Rapporto ONU sui crimini di guerra a Gaza: possibili denunce private contro Israele

 

Imemc e agenzie. L’agenzia israeliana Ynet News ha riferito che gli esperti in Israele temono che il rapporto Onu sull’assalto d’inizio anno contro la Striscia di Gaza possa condurre a denunce private ai danni degli uomini dell’esercito.

Gli esperti sostengono che l'inchiesta non dovrebbe avere impatto legale immediato e neanche essere usata contro Israele davanti alla Corte di Giustizia internazionale, quanto, piuttosto, potrebbe servire per denunce private.

La relazione è stata pubblicata ieri da Richard Goldstone, capo della commissione investigativa, e considera sia Israele che Hamas responsabili di aver commesso crimini di guerra.

Secondo quanto scritto dalla commissione, le azioni portate avanti da Israele potrebbero addirittura costituire dei crimini contro l’umanità; Hamas è invece accusata di aver commesso crimini di guerra per aver lanciato razzi contro i territori israeliani.

L’esperto di legge internazionale Robbie Sabel ha spiegato a Ynet News che Israele e Palestina non fanno parte della Corte per i crimini internazionali (Cci), e per questo gli ufficiali israeliani non possono essere accusati di crimini di guerra. Sabel ha infatti chiarito che la Cci è l’unico ente che disponga dell’autorità legale per determinare se siano stati commessi o no dei crimini di guerra: finché Israele non ne diventerà membro ufficiale, o finché l’Anp non si costituirà come stato e non s’iscriverà alla Corte, le possibilità di affrontare simili accuse rimarranno molto basse, secondo l’esperto.

Pare tuttavia che Israele sia attualmente più interessata a mantenere la propria immagine che al genere di reati dei quali si è resa responsabile.

Ha infine precisato Sabel che il rapporto può permettere di sporgere denuncia contro lo stato sionista nei paesi la cui legge conceda di citare in giudizio altri paesi.