Rapporto Olp: ‘Nel 2011 Israele ha assassinato 180 palestinesi e ha approvato 27mila unità abitative per coloni’

Ramallah – InfoPal. Come per il 2010, anche quest’anno, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) intitola il rapporto sui crimini israeliani contro i palestinesi: “Il popolo sotto occupazione”.

“Nel 2011, le forze d’occupazione israeliane hanno assassinato 180 cittadini palestinesi, e ne hanno arrestati 3.300”.

Tra i 180 palestinesi assassinati: 21 sono bambini palestinesi, sette sono stati uccisi nel mese di dicembre 2011 nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

I 3.300 arrestati provengono da Cisgiordania e da al-Quds (Gerusalemme). 

Attività coloniali israeliane in Palestina nel 2011: Israele ha approvato la costruzione di 26.837 unità abitative in diverse zone dei Territori palestinesi occupati. 
1.664 unità abitative sono state costruite all’interno delle colonie nella Gerusalemme occupata e nei dintorni. 15.525 ettari di terra sono stati confiscati, mentre sono state abbattute 495 abitazioni palestinesi. 18.764 gli alberi sradicati.

Ancora: le autorità d’occupazione israeliane hanno ordinato la demolizione di 19 case tra Gerusalemme e periferia come anche nella città di Beit Jala e ad Ariha (Gerico).
Numerosi i pozzi d’acqua e baracche o strutture per l’agricoltura sono state abbattute in varie zone della Cisgiordania occupata.

60mila palestinesi sono stati isolati con la costruzione di un nuovo checkpoint tra il campo profughi di Shu’faat e Gerusalemme. 
La chiusura di Bab al-Mugharibah, ponte di di collegamento con la moschea al-Aqsa, perché la sua struttura sarebbe “pericolante”, sono azioni parte integrante del piano israeliano di ebraicizzare la Città Santa, secondo quanto viene osservato nel rapporto.

Gli attacchi dei coloni israeliani: una catena di attacchi “terroristici” hanno investito diverse moschee nelle comunità palestinesi in maniera costante e per tutto il 2011.
I coloni israeliani hanno appiccato il fuoco alla moschea ‘Akasha, ad ovest di Gerusalemme, alla moschea an-Nour a Bourqah (Ramallah) e all’entrata della moschea ‘Ali bin Abi Taleb a Bourqin (Salfit). 
Puntualmente sono state lasciate razziste come è accaduto nella moschea di al-Hasabah, a Bani Na’im (al-Khalil/Hebron). Anche la chiesa ortodossa di San Giovanni, nei pressi del fiume Giordano, è stata profanata.

Nel mese in corso, dicembre 2011, coloni israeliani hanno incendiato una decina di automobili di proprietà palestinese, hanno confiscato con la forza 1.910 ettari di terra palestinese per ampliare insediamenti o appostarsi con container tra Jenin e Betlemme, rispettivamente a nord-ovest e a sud della Cisgiordania.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.