Ramallah: 20 feriti negli scontri tra forze di sicurezza e manifestanti

Ramallah-InfoPal. Hazem Atallah, direttore generale della polizia palestinese della Cisgiordania, ha reso noto che l’ultima campagna congiunta, effettuata dal suo apparato insieme ai servizi di sicurezza palestinesi, nel campo profughi di al-Ama’ari, “era una semplice campagna atta ad estirpare cellule che minano la sicurezza del Paese”.

In un comunicato stampa diramato lunedì 21 gennaio, Atallah ha respinto l’accusa, secondo la quale gli apparati di sicurezza in Cisgiordania hanno impedito la libera espressione, sottolineando che “secondo la legge, tale libertà ha dei limiti che vanno rispettati”.

Atallah ha spiegato che gli scontri sono scoppiati nel campo profughi di al-Ama’ari quando alcuni giovani hanno bloccato la strada principale che collega Ramallah a Gerusalemme, aggiungendo che “l’unità della polizia, intervenuta per riaprire la strada, è stata presa a sassate, con un bilancio di sette feriti tra i suoi membri”.

Secondo fonti locali dall’interno del campo profughi di al-Ama’ari, a Ramallah, nella notte tra domenica e lunedì, venti persone sono rimaste ferite negli scontri scoppiati tra decine di giovani del campo e gli apparati di sicurezza palestinesi.

Fonti mediche hanno confermato che il complesso medico di Filastin (Palestina), a Ramallah, ha accolto alcuni civili feriti, colpiti da arma da fuoco, e uomini appartenenti alle forze di sicurezza feriti dal lancio di pietre.

Gli abitanti del campo profughi avevano organizzato un sit-in di solidarietà con i detenuti che Israele ha confinato nelle celle di isolamento, radunandosi nella strada principale e scandendo slogan che chiedevano all’Autorità palestinese (Anp) di intervenire a favore dei prigionieri.

Gli eventi hanno avuto una svolta drammatica dopo l’intervento dei servizi di sicurezza palestinesi, che hanno sparato dei colpi in aria, nel tentativo di aprire la strada, scatenando i giovani che si sono infuriati ed hanno iniziato a lanciare le pietre.