Rapporto “Costs of War”: “Almeno 4,5 milioni di morti a causa delle guerre dopo l’11 settembre”

030402-N-5362A-004.Southern, Iraq (Apr. 2, 2003) — U.S. Army Sgt. Mark Phiffer stands guard duty near a burning oil well in the Rumaylah Oil Fields in Southern Iraq. Coalition forces have successfully secured the southern oil fields for the economic future of the Iraqi people and are in the process of extinguishing the burning wells that were set ablaze in the early stages of Operation Iraqi Freedom. Operation Iraqi Freedom is the multi-national coalition effort to liberate the Iraqi people, eliminate Iraq’s weapons of mass destruction and end the regime of Saddam Hussein. U.S. Navy photo by Photographer’s Mate 1st Class Arlo K. Abrahamson. (RELEASED).

MEMO. I conflitti e le invasioni post-11 settembre in Medio Oriente e in altre regioni circostanti hanno ucciso direttamente e indirettamente almeno 4,5 milioni di persone negli ultimi due decenni, ha rivelato un nuovo rapporto.

Secondo un report di ricerca del progetto “Costs of War” presso il Watson Institute della Brown University, le guerre avviate dalle potenze occidentali in Medio Oriente, Nord Africa e Asia sono direttamente responsabili della morte di almeno tra 4,5 e 4,6 milioni di persone.

In seguito all’attacco alle torri gemelle di New York City, l’11 settembre 2001, gli Stati Uniti e le forze della coalizione che guidava, invasero l’Afghanistan e rovesciarono il governo talebano quello stesso anno, per rappresaglia, poiché aveva mantenuto la protezione di Osama bin Laden, il capo del gruppo di Al-Qaeda che le nazioni occidentali hanno accusato degli attacchi.

Negli anni successivi, le forze della coalizione guidate dagli Stati Uniti hanno anche condotto ulteriori azioni militari nei paesi della regione del Medio Oriente, la più importante delle quali è stata l’invasione dell’Iraq nel 2003. Altri casi includono attacchi su obiettivi in ​​Pakistan, Somalia e Yemen, così come quelli non direttamente conseguenza della ‘guerra al terrore’ come la Libia e la Siria.

Dei 4,5 milioni di decessi stimati, mostra il rapporto, la stragrande maggioranza sono stati “indiretti” – almeno 3,6-3,7 milioni – e sono stati causati da una varietà di fattori. Le categorie citate nel rapporto includono il collasso economico e l’insicurezza alimentare, la distruzione dei servizi pubblici e delle infrastrutture sanitarie, la contaminazione ambientale e le conseguenze di traumi e violenze.

“Le morti indirette sono devastanti, anche perché molte di esse avrebbero potuto essere evitate, se non fosse per la guerra”, afferma il rapporto, aggiungendo che è difficile stimare le morti indirette dovute al fatto che non si verificano immediatamente durante un periodo di conflitto o dopo le battaglie. “Una morte per fame si verifica per lo più a una certa distanza e può accadere mesi o anni dopo che la guerra ha interrotto l’accesso al cibo. Spesso, le persone colpite dalla guerra sono sfollate e in transito, il che le rende difficili da rintracciare”.

Ha anche riconosciuto la difficoltà di separare tali morti indirette dovute a fattori di conflitto da quelle che potrebbero essersi verificate senza tali fattori, a causa di alcune crisi che già affliggono determinati paesi come la povertà o la malattia.

Cost of War ha chiarito nel documento che “nel delineare come le guerre successive all’11 settembre abbiano portato a malattie e morti indirette, l’obiettivo del rapporto è creare una maggiore consapevolezza dei maggiori costi umani di queste guerre e sostenere gli appelli per gli Stati Uniti Stati e altri governi per alleviare le continue perdite e sofferenze di milioni di persone nelle attuali e nelle ex zone di guerra”.

Un esempio di tale caso che ha citato è l’Afghanistan di oggi che, nonostante il ritiro delle forze statunitensi e della coalizione e il ritorno del governo talebano e la relativa stabilità, vede ancora molti afghani “soffrire e morire per cause legate alla guerra a tassi più alti che mai”.

Utilizzando la media del Segretariato della Dichiarazione di Ginevra di quattro morti indirette per ogni morte diretta, i ricercatori del rapporto hanno ritenuto accurato arrivare alla stima “ragionevole e prudente” di 4,5-4,6 milioni di morti.

Il rapporto ha anche evidenziato che, in termini di morti militari, la stragrande maggioranza delle forze uccise erano locali, inclusi oltre 177.000 afghani, pakistani, iracheni e siriani che sono morti nel 2019. Per quanto riguarda le truppe americane, il numero era di 7.000 accanto a oltre 8.000 militari appaltatori (mercenari, contractors, ndr).

Il numero totale, calcolato da Cost of War, supera di gran lunga le cifre precedenti delle guerre successive all’11 settembre, come la stima dei Physicians for Social Responsibility nel 2015, secondo i quali oltre un milione di persone erano state uccise sia direttamente che indirettamente nelle guerre in Afghanistan, Iraq e Pakistan.

(Foto: wikipedia).

Traduzione per InfoPal di L.P.