Rapporto Goldstone: Abbas cambia rotta?

 

Ramallah. Ieri sera, durante un'intervista televisiva, il presidente Mahmud Abbas ha dichiarato di aver dato istruzioni al suo inviato alle Nazioni Unite, a Ginevra, di concordare una seduta eccezionale al Consiglio per i Diritti umani sul rapporto Goldstone.

Si è trattato del primo discorso ufficiale del capo dell'Anp di Ramallah, dopo lo scandalo dell'affossamento del Rapporto del giudice sudafricano, incaricato dalle Nazioni Unite di indagare sui crimini di guerra israeliani a Gaza – crimini che hanno causato oltre 1400 morti e 5000 feriti.

“Ho dato istruzioni all'ambasciatore  – ha affermato Abbas – affinché richiedesse un'altra riunione straordinaria al Consiglio per i Diritti umani, per votare il Rapporto”.

E ha aggiunto: “Rifiutiamo categoricamente emendamenti alla bozza presentata dagli Stati Uniti, dall'Unione Europea e da altri paesi, perché tali modifiche annullerebbero i contenuti del Rapporto”.

Abbas ha poi criticato duramente i discorsi di Hamas sull'affossamento del Rapporto Goldstone: “Il loro obiettivo (di Hamas, ndr) è quello di evitare le richieste nell'ambito dei negoziati per la riconciliazione nazionale, e di approfondire la divisione, distruggendo il progetto di unità. Ciò va nella direzione dei piani israeliani di ostacolare la nascita dello Stato palestinese”.

Il capo dell'Anp ha poi fatto riferimento a una “commissione di inchiesta” da lui nominata per indagare sulla decisione di ritardare, e di fatto affossare, il voto sul Rapporto Goldstone: “Se la commissione scoprirà che sono stati fatti degli errori, avremo il coraggio di assumercene la responsabilità e ammettere lo sbaglio”.

Gerusalemme e il processo di pace con Israele. Abbas ha poi affrontato il discorso sulle politiche israeliane nei confronti di Gerusalemme e sui tentativi statunitensi di riavviare il processo di pace israelo-palestinese: “Gerusalemme è la porta e la chiave per la pace”, ha sottolineato, aggiungendo che i palestinesi non rinunceranno mai alla Città Santa.

“Qualsiasi accordo che non includa la fine dell'occupazione di Gerusalemme Est è un fallimento. (…) Siamo di fronte a una escalation degli attacchi israeliani contro Gerusalemme, compresa la demolizione delle abitazioni, la confisca di terra, la costruzione di insediamenti, eseguite su base giornaliera allo scopo di portare avanti un programma di pulizia etnica”.

E ha aggiunto che l'Anp insiste sul “congelamento totale degli insediamenti come condizione per la ripresa degli accordi di pace”.

Unità nazionale.  Abbas si è detto ottimista sugli sforzi egiziani verso la pacificazione tra Fatah e Hamas.

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