Ramallah-Quds Press. “Israele è in procinto di confiscare decine di migliaia di immobili palestinesi a Gerusalemme e in Cisgiordania, con la copertura legale offerta dalla legge sulla Proprietà degli Assenti. Anche a Betlemme, migliaia di dunum di terra verranno sequestrati con l’ausilio della legge in questione”. E’ l’allarme lanciato da un istituto palestinese specializzato nel monitoraggio delle attività coloniali nei territori occupati.
In un rapporto pubblicato lunedì 17 giugno, l’istituto palestinese Arij per le ricerche applicate ha reso noto che “Israele sta per mettere a segno il più grande saccheggio nella storia. Lo si evince chiaramente dalle recenti dichiarazioni di Yehuda Feinstein, consulente legale del governo israeliano, secondo il quale la legge sulla Proprietà degli Assenti interessa anche le proprietà dei palestinesi della Cisgiordania, situate a Gerusalemme Est e nei territori annessi”.
La legge sulla Proprietà degli Assenti, emanata dall’occupazione nel 1950, afferma che “i beni dei palestinesi residenti al di fuori dei confini di Israele, o in paesi ostili, vanno confiscati”. Grazie a questa legge, Israele sequestrò migliaia di beni appartenuti ai palestinesi sfollati dalle loro città e villaggi nel 1948.
L’istituto ha aggiunto che la legge in questione ha subito diverse modifiche, per permettere il sequestro della massima quantità possibile di terreni e immobili palestinesi, a beneficio dei piani di costruzione e espansione coloniale, attuati nei Territori occupati. L’ultima modifica risale al 2004, quando il premier Benjamin Netanyahu ricopriva il ruolo di ministro delle Finanze. In quell’anno, il governo israeliano ha emesso un emendamento che consente all’Amministratore dei fondi degli assenti di disporre delle terre e cederle alla cosiddetta Autorità di sviluppo, gestita dal Dipartimento delle Terre d’Israele, che a sua volta controlla il 93 per cento della terra nello Stato ebraico. Successivamente, l’Autorità di sviluppo destina i terreni alle imprese di costruzione, come Amidar e Hmenota, attive nella edificazione e espansione degli insediamenti illegali israeliani, soprattutto a Gerusalemme Est.
Al servizio degli insediamenti. La relazione ha sottolineato che l’applicazione della legge è un pretesto israeliano per sfruttare, a scopi coloniali, terre e proprietà palestinesi, messe a disposizione delle compagnie di costruzione, sulla base dell’assunto che esse (la terre confiscate) sono di esclusiva proprietà del popolo ebraico.
Il rapporto ha rivelato che dopo la costruzione del Muro di separazione tra Betlemme e Gerusalemme, le autorità israeliane hanno sequestrato 7000 dunum (1 dunum=1000mq) di terreno nella città di Betlemme, finiti dietro al muro. I terreni in questione sono stati annessi alla municipalità di Gerusalemme, e messi a disposizione dell’Amministrazione dei fondi degli assenti e, successivamente, verranno assegnati alle imprese di costruzione, per espandere gli insediamenti.
Ha aggiunto che i decreti di confisca interesseranno anche alcuni terreni di Beit Sahour, un villaggio situato ad est dell’insediamento di Har Homa, costruito sui territori palestinesi sequestrati grazie alla stessa legge. Nel frattempo, il comune di Gerusalemme ha distribuito concessioni edilizie per la costruzione di mille unità abitative, su una parte dei terreni sequestrati, per edificare un nuovo quartiere nell’insediamento in questione.
L’istituto ha anche osservato che l’Amministratore dei fondi degli assenti ha venduto una parte del terreno all’Autorità di sviluppo, per completare la separazione di Gerusalemme da Betlemme, e da tutta la Cisgiordania, e rafforzare il cordone coloniale intorno alla città Santa, che comprende, oltre all’insediamento di Har Homa, quelli di Gilo, Har Gilo, Givat HaMatos, Ma’ale Adumim, Pisgat Ze’ev, Neve Yaakov e Ramot.
Arij ha sottolineato che il processo di confisca delle terre avviene sistematicamente e in un lasso di tempo relativamente lungo. Ha spiegato che le autorità israeliane rallentano i procedimenti di confisca deliberatamente, in modo da non attirare l’attenzione, e sorprendere i proprietari. Di fatto, Israele ha ratificato e attivato la legge sulle Proprietà degli Assenti proprio per evitare di emettere ordini di confisca chiari.
Nuova sconfitta palestinese. Il rapporto ha esortato la leadership palestinese a rendersi conto del fatto che gli israeliani non accetteranno, in alcun modo, l’inclusione delle terre in questione nei negoziati sullo status finale, in quanto diventate di proprietà esclusiva ebraica. Ha invitato i vertici palestinesi a prestare la massima attenzione riguardo al maligno piano israeliano, che mira ad inghiottire quanto più possibile delle proprietà e gli immobili storici palestinesi. E affrontarlo a qualsiasi costo, ancor prima che venga ufficializzato, nel mese di settembre, lavorando con la comunità internazionale, l’Unione europea e in tutte le sedi internazionali, per avvertire il mondo intero della gravità della decisione israeliana, che una volta formalizzata, rappresenterà una nuova sconfitta per i palestinesi.