Rapporto: le forze di occupazione legalizzano la colonizzazione nelle ex postazioni militari in Cisgiordania

Ramallah – InfoPal. Un rapporto ufficiale palestinese ha rivelato l’esistenza di un piano israeliano per espandere 40 insediamenti ebraici, costruiti su terreni palestinesi di proprietà privata nella Cisgiordania occupata.

Secondo un rapporto pubblicato dall’Ufficio per la difesa della terra e per la resistenza alle colonie israeliane dell’Olp, il governo israeliano sta cercando di legittimare le attività di costruzione sui terreni palestinesi, confiscati e trasformati in postazioni dell’esercito israeliano, violando in modo esplicito la decisione  della Corte suprema israeliana, che 33 anni fa aveva decretato il divieto di costruzione sui terreni confiscati per esigenze militari. Tra gli insediamenti  in questione figurano Ariel, Bet El, Efrat, Kiryat Arba, oltre agli insediamenti della Valle del Giordano.

Il rapporto, diffuso il 15 settembre, rivela anche che il governo israeliano ha riconosciuto come prima università pubblica creata dai coloni nella Cisgiordania occupata, un Istituto accademico della colonia di Ariel. Tale riconoscimento rappresenta una chiara violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni Onu che considerano illegali gli insediamenti ebraici nei territori occupati e dispongono il loro sgombero.

Nello stesso contesto, alla Knesset israeliana prenderanno il via, per la seconda volta consecutiva, le discussioni per trovare un’applicazione della legge sulla Pianificazione e Costruzione nel quartiere palestinese di al-Bustan, nella città di Silwan, a sud della moschea di al-Aqsa.

Il piano consiste nella demolizione del quartiere arabo per far spazio ad un parco talmudico nella parte occidentale, mentre il lato orientale sarà destinato ai progetti di espansione urbana della popolazione ebraica negli insediamenti vicini.

Il rapporto cita anche le notifiche di demolizione che le autorità di occupazione hanno  recapitato di recente ai gerosolimitani residenti nel quartiere arabo di al-Bustan, con il pretesto di aver costruito senza licenza.

L’Ufficio per la difesa della terra e per la resistenza alle colonie israeliane ha aggiunto che la città di Silwan sta assistendo ad una notevole attività di costruzione coloniale. Un edificio per i coloni nella zona di Ain Um ad-Daraj è in fase di costruzione, un altro sta sorgendo a Wadi Hilweh, vicino alla moschea di Ein Silwan; nello stesso quartiere, altre tre case sono in costruzione, mentre continuano gli scavi israeliani nei siti storici che contengono dei reperti appartenenti all’epoca dei califfati omayyade e abbaside, scoperti alle porte del quartiere di Wadi Hilweh, a pochi metri a sud della moschea di al-Aqsa.