Rapporto: Israele combatte l’industria del cuoio a Hebron

Ramallah–Quds Press. Il ministero dell’Economia nazionale palestinese ha accusato le autorità di occupazione di porre molte complicazioni e forzature nei confronti delle industrie palestinesi, con il pretesto della sicurezza e della protezione dell’ambiente. Ciò crea grandi perdite finanziarie e limita lo sviluppo dell’industria nazionale e la diffusione dei prodotti palestinesi ai mercati esterni.

In un comunicato stampa divulgato lunedì 11 maggio, il ministero ha dichiarato che Israele ha impedito ai proprietari delle concerie di importare il cromo necessario per la produzione di pelli naturali con il pretesto di proteggere l’ambiente. 10 concerie sono state costrette a chiudere e a licenziare i lavoratori, dopo l’esaurimento del cromo necessario nell’operazione di conciatura.

Ha osservato che l’attività conciaria nella città di Hebron è presente da 100 anni ed è la fonte di rifornimento principale per le industrie palestinesi che producono soprattutto scarpe, borse e vestiti di pelle e impiegano più di 200 lavoratori.

Israele vieta anche ai commercianti palestinesi di importare dai Paesi Arabi, soprattutto dai paesi del Golfo, molte materie prime, che hanno prezzi minori e una qualità migliore rispetto a quelle israeliane.

Traduzione di Nadia El Mansouri