Rapporto settimanale del Pchr sulle violazione israeliane nei TO

Rapporto settimanale del Pchr sulle violazione israeliane nei Territori palestinesi occupati – 8-14 dicembre 2016

Le forze israeliane continuano i crimini sistematici nei TO

 

– Un attivista è stato ferito nel villaggio di al-Eisawiya, a nord di Gerusalemme.

– 76 civili, tra cui 13 bambini e un giornalista, sono stati arrestati.

– 23 di loro, tra cui 11 bambini e il giornalista, sono stati arrestati nella Gerusalemme occupata.

– L’Università di Birzait è stata perquisita e i beni delle associazioni studentesche sono stati confiscati.

– 2 famiglie sono state obbligate a demolire parti di un edificio di 3 piani nel villaggio di Silwan, a sud della città.

– Una casa, un magazzino e una struttura commerciale sono stati demoliti a Sour Baher con il pretesto della loro vicinanza al muro di annessione.

– 3 ONG sono state perquisite; in uno è stata vietata l’attività musicale e in un altro sono stati sequestrati dei computer.

– I coloni hanno tagliato 190 alberi di ulivo nel villaggio Termis’ya, a nord est di Ramallah.

– Decine di posti di blocco temporanei sono stati istituiti in Cisgiordania e altri sono stati ristabiliti per ostacolare la circolazione dei civili palestinesi.

– 7 civili palestinesi, tra cui 2 bambini, sono stati arrestati ai posti di blocco militari.

Riassunto

Le violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario nei Territori Palestinesi Occupati sono continuate nel periodo di riferimento (8-14 dicembre 2016).

Colpiti

Le forze israeliane hanno continuato a commettere crimini, mietendo vittime civili. Hanno anche continuato a far uso eccessivo della forza contro i civili palestinesi che partecipano a proteste pacifiche in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, la maggior parte di loro erano giovani. Durante il periodo di riferimento, le forze israeliane hanno ferito un ragazzo palestinese nella Cisgiordania settentrionale e un civile nella Città Vecchia di Gerusalemme; hanno anche ferito un attivista nel villaggio di al-Eisawiya, a nord-est della città.

In Cisgiordania, a causa dell’ uso eccessivo della forza letale, l’8 dicembre 2016, le forze israeliane di stanza al check-point Za’tara, a sud di Nablus, hanno ucciso un ragazzo palestinese di Qalqiliya. Le forze israeliane hanno affermato che il ragazzo ha tentato di accoltellare soldati e coloni israeliani al check-point, quindi gli hanno sparato. Hanno trattenuto il suo cadavere.

In un crimine simile, il 14 dicembre 2016, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro un giovane palestinese vicino all’hotel Hospice nel quartiere di al-Wad nella Città Vecchia di Gerusalemme Est. Ha subito oltre 10 ferite d’arma da fuoco  in tutto il corpo. Hanno lasciato che si dissanguasse per più di mezz’ora e le forze israeliane impedivano ai paramedici e ai medici di prestargli soccorso. Le forze israeliane lo hanno poi trasportato all’ospedale di Hadassa a causa del suo stato di salute critico, ma è stato dichiarato morto la sera stessa. Le forze israeliane hanno affermato che aveva accoltellato un soldato israeliano.

Il 12 dicembre 2016, un soldato israeliano ha sparato un proiettile di metallo rivestito di gomma a Mohammed Abu al-Hommos, un attivista del comitato al-Eisawiya, a nord est di Gerusalemme, mentre stava documentando le violazioni israeliane durante un’incursione israeliana nel villaggio. Abu al-Hommos ha subito una ferita d’arma da fuoco alla gamba sinistra ed è stato poi trasportato in un centro medico per le cure del caso.

Traduzione di Edy Meroli