Rapporto: nel 2013, 22 aggressioni sioniste contro i luoghi santi

Pal.info. Un’organizzazione palestinese dei diritti dell’uomo ha confermato che il governo israeliano ed i coloni sionisti hanno continuato, nel corso del 2013, a violare i luoghi santi islamici e cristiani nei territori palestinesi e nei territori occupati nel 1948.

La Fondazione “Solidarietà” dei diritti dell’uomo ha citato nel suo rapporto annuale che questi attacchi non si limitano solamente ai luoghi sacri islamici, ma hanno anche compreso simboli e luoghi santi cristiani.

Essa ha sottolineato che queste violazioni sono state commesse dal governo sionista, dai coloni e dalle gang dei cosiddetti “pagare il prezzo”.

Il rapporto ha sottolineato inoltre che l’esercito sionista fornisce ai coloni ebrei estremisti una protezione completa quando effettuano attacchi e violazioni, spiegando che l’organizzazione ha contato più di 22 attacchi differenti.

L’organizzazione ha anche indicato che “le violazioni sono state suddivise tra l’attacco alle moschee e gli slogan osceni scritti sui simboli religiosi islamici e cristiani e la distruzione delle tombe islamiche” e ha aggiunto: “Inoltre, alcune violazioni commesse contro Al-Aqsa e la città di Gerusalemme, le incursioni quotidiane, gli scavi continui ed i piani sistematici per cambiare il carattere della città santa e l’utilizzo di prodotti chimici pericolosi allo scopo di far cedere le fondamenta di Al-Aqsa”.

Essa ha considerato che la demolizione, da parte dell’occupazione, di un certo numero di archi a nord della piazza Al-Buraq a Al-Aqsa, con lo scopo di creare centri e servizi di polizia, sono “gli attacchi più importanti che hanno danneggiato la Moschea di Al-Aqsa nel corso dell’anno passato”.

Traduzione di Aisha T. Bravi