Rapporto: durante il mese di agosto 706 Palestinesi sono stati uccisi e altri 427 arrestati

13884_10203716458685556_6241698952195646999_nRamallah-Quds Press. Il Centro per i Diritti palestinesi ha reso noto che durante il mese di agosto 706 Palestinesi sono stati uccisi, specificando che 698 di essi hanno trovato la morte nella Striscia di Gaza durante l’offensiva israeliana, mentre i restanti 8 hanno perso la vita in territorio cisgiordano, dove si sono imbattuti nelle forze d’occupazione mentre tentavano di evacuare le aree colpite dal conflitto.

Nel rapporto mensile pubblicato il 1° settembre, il centro “Ahrar” per i Diritti Umani ha spiegato come il numero di vittime palestinesi registrate ad agosto non rappresenti che la continuazione della scia di morte iniziata il mese precedente con l’avvio della feroce campagna militare israeliana condotta sulla Striscia di Gaza. Il conflitto “ha visto l’esercito israeliano perpetrare veri e propri  massacri, i quali hanno comportato l’intensificarsi degli atti di condanna e degli inviti rivolti al governo di Tel Aviv affinché prendesse coscienza della gravità dei crimini che venivano commessi”.

Il centro ha inoltre precisato che il numero di Palestinesi arrestati durante il mese di agosto ammonta a 427. Tali arresti sono stati effettuati nella Gerusalemme occupata ed in varie aree della Striscia di Gaza. Il raggio d’azione della campagna militare israeliana è stato ampliato fino a colpire anche alcune città cisgiordane, per via dell’operazione denominata “teste da mozzare”, scatenata in seguito alla scomparsa, nella zona di Hebron, di tre reclute israeliane poi ritrovate senza vita.

Il centro “Ahrar” ha spiegato come gli arresti si siano concentrati particolarmente a Gerusalemme, dove il totale dei fermi registrati nel mese scorso ammonta a 150. Una buona parte di queste persone è poi stata rilasciata previo accollamento di ammende ed istanze d’arresto domiciliare.

Il rapporto prosegue poi proponendo una graduatoria concernente le città cui è corrisposto il maggior numero di arresti: a Hebron, 68: a Betlemme 53; a Ramallah 49; a Nablus 40; a Tulkarem 25; a Salfit 20; a Qalqiya 10; a Gerico 7; a Tuba 5.

Tra le persone arrestate figurano anche due donne: si tratta di Fada’ Saliman e An’am Qalambu. Quest’ultima fa parte dei prigionieri gerosolimitani poi rilasciati. E’ stato arrestato anche il deputato Basim al-Za’arir, della città di Hebron.

Il centro “Ahrar” conclude il proprio rapporto invitando tutte le organizzazioni umanitarie “ad un impegno reale e concreto per porre fine alle violazioni israeliane ai danni dei Palestinesi. E’ inoltre necessario che lo statuto di Roma venga sottoscritto e che tutte le istituzioni appartenenti al circuito delle Nazioni Unite si uniscano nel dichiarare ‘criminali di guerra’ i comandanti dell’occupazione, in modo da porli di fronte alle proprie responsabilità”.

Traduzione di Giuliano Stefanoni