In un comunicato, il ministero ha affermato che l’occupazione israeliana ha invaso più di 30 volte la moschea al-Aqsa e ha impedito la chiamata alla preghiera per 51 volte nella moschea di Ibrahimi, a Hebron.
Altre violazioni sono state commesse, tra cui gli scavi sotto i siti santi di Silwan, marce provocatorie nella città vecchia di Gerusalemme, arresti ed ordini di deportazione contro le guardie di al-Aqsa e slogan e frasi razziste scritte con le bombolette su pareti dei luoghi santi.
Secondo il comunicato, il ministero ha affermato che diversi ministri israeliani hanno preso parte alle incursioni nella moschea al-Aqsa, aggiungendo che i coloni hanno eseguito rituali all’interno della moschea e del cimitero islamico di Bab al-Rahma.
I coloni hanno anche acceso le candele dell’Hanukah all’interno della moschea al-Aqsa e hanno sacrificato delle pecore vicino al muro occidentale.
In aggiunta alle violazioni, le forze d’occupazione israeliane hanno impedito agli addetti della moschea al-Aqsa di pulirla.
Una donna palestinese è morta nella moschea, in quanto le forze d’occupazione hanno impedito alle ambulanze di entrarvi quando era sotto ictus.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.