Rapporto delle Nazioni Unite: le forze di occupazione hanno demolito 467 edifici, e deportato 700 palestinesi dall’inizio dell’anno

Ramallah – InfoPal. Un rapporto ufficiale delle Nazioni Unite ha accusato le forze di occupazione di aver demolito edifici e stabilimenti nelle aree G (territori della Cisgiordania sotto il pieno controllo israeliano secondo gli accordi di Oslo), causando lo sfollamento di decine di palestinesi. Inoltre lo stesso rapporto evidenzia le continue violazioni dei diritti umani dei palestinesi, commesse dall’esercito e dai coloni israeliani.

Il coordinatore Onu per gli Affari umanitari (Ocha), nel suo rapporto settimanale che copre il periodo 29 agosto – 5 settembre, evidenzia la ripresa della politica di deportazione israeliana nelle cosiddette aree G, dove sono stati abbattuti 10 edifici, di cui 5 destinati ad uso abitativo. Ciò ha causato lo sfollamento di 32 palestinesi.

Secondo lo stesso rapporto, dall’inizio dell’anno e fino alla data di redazione di quest’ultimo, il numero degli edifici abbattuti dalle autorità di occupazione nei territori palestinesi ha raggiunto i 467, di cui 140 erano destinati ad uso abitativo. Il numero dei palestinesi sfollati ha raggiunto i 702.

Il rapporto cita anche le aggressioni messe in atto sia dall’esercito che dai coloni israeliani. Le aggressioni dell’esercito hanno causato il ferimento di 17 palestinesi. Mentre i coloni hanno dato fuoco ai raccolti, scritto degli slogan razzisti, aggredito fisicamente contadini e operai causando il ferimento di sette palestinesi e dei danni ingenti alle loro proprietà.

Il rapporto contrasta le affermazioni israeliane, secondo cui gli avamposti coloniali di Ramat Migron e Migron, costruiti nella provincia di Ramallah ed al-Bireh sono stati evacuati, affermando che, secondo la Road Map del 2003, Israele si era impegnata a sgomberare tutti gli insediamenti coloniali in Cisgiordania – circa 100 -, costruiti sui terreni di proprietà palestinese dopo il marzo 2001.

Per quanto riguarda la situazione nella Striscia Gaza, il rapporto riferisce dell’uccisione di sei cittadini palestinesi a seguito dei raid aerei e dei colpi d’artiglieria israeliana.

Viene anche sottolineata la difficile situazione nella Striscia dovuta alla mancanza di energia elettrica sufficiente a coprire il fabbisogno della popolazione. Tale mancanza è dovuta alla scarsità di carburante necessario al funzionamento dell’unica centrale elettrica di Gaza, che ricevendo ogni settimana solo l’80 per cento dai 3,5 milioni di litri di carburante necessari, riesce a mettere in funzione solo tre dei suoi quattro generatori di elettricità.