Rapporto settimanale del Pchr

 

PCHR

Palestinian Center for Human Rights

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Le Forze di occupazione israeliane (Foi) proseguono nei loro attacchi sistematici contro i civili e le loro proprietà nei Territori Palestinesi occupati (Tpo)

  • Due civili sono stati uccisi e un terzo ferito dai coloni israeliani nelle province di Nablus e al-Khalil (Hebron).

  • Un palestinese minorenne è rimasto ucciso nella Striscia di Gaza per l’esplosione di un oggetto misterioso, chiaramente abbandonato dalle Foi.

  • Le Foi continuano a sparare agli operai, agli agricoltori e ai pescatori nelle aree di confine della Striscia.

    • Un operaio palestinese è stato ferito

  • Le Foi hanno continuato a reprimere con la forza le manifestazioni pacifiche in Cisgiordania

    • Un palestinese di meno di 18 anni è rimasto ferito

  • Gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato una galleria al confine con l'Egitto, a sud di Rafah.

  • Le Foi hanno condotto 31 incursioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania.

    • Le Foi hanno arrestato 23 civili palestinesi, tra cui un membro del Consiglio legislativo palestinese (Clp) e 7 minori.

  • Israele prosegue nell’imporre un assedio totale dei Tpo e nell’isolare la Striscia di Gaza dal mondo esterno.

  • I soldati israeliani appostati ai checkpoint militari in Cisgiordania hanno arrestato 3 civili palestinesi, 2 minorenni.

  • Le Foi continuano le attività coloniali in Cisgiordania, e i coloni israeliani continuano ad attaccare i civili e le proprietà palestinesi.

    • A sud di Nablus, i coloni israeliani hanno dato fuoco a una macchina appartenente a un civile palestinese.

Riassunto

Le violazioni israeliane della legge umanitaria e internazionale nei Tpo sono proseguite nella settimana dal 27 gennaio al 2 febbraio 2011:

Sparatorie:

In Cisgiordania, il 27 gennaio, un civile palestinese di 18 anni è stato ucciso da un colono israeliano nel villaggio di ‘Iraq Burin, a sud di Nablus. La vittima stava lavorando nel suo campo quando è stato colpito da un proiettile mortale.

La seconda vittima, di 15 anni, è stata uccisa dai coloni israeliani della colonia di Beit Ain, che hanno fatto irruzione nel villaggio di Safa (a nord di Hebron) sparando ai civili. Un altro palestinese è rimasto ferito.

Durante le manifestazioni di protesta contro le attività coloniali e la costruzione del Muro di annessione, un palestinese minorenne è rimasto ferito e decine di palestinesi e attivisti umanitari internazionali hanno sofferto per aver respirato del gas lacrimogeno o per le contusioni riportate.

Nella Striscia di Gaza, a sud della città di Rafah, un altro palestinese minore di 18 anni è stato ucciso il 27 gennaio dall’esplosione di un oggetto misterioso, chiaramente abbandonato dalle Foi a quasi un chilometro dal confine con Israele. La vittima stava facendo pascolare degli animali.

Il 31 gennaio, un operaio palestinese è rimasto ferito quando i soldati israeliani appostati al confine tra la Striscia di Gaza e Israele hanno sparato ad alcuni operai palestinesi che raccoglievano scarti di materiale edile.

Il 2 febbraio, gli aerei da guerra hanno bombardato uno dei tunnel che passano sotto il confine egiziano, a sud di Rafah.

Limitazioni ai movimenti:

Israele continua ad imporre un rigido assedio ai Tpo e ad imporre severe limitazioni al movimento di civili palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est occupata.

Striscia di Gaza

Da più di tre anni, Israele prosegue nel tenere chiusi tutti i passaggi di confine che permettono l’entrata nella Striscia. L'embargo illegittimo che dal giugno 2007 sta imponendo alla regione è stato reso sempre più severo, con effetti disastrosi sulla situazione umanitaria ed economica degli abitanti.

L'embargo illegale non ha provocato soltanto una crisi umanitaria, ma anche una crisi dei diritti e della dignità umana per la popolazione della Striscia. Le misure adottate di recente con lo scopo dichiarato di alleggerire la politica di assedio sono vaghe, puramente estetiche e lontane dall'affrontare le radici della crisi. L'unica soluzione efficace resta quindi la rimozione completa e immediata dell'embargo, che comporterebbe anche la fine del divieto agli spostamenti dentro e fuori dai confini della Striscia e la proibizione delle esportazioni. Il Pchr teme che la nuova politica israeliana di “alleggerimento” stia semplicemente mutando le condizioni dell'assedio, in modo da farlo accettare e istituzionalizzare a livello internazionale. Forse i palestinesi di Gaza non soffriranno più per le carenze di generi alimentari, ma resteranno economicamente dipendenti, incapaci di provvedere alle loro necessità in modo autonomo e isolati socialmente, culturalmente ed accademicamente dal resto del mondo.

Estendere la lista di merci ammesse a Gaza non cancella l'illegalità di una politica simile, che non rispetta gli obblighi giuridici d'Israele né in quanto potenza occupante, né in quanto firmatario di trattati umanitari internazionali quale la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici.

D'altra parte, i fatti smentiscono quanto sostenuto da Israele riguardo alla riduzione delle limitazioni imposte alle importazioni di beni. Le affermazioni israeliane rappresentano un tentativo di raggirare la comunità internazionale, dato che le merci permesse non soddisfano le necessità di base della Striscia:

  • le Foi continuano a bandire l'entrata di materie prime per l'edilizia;

  • le Foi impongono il divieto a tutte le esportazioni della regione;

  • Israele continua a tenere chiuso il passaggio di Bayt Hanun (Erez) ai civili palestinesi che desiderano viaggiare in Cisgiordania e Israele per ricevere cure mediche, commerciare o visitare amici e parenti;

  • Israele ha imposto restrizioni aggiuntive per i diplomatici, i giornalisti e gli operatori umanitari internazionali che cercano di entrare nella regione, impedendo l'accesso ai rappresentanti di diverse organizzazioni umanitarie;

  • le condizioni di vita della popolazione civile sono peggiorate sensibilmente, e i livelli di povertà e disoccupazione sono saliti alle stelle.

Cisgiordania

Le Foi continuano ad imporre severe restrizioni ai movimenti di civili palestinesi in tutta la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est occupata. Migliaia di civili palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza continuano a vedersi negare l'accesso a Gerusalemme:

  • le Foi hanno piazzato checkpoint dentro e intorno a Gerusalemme, limitando severamente l'accesso dei palestinesi alla città. Ai fedeli, inoltre, viene spesso impedito di pregare nella moschea di al-Aqsa;

  • esistono circa 585 blocchi stradali permanenti e checkpoint (chiusi o in funzione) in tutta la Cisgiordania;

  • quando sarà completo, l'illegale Muro di annessione si estenderà per 724 km intorno alla Cisgiordania, isolando ulteriormente l'intera popolazione. 350 km sono già stati costruiti, e di questi circa il 99% attraversano l'interno della Cisgiordania, confiscando altra terra ai palestinesi;

  • almeno il 65% delle vie principali che portano a diciotto comunità palestinesi è stato chiuso o posto sotto il totale controllo delle Foi;

  • circa 500 km delle strade della regione sono ad accesso limitato. Inoltre, circa un terzo della Cisgiordania – inclusa Gerusalemme est occupata – è inaccessibile ai palestinesi senza un permesso rilasciato dalle Foi, ed estremamente difficile da ottenere;

  • le Foi continuano a tormentare ed assaltare i dimostranti che organizzano le manifestazioni pacifiche di protesta contro la costruzione del Muro di annessione;

  • i civili palestinesi continuano ad essere assillati dalle Foi, che fra le altre cose li fermano regolarmente nelle strade per perquisirli.

Per approfondimenti, tabelle e ulteriori informazioni, leggere il report completo.

 

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