Rapporto: “Israele ha sottratto decine di milioni di shekel dai lavoratori palestinesi”

Quds Press. Un rapporto pubblicato dal quotidiano israeliano Haaretz ha riportato martedì che Israele ha sottratto decine di milioni di shekel dai lavoratori palestinesi, negli ultimi cinquant’anni, sottraendo un importo dai loro stipendi.

Il rapporto rivela che “il tribunale distrettuale di Gerusalemme ha deciso che la detrazione di questi importi è contro la legge, ma le autorità israeliane si sono astenute dal risarcire i lavoratori attraverso l’avviso di licenziamento che hanno presentato al tribunale”.

Il rapporto indica che “il governo israeliano aveva deciso nel 1970 di detrarre un’indennità sociale dello 0,75% dai salari dei lavoratori palestinesi nell’agricoltura e aveva trasferito il denaro all’Unione generale del lavoro (Histadrut). Sebbene questa procedura sia durata 50 anni, i lavoratori palestinesi non erano membri dell’Histadrut, quindi la detrazione era contro la legge ai sensi del Paycheck Protection Act”.

Il giornale ha sottolineato che tali somme sono state detratte da decine di migliaia di lavoratori palestinesi, pari a decine di milioni di shekel all’anno, e sono state trasferite all’Histadrut in violazione della legge, e ai datori di lavoro che non avevano detratto tali importi dagli stipendi dei propri lavoratori erano state inflitte multe di decine di migliaia di shekel.

Il rapporto cita una fonte dell’associazione “Ma’an” secondo cui “la questione è emersa negli ultimi anni, a seguito di gravi incidenti sul lavoro subiti da operai edili palestinesi, che non hanno ricevuto indennità e neanche cure mediche adeguate”.

A seguito della presentazione della denuncia, l’Autorità per la popolazione e l’immigrazione ha annunciato lo scorso gennaio che avrebbe smesso di raccogliere somme dai lavoratori palestinesi, ma si è scoperto che la detrazione di questi fondi continua fino ad oggi, secondo quanto rivelato da Haaretz.

L’Histadrut ha dichiarato che “è obbligato per legge e continua a raccogliere indennità di iscrizione dai lavoratori palestinesi, e continuerà a lavorare e a difenderli e a prendersi cura dei loro diritti”.

Lo scorso aprile, l’associazione “Worker’s Address” si è rivolta all’Autorità per la popolazione, responsabile dell’emissione delle buste paga dei lavoratori palestinesi, in merito alla rimozione degli anni di anzianità di 15.000 lavoratori palestinesi nel settore delle costruzioni. Si è scoperto che la clausola di anzianità era stata cancellata dall’inizio di quest’anno e al suo posto è stato dichiarato che l’inizio dei lavori era il 1 gennaio 2021.

Eliminare l’anzianità lavorativa significa eliminare congedi per malattia e giorni di ferie e ridurre lo stipendio, poiché gli anni di anzianità nel settore edile sono un fattore importante nel calcolo dello stipendio.

I lavoratori palestinesi all’interno dei Territori palestinesi occupati sono stimati in più di 100.000.