Rapporto: 23 palestinesi uccisi a marzo. 19 giustiziati ai check-point israeliani

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Ramallah–Quds Press. Un rapporto pubblicato da un centro di ricerca palestinese ha documentato l’uccisione di 23 palestinesi, tra cui cinque bambini e due donne, avvenuto durante lo scorso mese di marzo nei Territori Occupati di Cisgiordania e Gerusalemme e Striscia di Gaza.

Il Centro Abdullah Hourani per gli studi e la documentazione, appartenente all’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), ha diffuso il rapporto sabato 2 aprile, evidenziando che 19 delle vittime sono state giustiziate a sangue freddo ai posti di blocco israeliani, accusate di stare per portare a termine delle operazioni di attacco. L’ultima esecuzione ha ferito a morte Abdel Fattah al-Sharif, colpito alla testa dalla pallottola di uno dei soldati occupanti. Il numero delle vittime dallo scoppio dell’insurrezione popolare iniziata lo scorso ottobre è salito così a 209, tra cui 47 bambini.

Il Centro ha fatto notare, inoltre, che le autorità di occupazione hanno confiscato più di 425 ettari dei territori abitati da cittadini palestinesi durante lo scorso mese di marzo, di cui 230 ettari a sud della città di Gerico nei pressi del Mar Morto, trasformandoli dapprima in “territori dello Stato” per poi farli confluire nei progetti di insediamento.

I coloni si sono impadroniti di circa 75 ettari dei territori appartenenti al ministero del Waqf e degli Affari religiosi nella località al-Uja, nel governatorato di Gerico, a cui si aggiunge la confisca da parte delle autorità occupanti di 120 ettari appartenenti ai villaggi di Sawiya, Luban El-Sharkiya e Qaryut a sud di Nablus, con l’obiettivo unire le colonie di Shilo, Eli, Shevut Rahel e Ma’ale Levona – erette sui territori di Qaryut, Luban e Sawiya – al blocco di insediamenti di Ari’el.

Il rapporto ha anche sottolineato il tentativo del governo israeliano di legittimare 17 unità abitative costruite in alcuni degli avamposti di colonie illegali su proprietà privata palestinese, nonché il sostegno di piani di costruzione di 900 nuove unità in Pisgat Ze’ev, un insediamento in Gerusalemme Est, e, infine,  l’approvazione della costruzione di 18 insediamenti a Jabel Mukaber, zona residenziale araba di Gerusalemme.

In un contesto correlato sono stati feriti circa 380 uomini e donne palestinesi in Cisgiordania, Gerusalemme e nella Striscia di Gaza, tra cui 45 bambini, durante ciò che ha portato all’arresto di circa 647 persone, di cui 128 bambini e 16 bambine nello scorso mese di marzo. Ciò ha fatto salire il numero di prigioniere nelle carceri dell’occupazione a 68, delle quali 18 sono minorenni. Nello stesso contesto la Commissione Ministeriale israeliana per la legislazione ha approvato una legge che consente di  processare i minorenni palestinesi di età inferiore ai 14 anni. Inoltre, le autorità di occupazione hanno arrestato più di 1300 lavoratori palestinesi con l’accusa di essere entratati nei territori occupati nel 1948 senza permesso di lavoro.

Il rapporto ha indicato che le autorità di occupazione hanno demolito 159 abitazioni e stabilimenti in Cisgiordania e Gerusalemme durante lo scorso mese di marzo, mentre hanno demolito 63 case e abitazioni,  96 stabilimenti agricoli e commerciali, accampamenti e baracche in tutti i seguenti quartieri di Gerusalemme: Jabal Mukaber, Silwan, At-Tur e Beit Hanina.

Traduzione di Mariangela Cascone