Rapporto settimanale del Pchr sulle violazioni israeliane nei TO

Report settimanale del Pchr – Palestinian Centre for human rights -periodo di riferimento 14– 20 febbraio 2013

Le forze di occupazione israeliane continuano le loro sistematiche aggressioni contro le proprietà e i civili palestinesi nei territori occupati (TO)

Le forze israeliane hanno continuato ad aprire il fuoco contro i civili palestinesi nella zona di frontiera della Striscia di Gaza.

Due raccoglitori di calcinacci sono stati feriti nel nord della Striscia.

Cinque palestinesi, tra cui un bambino, sono rimasti feriti in diversi scontri a fuoco avvenuti in Cisgiordania.

Le forze israeliane hanno condotto 58 incursioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania e due incursioni limitate nel nord e nel sud della Striscia di Gaza.

Almeno 38 civili palestinesi, tra cui 11 bambini, sono stati arrestati in Cisgiordania.

Cinque civili palestinesi della Striscia di Gaza, tra cui tre bambini, sono stati arrestati mentre tentavano di oltrepassare il confine con Israele in cerca di lavoro.

Le forze israeliane hanno continuato ad aggredire i pescherecci palestinesi nel mare di Gaza.

Due pescatori palestinesi, tra cui un bambino, sono stati feriti, e altri due arrestati, al largo della spiaggia di al-Sudaniya, a nord di Gaza.

Le forze israeliane hanno continuato ad usare la forza eccessiva per disperdere le proteste pacifiche organizzate dai civili palestinesi in Cisgiordania.

Nove civili palestinesi, tra cui due bambini e una donna, sono rimasti feriti durante le manifestazioni, organizzate per protestare contro il Muro di annessione e le attività di insediamento.

21 civili palestinesi, tra cui quattro bambini, sono rimasti feriti nelle manifestazioni di solidarietà, organizzate per sostenere i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.

Israele continua ad imporre un assedio totale sui territori palestinesi occupati e a isolare la Striscia di Gaza dal resto del mondo.

Le forze israeliane hanno istituito decine di posti di blocco in Cisgiordania.

Almeno 14 civili palestinesi, tra cui tre donne, sono stati arrestati ai posti di blocco.

Israele ha proseguito i propri sforzi atti a creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est.

Una casa palestinese di Beit Hanina, a nord di Gerusalemme Est, è stata demolita, di conseguenza, 12 persone sono rimaste senza tetto.

Le forze israeliane hanno proseguito le attività di colonizzazione in Cisgiordania, e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili e proprietà palestinesi.

Le forze israeliane hanno continuato ad emettere avvisi di demolizione di case palestinesi.

I coloni hanno continuato ad attaccare i civili palestinesi e le loro proprietà.

Riepilogo

Nel periodo di riferimento (14– 20 febbraio 2013) continuano le violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani nei territori occupati palestinesi.

In breve:

Durante il periodo di riferimento, le forze israeliane hanno ferito 35 civili palestinesi in Cisgiordania, tra cui sette bambini e una donna. Mentre altre quattro persone, tra cui un bambino, sono stati feriti nella Striscia di Gaza.

In Cisgiordania, le forze israeliane hanno continuato il loro uso sistematico della forza eccessiva contro le proteste pacifiche organizzate dai palestinesi e dagli attivisti israeliani e internazionali, contro il Muro di annessione e le attività di insediamento. Come conseguenza, nove civili, tra cui due bambini e una donna, sono rimasti feriti. Quattro di loro, tra cui una donna e un bambino sono stati colpiti durante la manifestazione settimanale del villaggio di Nabi Saleh, mentre un altro bambino è rimasto ferito in quella di Budrus, a Ramallah, e altri quattro civili sono stati colpiti a Kafr Qaddoum, e un civile è stato ferito nella protesta del villaggio di Jayous, a Qalqilia. Tutti gli incidenti sono avvenuti venerdì, 15 febbraio.

Nello stesso contesto, i palestinesi hanno organizzato una serie di manifestazioni pacifiche in solidarietà con i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, in particolare quelli in sciopero della fame. Le forze israeliane hanno impiegato la forza eccessivo per reprimere queste manifestazioni, provocando il ferimento di 21 civili. Il 15 febbraio 2013, 17 civili, compresi quattro bambini, sono stati colpiti durante la protesta organizzata di fronte al carcere di Ofer, a sud ovest di Ramallah. Mentre il 19 febbraio, quattro manifestanti sono stati feriti durante una protesta pacifica organizzata dagli studenti dell’università di Birzeit, di fronte allo stesso carcere.

Come parte della politica israeliana di aprire il fuoco ai posti di blocco militari, il 14 febbraio 2013, le forze israeliane di un posto di blocco situato presso il villaggio di Kafr Laqef, sulla strada che collega Qalqilia a Nablus, hanno aperto il fuoco contro un veicolo civile, provocando il ferimento di una persona, che poi è stata arrestata, mentre un altro civile, che viaggiava a bordo dello stesso veicolo, è stato arrestato e trasportato al campo di detenzione di Kafr Qaddoum.

Il 18 febbraio, le forze israeliane hanno fatto irruzione nel campo profughi di al-‘Aroub, nord di Hebron. Alcuni ragazzi si sono radunati e hanno lanciato pietre e bottiglie vuote contro i soldati israeliani, che hanno aperto il fuoco, provocando il ferimento di un bambino, raggiunto da un proiettile alla gamba destra.

Il 20 febbraio, le forze israeliane hanno assaltato e demolito la rete elettrica che alimenta il villaggio di Qusra, a sud est di Nablus. I residenti della zona hanno protestato contro il comportamento delle forze israeliane, che hanno aperto il fuoco e ferito due civili.

Mercoledì 20 febbraio, le forze israeliane hanno aperto il fuoco ferendo un civile palestinese del villaggio di Bruqin, sud ovest di Jenin, mentre usciva dalla casa di suo fratello.

Nella Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno continuato ad aprire il fuoco contro i palestinesi nei pressi del confine. Il 14 febbraio, le forze israeliane posizionate lungo il confine, a est della valle di al-Douh, a nord est di Beit Hanoun, hanno aperto il fuoco contro un gruppo di raccoglitori di rottami e calcinacci, ferendone due. Le persone in questione si trovavano a 300 metri dalla linea di confine.

Il 18 febbraio, le navi da guerra israeliane hanno attaccato un peschereccio palestinese, con a bordo cinque pescatori, mentre navigava al largo di al-Sudaniya, nord di Gaza. I soldati della Marina israeliana, che si trovavano a 10 metri dal peschereccio, hanno aperto il fuoco ferendo due pescatori, tra cui un bambino. Il peschereccio in questione si trovava a tre miglia nautiche al largo della costa, cioè all’interno della zona di sei miglia nautiche, in cui pescatori palestinesi potevano navigare secondo quanto disposto dall’accordo di cessate il fuoco, siglato il 22 novembre 2012, tra la resistenza palestinese e Israele.

Il 19 febbraio 2013, le navi da guerra israeliane, di stanza al largo della località di al-Waha, nel nord-ovest di Beit Lahiya, hanno arrestato due pescatori palestinesi confiscando il loro peschereccio. Secondo l’Unione dei pescatori palestinesi, la barca navigava a soli 1400 metri dalla costa.