di Gaza, riducendo principalmente la quantità di elettricità, deducendo dal 30 al 50% gli stipendi dei dipendenti dell’Autorità Palestinese e costringendo alla pensione migliaia di dipendenti.

Nessun potere d’acquisto.

Un giornalista di PIC ha fatto un giro nei mercati di Gaza, dove la mancanza di acquirenti e il loro potere d’acquisto descrivono perfettamente la situazione della città. Le merci sono accatastate, i clienti sono scarsi, i mercati affollati di persone il cui potere d’acquisto è sceso a meno della metà rispetto allo scorso anno.

Molti  mercanti hanno confermato di non aver sentito l’arrivo del Ramadan.

Circa due milioni di palestinesi vivono nell’enclave assediata, l’80% di essi vive al di sotto della soglia di povertà, mentre il tasso di disoccupazione ha superato il 46,6% all’inizio di quest’anno, poiché il numero di disoccupati ha raggiunto le 243.000 unità. Le cifre ottenute da PIC indicano che l’80% della popolazione è al di sotto della soglia di povertà, il 50% delle persone è disoccupata e addirittura il 60% dei giovani è senza lavoro. Le cifre mostrano inoltre che il reddito medio è di 2 dollari pro capite al giorno, e 1,5 milioni di persone dipendono dall’assistenza umanitaria.

Traduzione per InfoPal di Lorenzo D’Orazio