Ramallah-InfoPal. Un rapporto ufficiale palestinese ha reso noto che le autorità di occupazione hanno intensificato le loro aggressioni contro i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, sottolineando lo stato di rabbia che prevale tra i prigionieri a causa dell’escalation delle misure arbitrarie nei loro confronti.
In un rapporto pubblicato sabato 29 dicembre, il ministero per gli Affari dei prigionieri nel governo di Ramallah ha riferito che ,nell’ultimo periodo, l’amministrazione carceraria dell’occupazione ha intensificato le campagne di ispezioni, assalti e trasferimenti dei prigionieri, continuando la sua politica di sfruttamento e negligenza medica che ha esacerbato i problemi di salute di molti detenuti.
Secondo il rapporto, 70 detenuti residenti nel nord dei territori palestinesi occupati sono stati trasferiti nelle carceri del sud, dove le condizioni sono pessime. Tale decisione è considerata una mossa punitiva nei confronti dei prigionieri e delle loro famiglie.
In un contesto correlato, fonti palestinesi che si occupano di diritti umani hanno riferito che centinaia palestinesi, detenuti nel carcere di Eishel, hanno proclamato, sabato 29 dicembre, uno sciopero della fame per protestare contro gli abusi e le repressioni dell’amministrazione israeliana.
I prigionieri hanno diffuso una lettera nella quale hanno dichiarato che “l’amministrazione carceraria prosegue nella sua politica repressiva, la cui l’ultima vittima è stata il detenuto Mohammed al-Musabbah, malmenato e confinato in una cella d’isolamento. Inoltre, essa continua ad ignorare le richieste avanzate dai detenuti per apportare delle migliorie alle loro condizioni umanitarie e di salute”.