Rampolla di agiata famiglia ebrea romana: da 'precaria' a candidata nel Pdl.

ANSA.it » 2008-03-14 21:17

Perla da precaria a candidata Pdl a Roma,
si accendono le discussioni

(di Milena Di Mauro)

Nonostante lo Shabbat, le ore successive al tramonto sono state assai impegnative per la giovane precaria, di religione ebraica, Perla Pavoncello. In poche ore la ventiquattrenne romana si è vista prima proporre, da Silvio Berlusconi (sebbene per gioco) un matrimonio con il figlio Piersilvio, poi (e stavolta sul serio) una candidatura nella squadra dell’aspirante sindaco di Roma del Popolo della Libertà Gianni Alemanno. Così, mentre il centrosinistra ancora si affannava a difenderla deprecando la frase del Cavaliere che le aveva suggerito di sposare un milionario in assenza di un lavoro certo, Perla era già al lavoro con Alemanno ed il suo staff, che le dava lezioni sul comportamento da tenere come candidata al consiglio comunale capitolino. "Il leader del Pdl io lo stimo e lo voto", aveva spento la polemica sulla battuta del Cavaliere la ragazza, rampolla di una delle più agiate famiglie della comunità ebraica romana. Una capacità di sdrammatizzare apprezzata nel Pdl e che ha fatto nascere l’idea di mettere Perla in lista per il Campidoglio.

"Non lo sapevo, mi fa piacere – mostra sorpresa Silvio Berlusconi a chi gli chiede della candidatura – D’altra parte ha dichiarato che votava per noi. E dopo anche le sue dichiarazioni così di buon senso e con sense of humor, certamente apprezzabile e superiore a quello di tutta la sinistra, dico ‘bene, viva!’". Difficile però che il leader del Pdl non avesse già parlato della cosa con i quaranta esponenti dell’Associazione ‘Amici ebrei di Libia’ (della quale la famiglia di Perla fa parte), incontrati in mattinata a Palazzo Grazioli. "Non era mia intenzione offendere nessuno – aveva detto loro Berlusconi -. Anzi, so bene quanto serio sia il problema dei precari, tanto che al governo abbiamo fatto più di qualunque altro. Ho solo fatto una battuta…". Inatnto, Alemanno si intesta interamente la scelta: "Vogliamo dimostrare che su questa vicenda c’é stata una montatura infondata – dice annunciando la candidatura – Siamo ben felici di avere giovani precari nella nostra lista e bisogna evitare le demonizzazioni".

Domani Perla potrà rincontrare Berlusconi a Corviale, dove il Cavaliere sarà con Alemanno e Fini per la presentazione del programma. Per oggi resta invece irraggiungibile, e al suo telefono ormai rispondono i collaboratori di Alemanno. Nelle stesse ore della ‘discesa in campo’, continua però a montare la polemica sulla frase di Berlusconi in tema di precarietà. Da Bruxelles interviene Romano Prodi: "Io non consiglio certo annunci matrimoniali. Credo che il problema sia serio e credo che diventerà sempre più serio a causa delle difficoltà dell’economia mondiale". Berlusconi ribatte: "Prodi si deve pur difendere… Devono inventarsi qualcosa a cui attaccarsi, visto che la fotografia della realtà che ci lasciano è disastrosa a causa loro". Bacchetta anche l’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne: "Certi argomenti si affrontano in modo serio. Io non avrei fatto sicuramente la battuta che ho letto sui giornali di oggi". Ma è soprattutto il centrosinistra – dopo la bocciatura di ieri di Walter Veltroni – ad accusare il Cavaliere ed il Pdl di pessimo gusto e disinteresse per i problemi del lavoro e dei giovani. Il ministro del Lavoro Cesare Damiano invita a "non scherzare sulle condizioni delle giovani generazioni".

E Rosy Bindi, ministro della Famiglia: "La battuta di Berlusconi tradisce la cultura del leader di centrodestra e di quella coalizione, quella che Veltroni ha definito la ‘distanza dal mondo reale delle persone’, perché se avesse davvero la conoscenza della fatica dei giovani a trovare lavoro, e le difficoltà che provoca la precarietà della vita, non ci scherzerebbe sopra". "Il nostro impegno – interviene Dario Franceschini, vice segretario del Pd – è sostenere e aiutare i ragazzi che sono ancora precari e vivono nell’insicurezza con misure concrete e non con battute infelici o offensive in qualsiasi altro Paese". "Non me la prendo con Berlusconi per quella battuta infelice, – boccia Fausto Bertinotti, candidato premier della Sinistra Arcobaleno – ma per la cultura che esprime e trasmette: non preoccuparti della tua condizione di precario, o di donna o di malato, ma tenta una via di fuga, con la fortuna, la lotteria, il successo, la velina". Di "concezione beceramente maschilista" e "disinteresse verso i problemi reali" parla Silvana Mura, dell’Idv, mentre Pier Ferdinando Casini offre la ricetta dell’Udc: "I precari vanno stabilizzati con politiche serie di incentivi anche nei confronti delle aziende perché possano rivolgersi ai giovani con contratti a tempo indeterminato". Ma l’ex ministro del Welfare della Cdl Roberto Maroni circoscrive: "Era solo una battuta. Infelice, ma sempre una battuta".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.