Rapporto: ‘Disparità di trattamento tra cittadini ebrei e palestinesi in Israele. E il governo ne è il fautore’

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. L'associazione israeliana “CQ” ha rivelato nuovi contenuti che riconfermano l'inasprimento delle politiche razziste del governo sionista nei confronti dei palestinesi che vivono al suo interno, ovvero nei Territori palestinesi occupati da Israele nel 1948.

I dati di “CQ” hanno mostrato come negli ultimi quattro anni, la disparità di trattamento tra ebrei e arabi in Israele è aumentata del 6,1%.

“Si tratta di politiche di stampo razzista che entrano nella sfera civile del cittadini: dalla sanità all'istruzione, dallo stato sociale al lavoro, dall'istruzione al livello economico”.

Proprio il campo del welfare è quello nel quale si sono registrati livelli di discriminazione di maggior rilievo: il tasso di povertà tra i palestinesi è al 56%, quello degli ebrei non supera il 16%. Il governo israeliano spende per i cittadini ebrei oltre il 250% in più rispetto a quanto investe per il benessere dei palestinesi in Israele.

Nel settore sanitario, il governo di Tel Aviv spende per i cittadini ebrei il 33% in più rispetto a quanto stanzia per la comunità palestinese, il 40% in più nel settore abitativo e il 46% in più in quello dell'istruzione.

Attualmente le scuole arabe in Israele hanno bisogno di 9mila aule, le classi sono sovraffollate, con 29 studenti ciascuna. 

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