Ramallah, nuova protesta dei palestinesi contro i negoziati con Israele

Ramallah – Ma’an. Centinaia di manifestanti hanno sfilato a Ramallah, ieri, per chiedere all’Autorità palestinese (Anp) di astenersi dal negoziare con Israele.

Nella centrale piazza Manara la gente ha esibito poster e cantato slogan del tipo: “Il popolo vuole la fine di Oslo”, con riferimento agli accordi partiti nel 1993 per la formazione di uno Stato palestinese ad interim, fino a negoziati per lo status finale da specificare successivamente.

I manifestanti si sono spinti fino al quartier generale del presidente Mahmoud ‘Abbas, con bandiere palestinesi e urlando parole di condanna per la sua intenzione di incontrare il vice premier israeliano Shaul Mofaz.

E infatti ‘Abbas aveva deciso di cancellare quella data proprio in seguito all’ondata di protesta.
Sabato scorso, la polizia palestinese era intervenuta con metodi violenti quando un’altra protesta era stata organizzata in Cisgiordania.

La marcia di ieri si è conclusa senza incidenti. Poliziotti in borghese hanno scattato fotografie ai presenti e le guardie presidenziali hanno protetto la sede dell’Anp.

Una fonte vicina al governo di Ramallah ha riferito che alla polizia palestinese era stato impartito l’ordine di permettere ai manifestanti di avvicinarsi al muro di cinta della sede di governo, dove, tra l’altro, è sepolta la salma dell’ex presidente Yasser ‘Arafat.

“Oggi ci hanno aperto l’accesso in strada e questo dopo decisioni politiche. Hanno capito che con la violenza non si giunge a nulla”, ha detto lo studente ‘Ali Nakhle, in marcia insiema ad altri 400 palestinesi.

‘Essere responsabili’ chiedono i manifestanti. La fine dei negoziati con Israele e la fine del coordinamento di sicurezza tra Anp e Israele, la stessa che fu battezzata proprio con gli Accordi di Oslo.

Il gruppo ‘Palestinesi per la Dignità’ chiede, tramite un comunicato, l’adozione di una nuova strategia di resistenza che conduca all’indipendenza palestinese e la formazione di un comitato indipendente che supervisioni l’operato delle forze di sicurezza.

“Ricordiamo all’Anp che siamo sempre sotto il giogo dell’occupazione israeliana e che la contestuale repressione dei diritti civili è inaccettabile. Chiediamo all’Anp di tornare a unirsi al popolo e di armarsi del potere popolare, sua fonte di potere e legittimità”.

Intanto, il governo palestinese ha rilasciato nuove dichiarazioni in sostegno alla libertà di espressione in conformità alla legge.

Il ministro dell’Interno, Said Abu ‘Ali, in un comunicato diffuso lunedì, ha scritto di voler” istituire un comitato per indagare sulla violenza contro i manifestanti”, che simili fatti “non si ripeteranno” e che “i responsabili saranno perseguiti per legge.

“Tutto ciò deve riaffermare la persistente unità del nostro popolo”.