Rapporto dell’Euro-Med segnala escalation delle demolizioni dei progetti palestinesi finanziati dall’UE da parte di Israele

MEMO. L’Euro-Med Human Rights Monitor ha documentato un forte incremento delle demolizioni israeliane di progetti palestinesi finanziati dall’Unione Europea (UE) costruiti nei Territori Occupati, ha rivelato un rapporto pubblicato nel fine settimana.

Secondo il rapporto, diffuso dalle agenzie di stampa mondiali, nel 2019 Euro-Med ha documentato il record di 204 strutture palestinesi che Israele ha demolito nella sola Gerusalemme Est, rappresentando un picco rispetto agli anni precedenti.

Israele ha ulteriormente demolito o sequestrato 127 strutture finanziate da donatori internazionali, principalmente l’UE e gli Stati membri, a Gerusalemme est e nell’Area C, il doppio rispetto al 2018.

“Nonostante la pandemia di coronavirus e la conseguente crisi economica, il governo di Netanyahu ha intensificato ulteriormente e significativamente la demolizione delle strutture palestinesi”, spiega il rapporto.

“Ad esempio, il numero di demolizioni di case a Gerusalemme Est tra gennaio e agosto 2020 è stato 89, rispetto a 104 per tutto il 2019 e 72 nel 2018. Questo sta mettendo il governo israeliano sulla buona strada per un anno record nel numero di demolizioni di strutture palestinesi a Gerusalemme Est”.

Il rapporto ha confermato che il Belgio, l’Estonia, la Francia, la Germania, l’Irlanda e la Norvegia hanno consegnato un monitoraggio congiunto sul Medio Oriente alle Nazioni Unite alla fine di settembre, in cui gli stati europei riaffermavano la loro profonda preoccupazione per le attività di insediamento di Israele e le demolizioni delle strutture palestinesi.

Secondo il rapporto Euro-Med, la dichiarazione dei paesi dell’UE sottolineava: “Il periodo da marzo ad agosto 2020 ha visto il più alto tasso medio di distruzione in quattro anni”.

Intanto, il rapporto ha rilevato che il numero di progetti finanziati dall’UE realizzati nei Territori Occupati è sceso a 12 nel 2019, rispetto ai 75 del 2015.

Il rapporto ha ribadito che i paesi dell’UE dovrebbero opporsi a Israele per fermare le sue demolizioni. Invece, come divulgato dal rapporto, l’UE copre l’entità del danno che Israele causa ai progetti da lei finanziati, chiedendo ai deputati europei di indagare sulle demolizioni israeliane e di pubblicare un rapporto al riguardo.

Il presidente dell’Euro-Med Human Rights Monitor, il dottor Ramy Abdu, ha affermato che l’UE adotta una forte retorica contro gli insediamenti israeliani nei Territori Occupati, ma i suoi membri chiedono di prendere una posizione simile contro il bersaglio israeliano dei Palestinesi nelle aree soggette a pericolo.

“È impossibile ed è intollerabile tacere su questa preoccupante escalation della demolizione israeliana e sul ritiro dei fondi UE per i progetti nei Territori Palestinesi”, ha dichiarato Abdu.

(Gli studenti palestinesi siedono con il loro insegnante all’interno di un’aula della scuola Ras al-Tenneen nella città di Ramallah est, un tribunale israeliano ha stabilito che è stata costruita senza il permesso di costruzione necessario e ha respinto un appello contro la sua imminente demolizione, l’8 ottobre 2020. [ABBAS MOMANI / AFP via Getty Images]).

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli