Rapporto: le forze di sicurezza dell’ANP arrestano e convocano 1.007 cittadini nel primo trimestre di quest’anno

0fbd27e7ee09d27975746c0750c283dcLondra-Quds Press. L’Organizzazione araba per i Diritti umani in Gran Bretagna ha pubblicato, in data 4 aprile, un rapporto relativo al primo trimestre di quest’anno, monitorando i reati commessi nei confronti dei cittadini palestinesi dai servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese e dalle forze di occupazione israeliana.

Il rapporto dichiara che i servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese hanno arrestato 385 cittadini nei Territori occupati, senza rendere noto il mandato d’arresto della pubblica accusa: fra i fermati figurano 23 minori, 99 studenti universitari, 5 giornalisti.

Secondo il rapporto, i prigionieri liberati dalle carceri dell’occupazione hanno rappresentato l’obiettivo principale, giacché fra gli arrestati vi sono 180 detenuti liberati, nuovamente fermati nel quadro della politica di cooperazione portata avanti dall’Autorità palestinese.

Il rapporto chiarisce che la maggioranza degli arresti sono stati effettuati dai due servizi “Sicurezza preventiva” e “Servizio di Intelligence”, con 344 persone arrestate dai due apparati, mentre gli altri sono stati fermati dalla polizia e dalle forze congiunte di diversi servizi di sicurezza.

Il rapporto sottolinea come gli apparati di sicurezza continuino a perseguire una politica di continue convocazioni: i servizi di sicurezza hanno infatti convocato 622 cittadini perché si presentassero nelle sedi della Sicurezza nel periodo monitorato per poi essere rilasciati il giorno stesso. Fra loro, 5 minori, 89 studenti universitari e 11 giornalisti.

Torture

Continua la pratica brutale della tortura nelle prigioni della Sicurezza dell’Autorità palestinese, in cui 14 prigionieri sono stati sottoposti a crudeli sevizie nel primo trimestre di quest’anno, con il ricorso a trattamenti degradanti e a restrizioni nei confronti degli avvocati.

Secondo il rapporto, durante il periodo monitorato, i servizi di sicurezza hanno assalito nove riunioni pacifiche, trattenuto 110 prigionieri in regime di detenzione amministrativa, senza cioè capi d’accusa né deferimento davanti a un pubblico ministero. Ciò ha spinto 15 detenuti allo sciopero della fame.

Violenze israeliane

Il rapporto dichiara che le forze di occupazione israeliana hanno ucciso 16 civili provenienti da diversi governatorati palestinesi, tra i quali quattro minori, una donna, e un palestinese con cittadinanza israeliana.

L’occupazione, inoltre, ha arrestato 1.415 palestinesi, fra i quali 119 donne e 122 minorenni provenienti da diverse zone della Cisgiordania, da Gerusalemme e dalla Striscia di Gaza. Sono state arrestate 525 persone nel mese di gennaio, fra le quali 79 donne e 13 minori; altre 397 persone sono state arrestate nel mese di febbraio, fra cui 22 donne e 43 minori; a marzo, infine, sono state arrestate 493 persone, fra cui 18 donne e 66 minori.

ANP e cooperazione con Israele

L’Organizzazione afferma che la politica di cooperazione dei servizi di sicurezza palestinesi con le forze di occupazione israeliana ha esaurito il popolo palestinese, rendendolo comunque capace di continuare ad affrontare le politiche razziste dell’occupazione.

L’Organizzazione dichiara la leadership politica di Ramallah, guidata dal presidente Mahmud Abbas, pienamente responsabile di tali crimini e la invita a sciogliere i servizi di sicurezza per creare un’unica forza di polizia che garantisca la protezione dei cittadini e li difenda di fronte all’occupazione.

L’Organizzazione considera inaccettabile la continuazione della collaborazione dei servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese con le forze di occupazione, che continua a praticare una politica sistematica di uccisioni e arresti di palestinesi, di confisca delle terre e costruzione di insediamenti.

Traduzione di Federica Pistono