Imemc. Dicembre 2018 ha testimoniato un calo nelle violazioni contro le libertà dei media in Palestina rispetto al mese precedente, ma è rimasto ad alti livelli e la maggior parte costituisce un serio attacco contro la vita dei giornalisti e della libertà dei media in Palestina.
MADA, il Centro palestinese per lo Sviluppo e le Libertà dei Media, ha monitorato 43 attacchi nel dicembre 2018, la maggior parte dei quali commessi dall’occupazione israeliana (32 attacchi), e 11 attacchi commessi da palestinesi. Va notato che nel mese precedente vi erano stati 57 attacchi commessi dall’occupazione israeliana.
Gli attacchi palestinesi:
Gli attacchi palestinesi di dicembre mostrano un lieve aumento che li porta a 11, contro gli otto del mese di novembre, secondo il PNN.
Gli attacchi palestinesi contro le libertà dei media, a dicembre, includevano le aggressioni delle forze di sicurezza palestinesi contro i giornalisti Abd Al-Muhsin Shalaldeh e Malik Al-Ja’bari mentre seguivano una marcia a Hebron, oltre al fermo di Al-Ja’bari per circa due ore.
Il fotografo Abdelkareem Mseitef è stato trattenuto nel quartier generale dell’intelligence palestinese, Al-Balou, per quattro ore e mezza mentre stava seguendo una marcia a Ramallah. Il giornalista freelance Sami Saed Al-Saee, riferisce che gli è vietato trasmettere notizie riguardanti il governatore o il governatorato di Tulkarem. Il giornalista Mutasem Saqf Al-Heit è stato arrestato dalla Sicurezza Preventiva Palestinese a Nablus. Il giornalista Abdelmuhsen Shalaldeh è stato convocato e interrogato dal Servizio di intelligence palestinese a Halhoul. L’ideatore di programmi per Palestine TV, Sameer Skaik, è stato convocato e interrogato dalla Sicurezza Interna a Gaza per due volte per lunghe ore. Il servizio di intelligence palestinese ha sequestrato il bonifico degli stipendi del personale per l’ufficio giordano di Al-Haqiqa TV a Betlemme. Il giornalista Nidal Ishtaya è stato ferito da pietre mentre seguiva una dimostrazione a Kafr Qaddoum.
Gli attacchi israeliani:
Le forze di occupazione israeliane hanno commesso 32 attacchi, la maggior parte dei quali gravi, contro la vita dei giornalisti e le libertà dei media, comprendono numerose aggressioni che coinvolgono gruppi di giornalisti e contro media.
Tra gli attacchi israeliani più importanti e gravi registrati durante l’ultimo mese del 2018, c’è il ferimento di almeno 9 giornalisti con proiettili metallici e rivestiti di gomma, nonché con bombe a gas che i soldati dell’ occupazione continuano a sparare direttamente e deliberatamente contro di loro.
Il giornalista Attiya Mohammed Ali Darwish, che seguiva gli eventi della pacifica marcia per il ritorno del 14 dicembre 2018, nell’area di Carney a Gaza, è stato ferito da una bomba a gas che lo ha colpito al volto entrando nell’osso facciale per 7 cm, causando sanguinamento e danni alla mascella e all’occhio sinistro.
Oltre Darwish, altri quattro giornalisti sono stati feriti da bombe a gas lanciate direttamente contro di loro: il fotoreporter Mohammad Wael Abduljawad Al-Duwaik, ferito da una bomba a gas in fronte; il fotografo Majdi George Banoura, ferito da una bomba a gas alla mano sinistra, che gli ha provocato una frattura a un dito e alla testa; Hasan Abdulfattah Mohammad Islaih, ferito da una bomba a gas al piede; Thaer Khalid Fahmi Abu Rayash, ferito da una bomba a gas all’addome; il fotoreporter freelance Ribhi Abed Al-Koubary, ferito da un proiettile di metallo rivestito di gomma alla mano sinistra; Musab Abdelsamad Shawer Al-Tamimi, ferito da un proiettile rivestito di gomma alla mano sinistra; Mustafa Mohammad Al-Badri Hassouna, ferito da un proiettile metallico rivestito di gomma alla gamba e Sami Jamal Taleb Masran, ferito da schegge di proiettile esplosivo al piede.
Tra gli attacchi israeliani più importanti monitorati nel mese di dicembre, oltre ai nove feriti già citati, è stata l’irruzione nella sede principale dell’Agenzia ufficiale di notizie palestinesi WAFA da parte delle forze di occupazione israeliane, che hanno trattenuto i membri dello staff all’interno della sede principale, e hanno lanciato una bomba a gas sul balcone del Al-Tahrir Hall, sebbene ci fossero 14 membri dello staff all’interno della sede centrale. Le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione anche nella tipografia Al-Noor a Ramallah e ne hanno bombardato le porte di notte, oltre a confiscarne le attrezzature e le macchine da stampa. Il proprietario del negozio, Khaled Hussein Musfir, ha stimato il prezzo totale delle apparecchiature e delle macchine confiscate in 32.000 shekel.
Inoltre, nello stesso mese è stato registrato il rapimento e la detenzione di quattro giornalisti: Sameh Mahmoud Mohammad Abdullah, prelevato dalla sua casa nel villaggio di Izbat Al-Jarad, a Tulkarem; il giornalista Hussain Hashim Shuja’ia, prelevato dalla sua casa nel villaggio di Deir Jreir; Samer Abu Eisheh, di Gerusalemme (rilasciato il giorno dopo il suo arresto e posto agli arresti domiciliari per una settimana); e Mousa Sarhan, prelevato dalla sua casa a Alluban Al-Gharbiya.
Per vedere i dettagli di ogni attacco: Palestinian Center for Development & Media Freedoms
Traduzione per InfoPal di Edy Meroli