Rapporto: la guerra genocida israeliana su Gaza ha ucciso oltre 40 prigionieri

Gaza – Press TV. Un recente rapporto ha rivelato che più di 40 prigionieri israeliani tenuti dal gruppo di resistenza palestinese Hamas nella Striscia di Gaza sono stati uccisi dagli attacchi aerei del regime dal 7 ottobre 2023.

Secondo un’analisi del New York Times (NYT) pubblicata sabato, dei 251 soldati e coloni israeliani fatti prigionieri da Hamas a Gaza, 41 sono stati uccisi da “bombardamenti israeliani e fuoco amico”.

Citando il gabinetto del regime israeliano, il quotidiano statunitense ha aggiunto che dei 59 prigionieri israeliani ancora detenuti da Hamas e da altri gruppi di resistenza palestinese a Gaza, solo 24 rimangono vivi e altri 130 sono stati rilasciati vivi.

“Alcuni [prigionieri] sono stati quasi certamente uccisi nei primi giorni di guerra, prima che fosse possibile siglare una tregua. Ma molti altri sono morti da quando il primo breve cessate il fuoco è crollato nel novembre 2023 e i combattimenti sono continuati in una guerra che ha ucciso decine di migliaia di palestinesi”, si legge nel rapporto.

“I cadaveri di altre 40 persone sono stati restituiti a Israele in cambio del rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi in seguito agli accordi di cessate il fuoco del novembre 2023 e del gennaio di quest’anno”.

Il NYT ha sottolineato che la sua analisi si è basata su rapporti forensi e indagini militari sulla morte dei prigionieri, oltre che su interviste con più di una decina di soldati e ufficiali israeliani, un alto funzionario e sette parenti dei prigionieri.

Il giornale ha attribuito le morti alla preferenza del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di continuare la sua guerra genocida contro Gaza, piuttosto che raggiungere un accordo per una fine permanente del conflitto.

“Avremmo potuto riportare a casa un numero maggiore di [prigionieri], prima e a un prezzo minore”, ha dichiarato Yoav Gallant, ex-ministro israeliano degli Affari militari, in un’intervista televisiva del mese scorso.

“Solo una continua pressione militare, fino alla vittoria totale, porterà al rilascio di tutti i nostri [prigionieri]”, ha affermato Netanyahu lo scorso anno.

I media israeliani hanno anche riferito più volte dall’inizio della guerra che Netanyahu era impegnato a sabotare un accordo che avrebbe posto fine al conflitto e riportato a casa i prigionieri israeliani.

In un caso importante, la madre di Ron Sherman, un prigioniero israeliano catturato da Hamas, ha affermato che l’esercito israeliano ha “deliberatamente” ucciso suo figlio.

L’esercito di occupazione ha recuperato il corpo di Ron e quello di altri due prigionieri da un tunnel a Gaza, ma ha affermato che Hamas li ha uccisi tutti e tre.

In un post su Facebook, Maayan Sherman ha affermato che suo figlio “è stato effettivamente ucciso… [Ma] non da Hamas… non è stata una sparatoria accidentale, non nel fuoco incrociato. È stato un omicidio premeditato. Bombe con gas velenosi […]. Hanno scoperto che Ron aveva anche diverse dita schiacciate, apparentemente a causa dei suoi disperati tentativi di uscire dalla fossa dei veleni”.

Un’indicazione che Ron è stato ucciso dal gas velenoso è che quando il suo corpo è stato trovato, “non c’erano fratture, né ferite da arma da fuoco, nemmeno colpi secchi”, ha detto Maayan.

Tuttavia, le è stato detto che “la questione è chiusa” e che l’esercito non avrebbe indagato ulteriormente.

Israele ha lanciato la sua guerra genocida su Gaza il 7 ottobre 2023. Finora ha ucciso almeno 48.446 palestinesi.

A gennaio, il regime israeliano è stato costretto ad accettare un accordo di cessate il fuoco con Hamas, dato che non è riuscito a raggiungere nessuno dei suoi obiettivi, tra cui la “eliminazione” del movimento di resistenza palestinese o il rilascio dei prigionieri.

Durante la prima fase dell’accordo, Hamas ha scambiato 33 prigionieri israeliani e cinque thailandesi con circa 2 mila rapiti palestinesi detenuti illegalmente nelle carceri israeliane.

La fase di 42 giorni della tregua, funestata da ripetute violazioni israeliane, è scaduta il 1° marzo e Israele si è astenuto dall’avviare colloqui per la seconda fase dell’accordo.

Hamas ha insistito sulla necessità di procedere a negoziati per un cessate il fuoco permanente prima di accettare ulteriori rilasci di prigionieri israeliani.