Rantis: città palestinese dotata di ricchezze saccheggiate da Israele

PIC. La città di Rantis, posizionata a nord-ovest di Ramallah, possiede una grande quantità di risorse naturali che l’hanno resa preda dell’occupazione israeliana e del suo continuo saccheggio.

Per anni, l’occupazione ha continuato quotidianamente il lavoro di estrazione di petrolio e gas dal giacimento Majd 5, che si trova nelle terre del paese. I residenti palestinesi vivono inarrestabili sofferenze a causa delle politiche e delle aggressioni da parte dell’occupazione.

Shaker Abu Salim, presidente del Consiglio Rantis, conferma che la città ha una grande ricchezza di cui beneficia l’occupazione, mentre ai palestinesi, suoi legittimi proprietari, è impedito di sfruttarla.

Abu Salim ha indicato, in alcune dichiarazioni alla stampa, che la città si trova su enormi giacimenti di petrolio e gas naturale.

L’appropriazione della terra di Rantis ha avuto inizio molti anni fa, prima della scoperta dei giacimenti petroliferi, attraverso la costruzione del muro di separazione che ha sequestrato gran parte della terra.

Abu Salim ha affermato che l’area effettiva del villaggio era stimata in 37.000 dunum, prima che il governo di occupazione ne confiscasse 27.000 per il Muro dell’Apartheid e per i campi di esplorazione di petrolio e gas.

La terra di Rantis è divisa dalla linea dell’Armistizio, la quale, nel 1948, ha isolato più di due terzi delle terre del villaggio. I residenti hanno meno di un terzo delle loro proprietà nelle terre occupate rispetto al 1967 e ad oggi Israele continua a confiscare altre terre.

Enormi quantità.

Abu Salim ha affermato che i rapporti stimano che sotto le terre del villaggio ci siano 2,5 miliardi di barili di petrolio e un’enorme quantità di gas. Le autorità d’occupazione israeliane impediscono ai palestinesi di investire o svolgere qualsiasi attività o esplorazione in queste terre.

Riguardo alla data di inizio dei lavori di esplorazione, Abu Salim ha detto: “Circa 20 anni fa, l’occupazione è iniziata con un’indagine geologica. Poi, nel 2009, è stato perforato il primo pozzo seguito dalla costruzione della prima piattaforma e torre per l’estrazione di petrolio e gas nel 2012″.

La terra era stata coltivata a grano per anni prima che l’occupazione ne prendesse il pieno controllo, secondo Abu Salim.

Nuove perforatrici.

Gli abitanti hanno recentemente osservato l’installazione di un nuovo impianto, di caserme,  di nuove stanze e di movimento 24 ore su 24, lavoro continuo e troppe auto che trasportano lavoratori tutto il giorno.

Il capo del consiglio del villaggio ha affermato che “l’occupazione ha approfittato degli accordi firmati con l’OLP, a cominciare dall’Accordo di Oslo e dall’Accordo di Parigi, che priva l’Autorità Palestinese di esplorare qualsiasi ricchezza nelle terre palestinesi senza l’approvazione dell’occupazione”.

Abu Salim crede che gli accordi di normalizzazione con l’occupazione generino un sentimento di delusione e disperazione riguardo ad ogni possibile soluzione per le terre rubate, la ricchezza saccheggiata e la possibilità di restituire il diritto alla sua gente.

Annessione.

Rantis è una delle città palestinesi a rischio di annessione israeliana.

Haji Amara Wahdan (Abu Saleh), l’anziano di Rantis, conferma che nel 1948 il villaggio ha perso la sua fonte di sostentamento, in particolare nelle pianure, e che i palestinesi avevano solo terre di montagna e pochi campi. Le persone furono costrette a cercare i propri mezzi di sostentamento e molti si diressero in Giordania, poi negli anni Sessanta e Settanta partirono per gli stati arabi del Golfo. “Dei residenti sono rimasti solo in 500, e prima della Nakba erano più di duemila persone”, ha sottolineato.

Abu Saleh, che da giovane ha disegnato una mappa della città, dice: “Avevo il cuore spezzato per le condizioni del mio villaggio. Conoscevo i suoi confini con la costa palestinese. L’ho disegnata (la mappa) in modo che i giovani prendano coscienza della terra ricca e fertile del loro paese, anche se ne sono stati privati”.

Egli fu uno degli abitanti che difesero Rantis e i villaggi circostanti durante la Nakba, e combatté al fianco del noto leader palestinese Hassan Salama, morto per le ferite nella battaglia di Ras al-Ain nel maggio 1948.

I cittadini continuano a insistere per rimanere saldi nella loro terra nonostante i piani di distruzione, sfollamento e annessione dell’occupazione israeliana. Sottolineano che non rinunceranno alla loro terra, qualunque siano i sacrifici, e che alla fine il diritto sarà restituito ai suoi proprietari.

Traduzione per InfoPal di Silvia Scandolari