Rapporto settimanale del Pchr sulle violazioni israeliane

PCHR – Palestinian Centre for Human

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Le forze di occupazione israeliane (Iof) proseguono gli attacchi sistematici contro le proprietà e i civili palestinesi nei territori palestinesi occupati (oPt) 

Le forze di occupazione israeliane continuano ad usare la forza in risposta alle proteste pacifiche in Cisgiordania.

 Un civile palestinese è stato ferito. 

 Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato 8 dimostranti palestinesi.

 Le forze di occupazione israeliane hanno condotto 24 incursioni nelle comunità palestinesi in Cisgiordania ed una sola incursione nella Striscia di Gaza.

 Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato 9 civili palestinesi, tra cui due bambini.

. Israele continua ad imporre un assedio totale nei territori palestinesi occupati e ha isolato la Striscia di Gaza dal resto del mondo.

– Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato 3 civili palestinesi presso un posto di blocco militare in Cisgiordania.

– Le forze di occupazione israeliane hanno molestato 5 bambini palestinesi a Hebron.

– Le forze di occupazione israeliane hanno ripreso la costruzione del muro di annessione in Cisgiordania.

– Le forze di occupazione israeliane hanno raso al suolo un'ampia fetta del territorio agricolo palestinese a Betlemme e hanno estirpato almeno 22 pini ed ulivi.

– Le forze di occupazione israeliane hanno ripreso le attività di insediamento in Cisgiordania e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare le proprietà e i civili palestinesi.

(…)

Striscia di Gaza

Israele chiude da più di tre anni tutti i confini per la Striscia di Gaza.

La chiusura della Striscia, illegalmente imposta e rafforzata in modo significativo da giugno 2007, ha un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica di Gaza.

·Le forze di occupazione israeliane hanno rafforzato la chiusura della Striscia di Gaza e di fatto hanno reso il valico di Karm Abu Salem l’unico passaggio commerciale della Striscia di Gaza, sebbene non sia particolarmente adatto per scopi commerciali a causa della sua distanza e capacità operativa.

·Le forze di occupazione israeliane continuano ad applicare una politica tesa ad aumentare il soffocamento delle attività commerciali nella Striscia di Gaza, con l’imposizione di un controllo totale sul flusso di importazioni ed esportazioni.

·La chiusura totale del passaggio di al-Mintar “Karni”, avvenuta lo scorso 2 marzo 2011, ha creato una situazione difficile che ha avuto delle serie ripercussioni per la Striscia di Gaza. A seguito della chiusura del passaggio, le imprese economiche e commerciali nell’area commerciale della Striscia di Gaza sono state costrette a chiudere. E’ importante ricordare che il passaggio di al-Mintar è il più grande valico della Striscia di Gaza in termini di capacità operativa di assorbire il flusso di importazioni ed esportazioni. La decisione concernente il valico di al-Mintar rappresenta il culmine di una serie di provvedimenti volti a chiudere totalmente il passaggio di Sufa, ad est della Striscia di Gaza, all’inizio del 2009 ed il passaggio di Nahal Oz, nella zona orientale della città di Gaza, che veniva utilizzato per la consegna di carburante e gas naturale nella Striscia di Gaza, all’inizio del 2010.

·Queste statistiche, che il PCHR ha ottenuto grazie al Border and Crossing Department, indicano un continuo calo nel numero delle importazioni e delle esportazioni da Gaza.

·Le forze di occupazione israeliane continuano ad imporre un divieto totale alla consegna di materie prime verso la Striscia di Gaza, ad eccezione di un numero molto limitato di oggetti. Le quantità limitate di materie prime ammesse nella Striscia di Gaza non bastano a soddisfare le esigenze minime della popolazione civile.   

·La crisi del gas naturale scoppiata nello scorso novembre continua ad avere ripercussioni per la Striscia di Gaza. La crisi si è propagata il 4 gennaio 2010, quando le autorità israeliane hanno chiuso totalmente il passaggio di Nahal Oz, che veniva utilizzato per la consegna di carburante e di gas naturale nella Striscia di Gaza; ciò ha determinato lo spostamento delle forniture di carburante e di gas naturale verso il valico di Karm Abu Salem, che non ha le strutture necessarie a soddisfare le esigenze della popolazione di Gaza. Il passaggio di Karm Abu Salem, nella sua capacità massima, può ricevere solo 200 tonnellate di gas al giorno.

·Circa l’80% dei civili di Gaza continua a dipendere dagli aiuti alimentari forniti dall’URNWA e da altre agenzie di soccorso; il tasso di famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà continua a crescere e circa il 40% della forza lavoro continua ad essere disoccupata a causa della chiusura della maggior parte delle imprese economiche di Gaza.

. Le forze di occupazione israeliane continuano ad imporre un divieto totale di esportazione dei prodotti di Gaza, in particolare dei prodotti industriali, provocando un indebolimento delle reali possibilità di ripresa economica. La situazione si è aggravata specialmente dopo che il valico di Karm Abu Salem è diventato l’unico valico commerciale utilizzabile e la ripetuta chiusura di questo passaggio ha influenzato negativamente la quantità di prodotti di Gaza che sono stati esportati lo scorso aprile.

Traduzione per InfoPal a cura di Niccolò Lazzaretti

 

Il rapporto completo è disponibile online:

http://www.pchrgaza.org/portal/en/index.php?option=com_content&view=article&id=7621:weekly-report-on-israeli-human-rights-violations-in-the-occupied-palestinian-territory-21-27-july-2011&catid=84:weekly-2009&Itemid=183

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