Rapporto settimanale del Pchr sulle violazioni israeliane nei TO

Rapporto settimanale del Pchr sulle violazioni israeliane – 26 giugno e il 2 luglio.

I coloni israeliani hanno rapito, torturato e ucciso un bambino palestinese proveniente dal quartiere di Shu’fat, nei territori occupati e hanno mutilato il suo corpo. 

Commettendo due reati di uccisioni stra-giudiziali, 3 membri appartenenti a gruppi armati sono stati uccisi e un altro ferito. 

Le forze Israeliane hanno preso d’assalto le comunità palestinesi nella  Cisgiordania. 

Un civile palestinese è stato ucciso a nord della  Cisgiordania, e una donna anziana è morta in seguito a un attacco cardiaco quando le forze israeliane hanno fatto irruzione in casa sua, a sud della Cisgiordania. 

19 civili palestinesi, tra cui l’inviato per la TV palestinese dalla Gerusalemme Occupata, sono stati feriti e uno di loro è stato tratto in arresto.

Le forze di occupazione israeliane hanno condotto 90 incursioni nella Cisgiordania.

3 case sono state distrutte a Hebron in un’operazione di punizione collettiva.

76 civili palestinesi, tra cui 8 bambini, sono stati arrestati.

 

L’edificio che ospitava l’Università Hend al-Husseini è stato preso d’assalto nel territori della Gerusalemme o  in occupied Jerusalem.

Tutta l’attrezzatura del caseificio di al-Rayyan, a Hebron, è stata confiscata.

 

Gli aerei da guerra israeliani hanno sferrato 24 attacchi contro obiettivi civili e campi di addestramento paramilitare nella Striscia di Gaza.

9 civili palestinesi, tra cui 3 donne e 2 bambini sono stati feriti da schegge di proiettili e 3 civili, tra cui 2 bambini, da frammenti di vetro volanti. Inoltre, 3 civili hanno riportato ematomi.

Sono stati distrutti un pollaio, alcune serre, un’azienda agricola, due magazzini contenenti mangime e dei capannoni: 3.000 pulcini sono morti. 

Le forze di occupazione israeliane hanno continuato a sparare ai confini della striscia di Gaza.

3 civili palestinesi sono rimasti feriti nelle aree meridionale e centrale della Striscia di Gaza.

Israele ha continuato a imporre una chiusura totale nei territori  Palestinesi Occupati e ha isolato la Striscia di Gaza dal resto del mondo.

Le forze di occupazione israeliane hanno istituito decine di checkpoint nella Cisgiordania.

Almeno 2 civili palestinesi, tra cui un bambino, sono stati arrestati nei checkpoint militari nella Cisgiordania.

Le forze navali israeliane hanno continuato a attaccare i pescatori palestinesi nelle acque di Gaza.

Le forze di occupazione israeliane hanno continuato a sostenere le attività dei coloni nella Cisgiordania e i coloni israeliani hanno continuato a attaccare i civili palestinesi e le loro proprietà.

I coloni hanno attaccato civili palestinesi e le loro proprietà.

I coloni hanno tagliato 15 olivi a Beit Ummar a nord di Hebron.

 

Riassunto

Le violazioni al diritto internazionale e al diritto internazionale umanitario da parte di Israele nei territori Palestinesi occupati sono continuate durante il periodo in esame (26 giugno – 02 luglio 2014).

Conflitti a fuoco:

Durante il periodo di osservazione, Le forze di occupazione israeliane hanno ucciso 4 palestinesi e ne hanno feriti altri 31; 19 si trovavano nella Cisgiordania mentre gli altri 12 erano nella Striscia di Gaza. Tra i feriti, c’erano 5 bambini e 4 donne, tra cui l’inviato della televisione palestinese dalla Gerusalemme occupata. Un’anziana donna è morta in seguito a un attacco cardiaco quando le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nella sua casa e hanno intralciato le operazioni di trasferimento in ospedale per consentire che le venissero prestate le cure mediche opportune. Uno dei crimini più efferati commessi dai coloni israeliani ai danni dei civili Palestinesi nei territori occupati è stato il rapimento del sedicenne Mohammed Hussein Abu Khudair, in prossimità della sua residenza familiare nel quartiere di Shu’fat, a nord della Gerusalemme occupata; il ragazzo è stato sottoposto a brutali torture per poi essere ucciso. Nella Striscia di Gaza, Israele ha sferrato 24 attacchi aerei, mentre le forze di terra hanno aperto il fuoco 5 volte lungo la linea di confine. Inoltre, le forze navali israeliane hanno aperto il fuoco 2 volte e … INSEGUIMENTI.

Il primo luglio 2014, nella Cisgiordania, un’unità israeliana sotto copertura ha ucciso un civile palestinese nel campo profughi di Jenin, a nord della Cisgiordania, in un momento in cui la zona era assolutamente tranquilla.

Il 26 June 2014, la settantenne Fatmah Ismail Ma’abad ‘Issa, del campo profughi al-‘Arroub, è morta in seguito a un attacco cardiaco quando Le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione in casa sua e ha trattenuto i suoi familiari per un’ora, negandole l’accesso alle cure mediche.

Uno dei crimini più efferati commessi dai coloni israeliani contro i civili palestinesi nei Territori occupati è stato il rapimento del sedicenne  Mohammed Hussein Abu Khudair, in prossimità della sua residenza familiare nel campo di Shu’fat, a nord della Gerusalemme occupata; il ragazzo è stato sottoposto a brutali torture e poi lo ha ucciso.

Durante il periodo di osservazione, Le forze di occupazione israeliane hanno ferito 19 civili palestinesi e ne ha arrestato uno.  Il  26 giugno 2014, il ventitreene Ismail Ahmed Mahmoud Hawamdah del villaggio al-Samou’a, a sud di Hebron, è stato colpito da due proiettili alla spalla e alla schiena quando il membro di un’unità sotto copertura gli ha sparato durante il suo arresto. Le forze di occupazione israeliane poi lo hanno tratto in arresto e lo hanno tradotto in una destinazione ignota. La sua famiglia ha scoperto solo in un secondo momento che il figlio si trovata nell’Ospedale  “Soroka” Hospital di Beersheba.

 

Il 27 June 2014, Le forze di occupazione israeliane hanno ferito 4 civili palestinesi nell’avanzata verso Nablus, Balatet al-Balad e il campo profughi, a est della città,  per  consentire ai coloni di recarsi a svolgere i riti sacri sulla Tomba di Giuseppe. Un cospicuo numero di giovani palestinesi ha manifestato contro di loro.

 

Nella Striscia di Gaza, durante il periodo di osservazione, Le forze di occupazione israeliane hanno condotto due esecuzioni stragiudiziali. La prima volta, 2 palestinesi, membri delle brigate di al-Naser Salah al-Deen (braccio armato dei Comitati di Resistenza popolare) sono stati uccisi. La seconda volta, un membro di un gruppo armato è stato ucciso e un altro ferito.

 

Il 27 giugno 2014, 8 civili palestinesi sono stati feriti quando i carri armati israeliani lungo il confine, a est di Khan Younis nella regione meridionale della striscia di Gaza, hanno fatto esplodere tre granate contro i due minareti delle moschee di al-Huda e al-Taqwa nel villaggio Khoza’ah, a circa 1.000 – 1.600 metri dal confine. Tre donne, tra cui una incinta e un’altra con un bambino in casa, sono state ferite; anche un bambino che si trovava in strada è stato ferito.

 

Nella stessa giornata, i carri armati israeliani fermi lungo la linea di confine, a est di Khan Younis nella regione meridionale della Striscia di Gaza, hanno esploso 6 granate contro i terreni agricoli del villaggio di al-Qararah, a est della città. Gli abitanti dell’area sono stati terrorizati dalle esplosioni, che si sono avvertite in tutto il territorio di Khan Younis. Non si sono registrati feriti.

 

Il 28 giugno 2014, due civili palestinesi sono rimasti feriti quando leKhan Younis, hanno aperto il fuoco contro i terreni agricoli a ovest della linea di confine di cui sopra.

 

Il 29 giugno 2014, i carri armati israeliani posizionati lungo la linea di confine a est di Khan Younis, hanno sparato 5 granate e aperto il fuoco contro i terreni agricoli, a est del villaggio di Qararah, a ovest della linea di confine di cui sopra. Non si sono registrati feriti.

 

Per quanto riguarda gli attacchi aerei di Israele, oltre a quelli già citati, gli aerei da guerra israeliani hanno sferrato 20 attacchi su obiettivi civili e su campi di addestramento paramilitare di gruppi armati.

 

Il 28 June 2014, gli aerei da guerra israeliani hanno sganciato 3 missili su un uliveto di circa un dunham, a est del campo profughi di al-Bureij, al centro della Striscia di Gaza. Questo terreno appartiene a Ahmed Mohammed Hlayel (35anni).  In conseguenza dell’attacco, 70 ulivi vengono danneggiati e un pollaio di 450 metri quadrati con una copertura in stagno e plastica è stato distrutto. Inoltre, 3000 pulcini sono morti e una abitazione di 50 metri quadrati è andata distrutta. Un magazzino per il mangime e un capannone sono stati distrutti, una pecora è morta.

 

Il 29 giugno 2014, gli aerei da guerra israeliani hanno sferrato 8 attacchi contro siti e strutture facenti capo a gruppo armati nella città di Gaza, nel governatorato centrale di Khan Younis e Rafah.  In seguito agli attacchi, gli obiettivi hanno riportato danni e le finestre delle abitazioni vicine si sono infrante. Anche 9 finestre della clinica della UNRWA nel quartiere di Rafah si sono infrante e 3 civili, tra cui un bambino, sono rimasti feriti a causa delle schegge di vetro.

Il primo luglio 2014, gli aerei e gli elicotteri israeliani hanno condotto 11 bombardamenti, lanciando 44 missili contro campi di addestramento di gruppi armati e capannoni ad uso agricolo. Le operazioni hanno suscitato il terrore in 3 dipendenti dell’azienda agricola. I bombardamenti sono stati condotti quasi contemporaneamente in tutto il territorio della striscia di  Gaza, tranne che nel governatorato centrale, seminando il panico nella popolazione civile per via dei forti rumori causati dalle esplosioni.

Per quanto riguarda le aggressioni contro i pescatori palestinesi, il 28 giugno del 2014, le cannoniere israeliane posizionate al largo di Khan Younis, nella regione meridionale della Striscia di Gaza, hanno aperto il fuoco sporadicamente in prossimità dei pescherecci palestinesi che navigavano a 4 miglia nautiche dalla costa.

Il primo luglio 2014, le cannoniere israeliane posizionate al largo di al-Waha, a nord-ovest della città di Beit Lahia nella regione settentrionale della Striscia di Gaza, hanno sganciato un elevato quantitativo di granate in mare aperto, a est della costa. Non si sono registrati feriti o danni alle imbarcazioni.

Incursioni

Durante il periodo di osservazione, le forze di occupazione israeliane hanno condotto almeno 90 incursioni militari nelle comunità palestinesi della Cisgiordania. Nel corso di queste incursioni, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato almeno 76 palestinesi, tra cui 8 bambini. 8 persone sono state arrestate a Gerusalemme e altre 9 sono state arrestate quando le forze di occupazione israeliane sono intervenute durante le aggressioni dei coloni israeliani ai danni dei civili palestinesi.

In seguito alle dichiarazioni sulla scomparsa di 3 coloni israeliani a Hebroni, a sud della Cisgiordania, dalla serata di giovedì 12 giugno 2014, le forze di occupazione israeliane hanno condotto un’azione militare ad ampio raggio contro le comunità residenziali della Cisgiordania e raid notturni nelle case con cani poliziotto, nel corso dei quali gli abitanti venivano maltrattati, cacciati dalle loro abitazioni e detenuti in una stanza. Inoltre, le forze di occupazione israeliane hanno trasformato molte abitazioni private in acquartieramenti militari, arrecando deliberatamente danni agli edifici. L’azione militare si è concentrata soprattutto su Hebron, ma si è estesa anche ai governorati della Cisgiordania.

Il 26 giugno 2014, le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nell’edificio che ospita la Facoltà di Hend al-Husseini dell’Università di al-Quds Abu Dis, nel campo di al-Sheikh Jarrah, nella Gerusalemme occupata. Dopo la perquisizione, hanno lasciato l’edificio. Non si sono registrati casi di devastazione o sequestri.

C’era stato un grave precedente, quando le forze di occupazione israeliane hanno distrutto 2 residenze private di proprietà delle famiglie di Marwan Sa’di al-Qawasmi e di ‘Aamer ‘Omar Abu ‘Eisaha a Hebron, sospettati di essere coinvolti nel rapimento dei tre coloni israeliani, prima di arrestarli, interrogarli e dichiararli colpevoli.

Il 2 luglio 2014, le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nella biblioteca Dar al-Israa e hanno sequestrato computer di proprietà di Taher Dandis.  Hanno anche fatto irruzione nell’al-Asil Centre e hanno sequestrato dei computers.

Nella stessa giornata, le forze di occupazione israeliana hanno fatto irruzione nell’istituto di beneficenza di al-Ihsan Charity nella regione di Da’eret al-Seir, a nord di Hebron.  Hanno sequestrato computer e documenti.

Il 2 luglio 2014, hanno distrutto l’abitazione provata di Ziad Khalil Hassan ‘Awwad (43 anni) del villaggio di Ethna, a ovest di Hebron.  Le autorità israeliane accusano il suddetto civile di aver ucciso un agente israeliano sessantenne vicino alla tangenziale.

Restrizioni alla libertà di movimento:

Israele  ha continuato a imporre la chiusura totale dei territori Occupati, imponendo severe restrizioni alla libertà di movimento dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania, anche a est della Gerusalemme Occupata.

La chiusura illegale della Striscia di Gaza, che è stata regolarmente rafforzata a partire dal mese di giugno del 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria e economica della Striscia. Le autorità israeliane impongono misure restrittive per limitare la libertà di commercio, che riguardano anche i beni di  prima necessità per la popolazione della Striscia di Gaza e i prodotti agricoli e industriali da esportare. Per 7 anni consecutivi, Israele ha rafforzato la chiusura terrestre e navale per isolare la Striscia di Gaza dalla Cisgiordania, compresa la Gerusalemme occupata, e dal resto del mondo. Questo ha comportato gravi violazioni dei diritti economici, sociali e culturali e un deterioramento delle condizioni di vita per 1.700.000 persone. Le autorità israeliane hanno imposto Karm Abu Salem (Kerem Shaloum) come unica via di passaggio per le importazioni e le esportazioni al fine di esercitare il loro controllo sull’economia della Striscia di Gaza. Mirano inoltre a imporre un divieto totale delle esportazioni della Striscia di Gaza.

Le forze israeliani hanno continuato a imporre severe restrizioni sl movimento dei civili palestinesi in tutto il territorio  della Cisgiordania, compresa la Gerusalemme Est occupata. A migliaia di civili palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza continua a essere negato l’accesso a Gerusalemme.

 

Per quanto riguarda l’uso di posti di blocco militari e di valichi di frontiera come trappole per arrestare i civili palestinesi con il pretesto che siano ricercati, le forze israeliane hanno arrestato 8 civili palestinesi, tra cui 2 bambini, ai check-point militari in Cisgiordania, e un lavoratore di un’organizzazione internazionale nella Striscia di Gaza.

 

Attività di insediamento

 

Israele ha continuato le sue attività di insediamento nei territori occupati, in diretta violazione del diritto umanitario internazionale, e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare i civili e le proprietà palestinesi.

Attacchi condotti dalle forze israeliane.

Il 28 giugno 2014, un’unità della fanteria israeliana è partita dall’insediamento di “Avigal”, sui territori occupati, a est di Yatta, sud di Hebron e ha fatto irruzione a Kherbat Om Al-Khair. Hanno impedito ai civili appartenenti alla famiglia Al-Hathalin di allestire un accampamento di tende per una delle famiglia del luogo. Inoltre, i soldati israeliani hanno insultato verbalmente i civili.

Il 28 giugno 2014, le forze israeliane, accompagnate da diversi veicoli militari e da una jeep appartenente al Dipartimento di Edilizia e Organizzazione dell’amministrazione civile israeliana sono entrati nel villaggio di Shueika, a nord di Tulkarm. Le forze israeliane si sono schierate a ovest del villaggio e hanno consegnato a 3 civili 3 avvisi per l’arresto dei lavori di costruzione delle loro case, con il pretesto di non avere il permesso di costruire in aree classificate come  “C” in base agli Accordi di Oslo del 1993 Oslo.

 

Attacchi condotti dai coloni

 

Il 26 giugno 2014, un gruppo di coloni dell’insediamento di “Kiryat Arba”, sulle terre occupate a est di Hebron, accompagnati da alcuni soldati israeliani, hanno attaccato l’abitazione privata della famiglia nella zona di Al-Ras, a est di Hebron. I coloni e i soldati hanno attaccato i membri della famiglia e li hanno picchiati. Le forze israeliane hanno arrestato 8 civili.

 

Il 28 giugno 2014, un gruppo di coloni dell’insediamento “Susya” , sulle terre occupate a sud del villaggio di Yatta, a sud di Hebron, sono entrati nelle terre dei civili palestinesi nell’area di Al-Rakhim e hanno devastato i raccolti. I coloni sono entrati nella tenda di proprietà di Izz Ghaith e sono rimasti all’interno per diverse ore.

 

Il 30 giugno 2014, due coloni hanno tentato di rapire Mousa Rami Zaloum (9 anni) mentre camminava con sua madre nel campo di Sho’afat a nord della Gerusalemme Est occupata.

 

Il 30 giugno 2014,  un gruppo di coloni dell’insediamento “Beit Aein”, sui terreni occupati a ovest del villaggio di Beir Amr, a nord di Hebron, hanno tagliato 15 ulivi (di 3 e 5 anni) nella regione di Abu Rish,a ovest del villaggio, appartenenti a Hammad Jaber Al-Sleibi.

 

Nella stessa giornata, un gruppo di coloni di “Ramat Yishai”, nel campo di Tal Al-Rumaida, al centro di Hebron, ha attaccato Majed Mamoun Sultan (19 anni) mentre faceva ritorno a casa. Il suddetto civile ha riportato ferite alla testa. I soldati israeliani hanno raggiunto la zona e lo hanno arrestato  conducendolo in una destinazione ignota.

Il primo luglio 2014, un gruppo di coloni si è schierato all’ingresso del villaggio di Kafer Laqef, a est di Qalqilya. All’incirca all’ 01:40, le forze israeliane sono arrivate sul posto e hanno fatto evacuare i coloni. Non si sono registrate ulteriori conseguenze.

Nella stessa giornata, un gruppo di coloni si è riunito vicino all’insediamento di “Kedumim” e ha effettuato un lancio di pietre contro i veicoli di civili palestinesi che transitavano lungo la strada principale che collega Qalqilya a Nablus. Questo ha comportato la rottura del parabrezza del taxi guidato da Ayman Muhammad Al-Jadaa’ residente nel villaggio di Hibla, a sud Qalqilya.

Nella stessa giornata, una colona israeliana di sesso femminile ha volontariamente attaccato Snabil Muhammed Fahmi Al-Tous (9 anni), vicino al villaggio di Al-Ja’ba, a sud ovesti di Bethlehem. La donna ha gettato la bambina in una buca sulla strada principale e ha tentato la fuga. Un gruppo di civili l’ha trattenuta e consegnata alla polizia israeliana. Poi hanno trasportato la piccola all’ospedale pubblico di Beit Jala. La bambina ha riportato lesioni gravi.

Violazioni israeliane documentate durante il periodo in esame (26 giugno – 02 luglio 2014)

1. Iincursioni nei territori palestinesesi, e attacchi contro civili e proprietà palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

Giovedì, 26 giugno 2014

  • All’incirca alle ore 00:10, le forze israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Awerta, a sud est di Nablus.  Hanno fatto irruzione in molte abitazioni private, perquisendole e, in alcuni casi, distruggendo deliberatamente il mobilio presente. Hanno anche interrogato gli abitanti e sottoposto gli stessi a perquisizione.

Amal Mah0moud ‘Abdel Rahim ‘Awwad ha dichiarato a un operatore del PCHR che:

“ All’incirca alle ore 12:10 di giovedì 26 giugno 2014, mio marito, Mahmud ‘Awad Mahmoud ‘Awwad (57 anni), i nostri figli e io stavamo dormento nella mia camera da letto al secondo piano di una abitazione su tre livelli, nella zona settentrionale del villaggio di Awerta, quando i soldati israeliani hanno bussato alla porta dell’appartamento dopo aver salito le scale. Mio marito si è svegliato di colpo e ha aperto la porta, io ero in piedi dietro di lui. Un soldato gli ha chiesto notizie di nostro figlio Mohammed, che è uscito dal salone e si è diretto sul balcone. Il soldato israeliano ha chiesto a Mohammed di sedersi su una sedia sul balcone e ha permesso a mio marito di rimanere con lui. Lo ha interrogato sulle armi che c’erano in casa e gli ha ordinato di consegnarle.  Il soldato israeliano ci ha trattenuto in una stanza, poi ho sentito solamente un forte rumore: stavano colpendo i muri con dei martelli. All’incirca alle ore 03:30, è tornato il silenzio in casa, quindi siamo usciti dalla camera e abbiamo visto che non c’erano più soldati. Quando siamo entrati, ci siamo accorti che avevano distrutto persino i lampadari e i bagni”.

All’incirca alle ore 00:30, le forze israeliane, accompagnate da veicoli militari, sono entrate a Nablus.  Hanno fatto irruzione in un gran numero di case, le hanno perquisite per poi ritirarsi. Non si sono registrati arresti.

All’incirca alla stessa ora, le forze israeliane, accompagnate da veicoli militari, sono arrivate a Yata, a sud di Hebron. Si sono fermate nella zona orientale, schierandosi a Ekhreisah e a Roq’aah.  Hanno fatto irruzione poi perquisito una casa di proprietà della famiglia al-Shawahin e hanno picchiato i suoi membri. Hanno anche fatto irruzione e perquisito la casa di Khalil Rab’ie, Membro del Consiglio Legislativo Palestinese.  Contemporaneamente, le forze israeliane hanno fatto irruzione e perquisito la residenza privata della famiglia di Faris Mahmoud al-‘Amour (40 anni), dopo aver picchiato suo figlio Amir (16 anni),che lamenta dolore ai piedi.  Hanno interrogato sua madre e rubato 50 grammi di dopo aver perquisito la sua casa e lo hanno condotto in una destinazione ignota.

All’incirca alla stessa ora, le foe israeliane, accompagnate da veicoli militari, sono entrate a Dura, a sud ovest di Hebron.  Si sono fermati in alcuni campi mentre i ragazzi palestinesi si riunivano in capannelli per lanciare pietre e bottiglie vuote contro di loro. I soldati israeliani hanno risposto sparando bombe sonore e bombolette di gas a caso contro i ragazzi e le case. I civili hanno lamentato gli effetti dei gas lacrimogeni. Le forze di fanteria israeliane si sono schierate nella zona della Nizar Valley e hanno setacciato dei terreni agricoli, facendo esplodere delle cantine. I soldati israeliani hanno chiuso tutti gli ingressi alla città, isolandola completamente dai villaggi. Nel frattempo, i soldati israeliani hanno fatto irruzione in molte case nel villaggio di al-Tabaqah, a sud di Dura. Hanno fatto irruzione nei negozi all’ingresso della città e confiscato i video (DVR) delle telecamere di sorveglianza. I soldati israeliani hanno fatto irruzione anche nel diwan di al-‘Awawdah, nella zona diAbu Ghbarah, dopo aver fatto esplodere l’accesso principale. Le forze israeliane più tardi hanno battuto in ritirata; non si sono registrate irruzioni in abitazioni private o arresti.

All’incirca all’01:00, le forze israeliane, accompagnate da veicoli militari e da due bus che trasportavano soldati, sono entrate nel campo profughi di al-‘Arroub refugee, a nord di Hebron, dopo aver tagliato l’elettricità. I soldati israeliani hanno fatto irruzione in alcune abitazioni private e le hanno perquisite. Alcuni ragazzi si sono riuniti per lanciare pietre e bottiglie vuote contro i soldati israeliani, che hanno risposto esplodendo gas lacrimogeni in modo del tutto indiscriminato e massiccio contro le case dei civili. Alcune famiglie hanno sofferto gli effetti dell’inalazione di gas lacrimogeni e molte altre sono state evavuate dalle loro case dal personale del  PRCS. Tra queste famiglie sono state identificate:Haitham ‘Ali Albalasi; Mohammed Khamis al-Badawi; Nayef Nemer al-Badawi; Ismail ‘Ali al-Jawabrah; Mofidah al-Jabri; Ahmed Mohammed al-Titi; Rami Ahmed al-Titi; and Tariq Ziad Jawarbah.  I soldati israeliani hanno fatto irruzione nella residenza privata di Tal’at ‘Aziz Rushdi ‘Issa (40 anni)  per capire cosa stesse accadendo in prossimità della casa. L’anziana madre, Fatmah Ismail Ma’abad ‘Issa (70 anni) ha avuto un attacco cardiaco quando i soldati israeliani hanno fatto irruzione in casa di suo figlio e le hanno puntato delle armi contro. I membri della famiglia sono stati trattenuti per un’ora; è stato loro impedito di chiamare un’ambulanza, mentre alla nuora, infermiera, è stato impedito di raggiungere la donna. Dopo che i fratelli si sono riuniti nel cortile della casa la madre è stata condotta fuori e trasferita a bordo di un’ambulanza. Quando l’ambulanza ha raggiunto l’ingresso del campo, i soldati israeliani hanno tentato di fermarla, ma l’autista ha deviato e si è diretto velocemente verso Hebron, dove la donna è morta dopo altri attacchi cardiaci successivi al primo. I soldati israeliani si sono ritirati dopo aver arrestato tre civili, nelle persone di: Sa’ed Dib Hajajrah (25 anni); Ismail Dib Hajajrah (22 anni); and Diaa’ Mahdi al-Badawi (23 anni). I soldati israeliani hanno anche rubato oro appartenente a Diaa’ Jaber ‘Ali al-Titi e 2,000 dinar giordanidall’abitazione di Thaer Jaber ‘Ali al-Titi.

All’incirca all’01:30, le forze israeliane accompagnate da veicoli militari e da veicoli trasporto truppe sono entrati nella zona di Soba area, a est del villaggio di Ethna, a ovest di Hebron. Si sono fermati al centro dell’area, irrompendo in varie abitazioni, perquisendole e trattenendo gli abitanti in una stanza. Le forze di fanteria si sono schierate nei terreni agricoli che circondano il villaggio e li hanno perquisiti. Poi sono entrate nella Rishah Valley e nella ‘Aziz Valley, a ovest del villaggio. Hanno fatto irruzione e hanno perquisito l’abitazione privata di  Mohammed Motlaq Abu Hajishah, Membro del PLC e un’altra abitazione di proprietà di  Ziad Hasan ‘Awwad, detenuto nelle carceri israeliane. Si rileva che le autorità israeliane hanno consegnato alla famiglia di ‘Awwad’ un avviso di distruzione dell’abitazione una settimana fa, accusandolo dell’uccisione di un colono all’ingresso del villaggio 2 mesi prima. Poi le forze israeliane si sono ritirate. Non si sono registrati arresti.

All’incirca alla stessa ora, le forze israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Beit Oula, a ovest di Hebron. Hanno pattugliato le strade e poi si sono ritirate. Non si sono registrati irruzioni né arresti.

All’incirca alla stessa ora, le forze Israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Biteen, a nord-est di Ramallah.  Hanno pattugliato le strade e poi si sono ritirate. Non si sono registrati irruzioni né arresti.

All’incirca alle ore 02:30, le forze Israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nei villaggi di Beit ‘Awwa e Deir Samit, a sud ovest di Dura, a sud ovest di Hebron.  Hanno pattugliato le strade e poi si sono ritirate. Non si sono registrati irruzioni né arresti.

All’incirca alla setessa ora, , le forze Israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Beit Sa’ir , a est di Hebron.  Hanno pattugliato le strade e poi si sono ritirate. Non si sono registrati irruzioni né arresti.

All’incirca alle ore 02:30, le forze Israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nei villaggi di Amrish e Hadab al-‘Alqah, a sud di Dura, a sud ovest di Hebron.  Si sono fermate nella strada tra i due villaggi e si sono schierate nei terreni adiacenti. Hanno pattugliato le strade e poi si sono ritirate. Non si sono registrati irruzioni né arresti.

All’incirca alle ore 03:30, le forze Israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Beit Ummar, a nord di Hebron.  Hanno pattugliato le strade e poi si sono ritirate. Non si sono registrati irruzioni né arresti.

All’incirca alle ore 08:00, le forze Israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nei villaggi di Beit ‘Oar al-Tahta, a sud ovest di Dura, a sud ovest di Ramallah.  Hanno pattugliato le strade e poi si sono ritirate. Non si sono registrati  arresti.

All’incirca alle ore 22:00, le forze Israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nei villaggi di Beit ‘Oar al-Tahta, a sud ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade e poi si sono ritirate. Non si sono registrati irruzioni né arresti.

All’incirca alle ore 23:00, le forze Israeliane accompagnate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di al-Shyoukh, a nord di Hebron. Hanno pattugliato le strade e poi si sono ritirate. Non si sono registrati irruzioni né arresti.

All’incirca alle ore 23:30, le forze Israeliane accompagnate da veicoli militari e da un bus Mercedes con targa palestinese e guidato da un’unità sotto copertura sono entrate nel villaggio di al-Samou, a sud di Hebron. Si son fermate all’ingresso del villaggio e il bus guidato dall’unità sotto copertura si è diretto verso l’area di Asfi, a sud del villaggio, fermandosi in prossimità della residenza privata di  Ismail Ahmed Mahmoud Hawamdah (23 anni). Quando il suddetto civile è uscito, un membro dell’unità sotto copertura ha imbracciato il fucile e ha sparato 3 colpi contro Hawamdah.  Il palestinese è stato raggiunto da un proiettile alla spalla e è caduto a terra. Un suo familiare è accorso in suo soccorso, ma due membri dell’unità sotto copertura gli hanno puntato contro delle armi. Alcuni soldati israeliani sono usciti dal veicolo e hanno accerchiato l’area.I due membri dell’unità sotto copertura hanno spinto Hawamdah verso a supermarket, a circa 40 metri dalla sua casa e poi l’hanno caricato su un veicolo militare, sopraggiunto sul posto. I soldati israeliani hanno fatto irruzione in casa del suddetto civile e l’hanno perquisita. Hanno trattenuto i suoi familiarei in una stanza e li hanno interrogati in loco. Nel frattempo, le forze di fanteria hanno fatto irruzione in varie case della zona. Una di queste era di proprietà di Basim al-Za’arir, Membro del PLC.  I soldati israeliani si sono ritirati e hanno tratto in arresto Hawamdah, trasferendolo in una destinazione ignota.

Va rilevato che le forze israeliane hanno fatto irruzione nell’abitazione privata della famiglia di Hawamdah 3 volte durante la campagna militare a Hebron quando hanno arrestato suo fratello Muhanned (27 anni). Hanno anche fatto saltare la porta della casa della famiglia e di quella di suo fratello Mohammed, e hanno sparato contro Ismail nel corso di uno dei raid. La famiglia ha appreso dall’Ufficio Reclami di Gerusalemme che il figlio si trova ricoverato presso l’ospedale Soroka di  Beersheba, in Israele.

Venerdì, 27 Giugno 2014

Intorno all’1, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate a Dura, a sudovest di Hebron. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono appostate nel quartiere di Rajm Abu Helal a sudest della città. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente alla famiglia di Nour Shaher Doudin (19) e lo hanno arrestato.

Intorno all’1.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio Arqaba, a sudest di Nablus. Hanno fatto irruzione e perquisito diverse case, per poi ritirarsi. Non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alle 2, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Bani Na’im, a est di Hebron. Si sono appostate nel centro del villaggio e poi hanno perquisito e fatto irruzione in diverse case, Hanno confiscato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza. I soldati israeliani si sono anche schierati nei parcheggi e hanno perlustrato le terre agricole. Poi si sono ritirati. Non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alle 2:30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Deir al-Soudan, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione e non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alle stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di al-‘Oja, a nordest di Gerico. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alle 3.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate a Nablus, Balatet al-Balad e al campo profughi Balatah, a est della città. Si sono appostate nelle vicinanze della Tomba di Yousif a Balatet al-Balad per rendere sicuro il passaggio ai coloni e portare a termine i riti religiosi. Alle prime luci dell’alba, un gruppo di giovani si è riunito e hanno lanciato sassi sugli autoveicoli israeliani. I soldati israeliani, in risposta, hanno attaccato i tiratori di sassi con bombe sonore, proiettili di metallo rivestiti di gomma. Di conseguenza, 4 civili sono stati feriti. I feriti sono stati trasferiti all’ospedale chirurgico Rafidia a Nablus per ricevere cure mediche. Due persone hanno reguo ferite gravi. Il primo, 23 anni, proveniente dal campo profughi di Balatah è stato colpito alla gamba sinistra da un proiettile di metallo rimasto sottopelle. Il secondo, 20 anni, originario di Balatet al-Balad, è stato colpito all’occhio sinistro da un proiettile di metallo, ed è stato trasferito all’ospediale oculistico nella Gerusalemme occupata. Il terzo, 26 anni, proveniente dal quartiere di al-Daheyah, a sudoest della città, è stato colpito alla mano destra da una bomba sonora. Il quarto, 20 anni, proveniente dal campo profughi di Balatah è stato colpito da un proiettile di metallo causandogli una lacerazione al dito medio della mano destra e gli ha procurato una ferita profonda.

Intorno alle 7.45, i carri armati israeliani si sono appostati lungo il recinto di confine tra la Striscia di Gaza e Israele, a est di Khan Younis nella Striscia di Gaza meridionale. Hanno lanciato 3 granate ai due minareti di al-Huda e le moschee al-Taqwa nel villaggio di Khoza’ah, che dista 1000-1600 metri dal recinto di confine. Di conseguenza, i due minareti sono stati distrutti mentre i frammenti di proiettile volanti, nelle vicinanze delle moschee di al-Taqwa, hanno ferito 8 civili che si trovavano per strada o nelle loro case nei pressi della moschea.

Tre donne, compresa una donna incinta e un’altra con un bambino nella loro casa di famiglia, sono state ferite, mentre un altro bambino è stato ferito per strada. I feriti sono stati portati agli ospedali algerini ed europei a Khan Younis. Uno dei bambini ha riportato una ferita grave mentre tutte le altre ferite sono state ritenute più lievi.

I feriti sono riportati qui di seguito:

  1. Seraj Wael Mohammed al-Najjar (11) ha riportato una ferita sulla schiena e le sue condizioni sono gravi;
  2.  Nisreen Nasrallah Mohammed al-Najjar (35) ha riportato delle ferite sulla spalle destra e sulla coscia sinistra;
  3. Suo figlio, Bisan Tariq Ibrahim al-Najjar (9) ha riportato una lieve ferita sulla mano sinistra;
  4. Zakiyah Hamoudah Mahmoud Qudeih (49) ha riportato una lieve ferita sulla testa;
  5. Summer Rasmi Mohammed al-Najjar (22) ha riportato delle ferite sulle mani;
  6. Ibrahim Mahmoud Ibrahim al-Najjar (22) ha riportato delle ferite alle dite della sua mano sinistra;
  7. Il panettiere Hussein Mohammed al-Najjar (25) ha riportato una ferita alla gamba sinistra e dei lividi sulla schiena e
  8. ‘Omer ‘Abdel Karim ‘Abdullah al-Naqah (21) ha riportato delle ferite alle mani e alla gambe. 

Intorno alle 10.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Jarir, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione e non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alle 16,00 le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villagio di Beit Ummar, a nord di Hebron. Si sono appostate in una zona che circonda l’insediamento “Gosh Etzion” e si sono schierate nelle terre agricole, che hanno setacciato assieme alle grotte. Nel frattempo, un’unità di fanteria israeliana si è appostata nell’area al-Boq’ah e si è messa a perlustrare tra le case. Un gruppo di ragazzi si è riunito per lanciare dei sassi e bottiglie vuote ai soldati israeliani, che a loro volta hanno lanciato a caso bombe sonore e taniche di gas lacrimogeno. Di conseguenza, un gruppo di residenti ha inalato del gas lacrimogeno. Intorno alle 9,00, le unità israeliane si sono spostate nell’area di Mezyenah e si sono schierate lì. Poi hanno perquisito e fatto irruzione nella casa appartenente alla famiglia di Ikhlayel. Hanno arrestato 4 fratelli e si sono ritirate portandogli a destinazione sconosciuta. I detenuti identificati sono: Khaled (33); Khaldon (29); Khowayled (28); e Mahmoud ‘Abdel Qader Ikhlayel (19).

Intorno alle 18,00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate al villaggio di al-Laban al-Gharbi, a nordovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione e non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alle 20,45, i carri armati israeliani si sono appostati lungo il recinto di confine tra la Striscia di Gaza e Israele, a est di Khan Younis nella Striscia di Gaza meridionale. Hanno lanciato 6 granate di artiglieria nelle terre agricole nel villaggio di al-Qararah, a est della città, e flash bomb nel cielo. Di conseguenza, i residenti della zona sono rimasti terrorizzati a causa del suono dell’esplosione che si è sentito per tutta Khan Younis. Non si sono registrati feriti.

Intorno alle 21,00, le unità di fanteria israeliane dell’area della valle Hasakah, a sud di Hahloul, si sono appostate per 16 giorni e si sono spostate nel villaggio di Beit Kahel, a nordovest di Hebron. I soldati si sono messi a perlustrare tra le case e fatto irruzione e perquisito l’edificio del consiglio municipale mentre i membri si stavano riunendo. I soldati israeliani hanno cercato di confiscare i beni appartenenti al consiglio, tra cui computer e telecamere, ma i membri del consiglio glielo hanno impedito. I soldati israeliani hanno trasferito i dati dai computer ai floppy disk e hanno lasciato il consiglio. Non è stato registrato nessun arresto.

Nel frattempo, le unità di fanteria israeliane hanno perquisito e fatto irruzione nell’azienda di climatizzatori al-Bayed, l’Organizzazione Alimentare di Beit al-Mouneh e una fabbrica di scarpe. Hanno anche fatto irruzione e perquisitio la casa appartenente alla famiglia di ‘Emad Arish e hanno confiscato i suoi DVR (documenti di valutazione dei rischi). Non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alle 21,30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate a Betlemme. Si sono appostate in al-Saf Road nel centro della città perlustrata. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente alla famiglia di Walid al-Bastatji dopo avergli rotto le porte esterne della sua abitazione. Poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alle 22.00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio Beit ‘Aynoun, a est di Hebron. Hanno pattugliato le strade per un po’ e si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione e non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alle 23.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di al-Nwei’amah, a nord di Jericho. Hanno pattugliato le strade per un po’ e si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

Sabato, 28 Giugno 2014 

Intorno all’1, gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un missile nell’area Bader (2) appartenente alle brigate Izz ed-Din al-Qassam, a sud della città di Gaza. Non si sono registrati feriti.

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli si sono spostate nel quartiere Jawhar Mountain, a sud di Hebron. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente a ‘Awwad Zuhdi Hamed al-Rajabi, il quale hanno arrestato. Hanno confiscato il suo portatile e poi si sono ritirate.

Intorno all’1.15, gli aerei di guerra israeliani hanno lanciato un missile ad una mensa per i impiegati comunali di al- Zawaydah, ad ovest del villagio al-Zawaydah, sulla spiaggia. La mensa è stata danneggiata in parte. Non si sono registrati feriti.

Intorno all’1.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Talfit, a sudest di Nablus. Hanno fatto irruzione e perquisito in diverse case e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Fasayel, a nord di Jericho. Hanno pattugliate le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate a Gerico. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

Intorno all’1.50, gli elicotteri israeliani hanno lanciato un missile in una zona appartenente alle brigate di Izz Ed-Din al-Qassam, nell’area Ermeidah a Bani Sheila, a est di Khan Younis nella Striscia di Gaza meridionale. Di conseguenza, è stata danneggiata una stanza, ma non si sono registrati feriti.

Intorno alle 2.00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Deir Qeddis, a ovest di Ramallah. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente alla famiglia di Riyad ‘Abdel Rahman Naser (37), un leader Hamas detenuto nelle prigioni israeliane. Hanno anche fatto irruzione nella casa appartenente alla famiglia di Mohammed Jamal ‘Ali Naser (22), uno studente dell’Annajah University, e lo hanno arrestato dopo aver perlustrato la casa.

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio Deir Abu Mesh’al, a nordovest di Ramallah. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente alla famiglia di Yehia Salah ‘Ata (42), a capo del Dipartimento di Esecuzione nel Tribunale di prima istanza Ramallah e lo hanno arrestato.

Intorno alle 3.00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio al Tabaqah, a sud di Dura, a sudovest di Hebron. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione e non è stato registrato nessun arresto.

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel campo profughi al-Am’ary nel centro di Ramallah. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente alla famiglia di Na’el Mahmoud ‘Issa Abu Kweik (30). Lo hanno arrestato e poi si sono ritirate portandolo ad una destinazione sconosciuta.

Intorno alle 19.00, le unità israeliane si sono appostate lungo il recinto di confine, ad est di Khan Younis hanno aperto il fuoco nelle terre agricole, ad ovest del confine. Di conseguenza, sono stati feriti due civili in quanto si trovavano nella loro terra a ‘Abasn, che dista 350 metri dal recinto sopraccitato. I due feriti sono stati portati all’European Gaza Hospital, dove le loro condizioni sono state definite moderate. I feriti identificati sono:

  1. Bader Yaser Mahmoud ‘Asfour (19), colpito alla mano sinistra da un proiettile e alla natica sinistra da un proiettile di metallo; e
  2. Nabil Taysir Mohammed ‘Asfour (19), colpito alla mano destra da un proiettile.

 

Intorno alle 22.00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio Budrus, a ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade e poi un gruppo di ragazzi si è riunito per lanciare dei sassi agli autoveicoli invasi. I soldati israeliani, in risposta, hanno lanciato bombe sonore e taniche di gas lacrimogeni ai ragazzi e case a caso. In seguito i soldati israeliani si sono ritirati. Non si sono registrati arresti o feriti.

 

Intorno alle 22.50, gli aerei d guerra israeliani hanno lanciato 3 missili su una terra di grano duro con degli ulivi, a est di un campo di profughi di al-Bureij nel centro della Striscia di Gaza. Questa terra appartiene a Ahmed Mohammed Hlayel (35). Di conseguenza, sono stati danneggiati 70 ulivi e 450 m2 di granaio per polli con un tetto fatto di latta e plastica. Tuttavia, sono morti 3000 pulcini ed è stata distrutta una casa di 50 m2 appartenente a Ahmed ‘Abbas Khalaf (56).

 

Intorno alle 23.00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli si sono spostate nel villaggio di Marah Rbah, a ovest di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perlustrato la casa appartenente a Ahmed Qasem al-Sheikh (36), arrestato in seguito.

 

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Samou’a, a sud di Hebron. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione non si sono registrati arresti.

 

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate in un villaggio al-Hejrah, a est di Dura, a sudovest di Hebron. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione non si sono registrati arresti.

 

Intorno alle 23.15, le unità israeliane sostenute dagli autoveicli militari si sono spostate nel villaggio di Heblah, a est di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un po’ e intorno a 00.30 si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione e non è stato registrato nessun arresto.

 

Intorno alle 23.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Taqou’a, a sudest di Betlemme. Hanno pattugliato le strade e poi hanno fatto irruzione e perquisito diverse case nel quartiere di al-Sabbah e al-Sha’er. Poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

 

  Domenica, 29 Giugno 2014

 

Intorno a 00.10, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Hejah, a est di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un po’ di tempo e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

 

Intorno all’1.00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate a Hebron. Si sono appostate nella zona di Da’eret al-Seir e poi hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente alla famiglia di ‘Omer ‘Abdel Qader Abu ‘Eishah (55).  Hanno arrestato il civile qui sopraccitato e poi si sono ritirate portandolo in una destinazione sconosciuta. Va sottolineato che è stata fatta irruzione nella casa di Abu ‘Eishah diverse volte, da quando ha avuto inizio l’operazione militare a Hebron. Uno dei suoi figli è stato arrestato.  La moglie di suo figlio, ‘Amer, è stata arrestata per qualche ore in modo da sottoporla ad un interrogatorio. Le autorità israeliane accusano suo figlio ‘Amer, che è scomparso dal 12 giugno 2014, di aver rapito i 3 coloni.

 

Intorno all’1.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel campo profughi al-‘Arroub, a nord di Hebron. Hanno pattugliato le strade e poi si sono appostati all’ingresso del campo. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente alla famiglia di Hamzah Amjad al-Titi (17). Un gruppo di ragazzi si è riunito per lanciare sassi e bottiglie vuote ai soldati israeliani, che a loro volta hanno lanciato bombe sonore e taniche di gas lacrimogeno, a caso, ai ragazzi e alle case. Di conseguenza, una serie di civili ha inalato il gas lacrimogeno.

 

Intorno alle 02.00, gli aerei di guerra israeliani hanno preso di mira un’area di addestramento appartenente ai gruppi armati, a nord del campo profughi Nussairat. Di conseguenza, in quel luogo si è creato un grande buco. Non sono state registrato ferite.

 

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate a sud di Hebron. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione e non è stato riportato nessun arresto.

 

Intorno alle 02.20, gli aerei di guerra hanno lanciato 3 missili nelle zone di “al-Naser Salah al-Deen brigades” (l’ala armata del movimento popolare di resistenza) e “al-Ansar Brigades” (l’ala armata del movimento Ahrar), ad ovest di Khan Younis.

 

Due missili hanno colpito la prima area e il terzo ha colpito la seconda zona portando alla distruzione di entrambi le aree. Il rumore delle esplosioni è stato sentito in tutta Khan Younis, i civili si sono spaventati e si sono rotte le finestre delle case. ‘Abdullah Ashraf Mousa (2) ha riscontrato ferite lievi a causa di un pezzo di vetro della casa della sua famiglia. Il bambino sopraccitato è stato trasferito al Naser Hospital in città, e si è scoperto che aveva riportato delle ferite lievi dietro ad uno delle sue orecchie. Ha ricevuto le cure mediche adeguate e ha lasciato l’ospedale.

 

Intorno alle 2.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Bitounia, a ovest di Ramallah. Si sono appostate al centro della Vecchia Città. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente alla famiglia di Anas Mohammed al-Haj ‘Ali Qart (23). Hanno arrestato il civile sopraccitato e lo hanno portato a destinazione sconosciuta.

 

Intorno alle 02.35, gli aerei di guerra israeliani hanno lanciato due missili nell’area di addestramento appartenente alle brigate di al-Quds (l’ala armata del Jihad islamico), a sudovest di Khan Younis. Di conseguenza, la zona è stata in parte distrutta, ma non si sono registrati feriti.

 

Intorno alle 02.40, gli aerei di guerra israeliani hanno lanciato due missili alla fabbrica di baton appartenente alle brigate di al-Qassam nel quartiere di Tal al-Sutan, a sudovest di Rafah nella Striscia di Gaza meridionale. Di conseguenza, la fabbrica è stata in parte distrutta e le finestre delle case vicine nel quartiere Saudi e dell’ambulatorio UNRWA si sono rotte. Non si sono registrati feriti.

 

Intorno alle 02.55, gli aerei di guerra israeliani hanno lanciato due missili nell’area di “Martyr Mohammed Jebril al-Shamali” appartenente alle brigate di al-Qassam nel quartiere Tebet Zar’a, a est di Rafah nella Striscia di Gaza meridionale. Di conseguenza, l’area è stata in parte danneggiata, ma non si sono registrati feriti.

 

Intorno alle 3.30, gli aerei di guerra israeliani hanno lanciato un missile ad una caserma appartenente alle brigate al-Qassam vicino la moschea al-Farouq nel quartiere Zaytoun, a est della città di Gaza. Non si sono registrati feriti.

 

Intorno alle 3.45, gli aerei di guerra israeliani hanno lanciato un missile nell’area militare Abu Jarad appartenente alle brigate al-Qassam, a sudest della città di Gaza. Non si sono registrati feriti.

 

Intorno alle 3.50, gli aerei di guerra israeliani hanno lanciato un missile in una zona libera nel quartiere al-Zaytoun, a est della città di Gaza. Di conseguenza, le finestre delle case vicine si sono rotte, e Hussein Kamal Qoz’at (56) e sua figlia, Barakah (15) hanno riportato delle ferite causate dal vetro rotto.

 

Intorno alle 19.50, i carri armati israeliani si sono appostati lungo il recinto di confine, a est di Khan Younis, Hanno lanciato 5 granate e hanno aperto il fuoco sulle terre agricole, a est del villaggio di Qararah, a ovest del recinto sopraccitato. Non si sono registrati feriti, ma i residenti della zona sono rimasti terrorizzati soprattutto perché era l’ora del al-Maghreb Adhan (il richiamo alla preghiera) nel primo giorno del Ramadan.

 

Intorno alle 20.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Termes’ayah, a nord di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

 

Intorno alle 21.00, le cannoniere israeliane si sono appostate lungo la costa di Khan Younis nella Striscia di Gaza meridionale. Hanno aperto il fuoco sporadicamente per 2 ore nelle vicinanze delle barche da pesca palestinensi che veleggiavano all’incirca 4 miglia dalla costa e li hanno inseguiti. Di conseguenza, i pescatori sono fuggiti per paura di essere feriti o arrestati o per paura che fossero danneggiate le loro barche. Alcuni dei pescatori, per paura di subire dei danni dalle unità israeliane, hanno tirato fuori le loro reti.  Non si sono registrati feriti

 

Intorno alle 22.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di al-Jaftalak, a nord di Jericho. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate.   Non si sono registrati feriti.

 

Intorno alle 23.00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villagio di Beit Fojar, a sudovest di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito diverse case. Hanno arrestato Hasan ‘Ali Deiriyeh (17) e Eyad Sami Taqatqah (33). In seguito si sono ritirate portandoli in una destinazione sconosciuta.

 

Intorno alla stessa ora le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di al-Herjah, a est di Dura, sudovest di Hebron. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stata fatta nessun irruzione e non sono stati registrati arresti.

Lunedì, 30 Giugno 2014

 

Intorno alle 00.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villagio di ‘Arourah, a nordovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

 

Anche intorno all’1, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate a Hebron. Hanno pattugliato ‘Ein Sarah Street e poi hanno fatto irruzione e perquisito la casa appartenente a Majed al-Qawasmeh. Hanno arrestato i suoi due figli; Rabah (19) e Mohammed (22), e successivamente si sono ritirate portandoli in una destinazione sconosciuta.

 

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono sposate a Dura, sudovest di Hebron. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non sono state fatte irruzioni e non è stato registrato nessun arresto.

 

Intorno alla stessa ora, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villagio di Fasayel, a nord di Jericho. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

 

Intorno all’1.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Bitounia, a ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

 

Anche intorno alle 2.00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate a Yatta, a sud di Hebron. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

 

Intorno alle 3.30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di al-‘Oja, a nordest di Jericho. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

 

Intorno alle 17.00, le unità istraeliane hanno chiuso Halhoul, a nord di Hebron e l’hanno nominata una zona militare chiusa dopo aver chiuso tutti gli ingressi a Strett (60) e prevenuto i movimenti dei civili. Dozzine di autoveicoli militari si sono schierati nelle strade e le unità di fanteria si sono spostate nell’area di Hasket Arnabah, ad ovest della città dichiarando di aver trovato i 3 coloni dispersi per 20 giorni a Hebron. Nel frattempo, una serie di autoveicoli militari e autobus si sono appostati nell’ingresso nord di Halhoul (al-Hawawer). Un gruppo di ragazzi si è riunito per lanciare sassi e bottiglie vuote ai soldati israeliani e hanno dato fuoco ai pneumatici. I soldati israeliani hanno lanciato ai ragazzi, indiscriminatamente, alcune bombe, taniche di gas lacrimogeno, e hanno usato proiettili di metallo ricoperti di gomma. Di conseguenza, un gruppo di ragazzi ha inalato il gas lacrimogeno.

 

Intorno alle 20.00, le unità israeliane hanno pattugliato la zona di Ras al-Jorah nell’area nord di Hebron. Si sono appostate nelle vicinanze di una casa appartenente alla famiglia di ‘Omer ‘Abdel Qader Abu ‘Eishah (55) nella zona di Beer Mahjar e nelle vicinanze di una casa appartenente alla famiglia di Sa’di ‘Abdel ‘Afow al-Qawasmeh (60).

 

I soldati israeliani hanno fatto irruzione e perquisito le due case dopo aver trattenuto nelle loro case i membri di entrambi le famiglie, privandoli del Iftar (il pasto serale quando i mussulmani smettono di digiunare al tramonto, nel momento del maghrib adhan nel mese del Ramadan.) Intorno alle 23.00, le unità israeliane hanno cacciato la donna dalla casa di Abu ‘Eishah mandandola in una casa nelle vicinanze, mentre il proprietario di casa e i suoi due figli sono stati arrestati in seguito Le unità israeliane hanno fatto esplodere un apartamento di 100 m2 al secondo piano. Di conseguenza, le pareti esterne sono crollate, e una macchina Subaru appartenente alla famiglia è stata distrutta. Ai pompieri è stato negato l’accesso alla casa, e i soldati israeliani hanno abbandonato l’area.

 

Intorno a 00.10, i soldati israeliani hanno cacciato i membri della famiglia al-Qawasmah e li ha fatti restare fuori dalle loro case. Sono stati interrogati sul posto, e Abrar Salah (23), moglie del filo Merwan, è stata portata dalla casa del padre da autoveicoli militari e le unità israeliane hanno affermato che Merwan è accusato del rapimento di tre coloni.

L’hanno interrogata a casa del marito. Intorno alle 00.50, i soldati israeliani hanno fatto allontanare la famiglia dalla loro casa e li hanno sistemati in una casa nelle vicinanze. Poi hanno fatto saltare in aria un appartameno di 110 m2 al secondo piano.

 

Di conseguenza, la casa è andata in fiamme, e sono crollati una serie di pareti esterne. Inoltre, si sono rotte anche le finestre delle case vicine, e Samar ‘Adel Idris (22) ha registrato ferite al petto provocate dal vetro rotto.I soldati israeliani si sono ritirati dopo circa dieci minuti. Va sottolineato che le autorità israeliane accusano Merwan al-Qawasmah e ‘Amer Abu ‘Eishah di aver rapito tre coloni.

 

Intorno alle 21,30, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate nel villaggio di Qebia, a ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stato registrato nessun arresto.

 

Intorno alle 23.00, le unità israeliane sostenute dagli autoveicoli militari si sono spostate al villaggio di Deir al-Sudan, a nord di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un po’ e poi si sono ritirate. Non è stata fatta nessuna irruzione e non è stato registrato nessun arresto.

 

Lunedì, 01 Luglio 2014

Martedì, 01 luglio 2014

 

Verso l’01:00, le forze israeliane appoggiate da mezzi militari si sono introdotte a Hebron, si sono stanziate nell’area di Abu Ktellah e hanno successivamente preso d’assalto e perquisito l’abitazione appartenente alla famiglia di  Hani ‘Abdel Karim al-Soghayer (19).  Hanno arrestato il suddetto civile e si sono ritirate, portando il ragazzo nel luogo dove erano di stanza i veicoli militari. Nel frattempo, le forze israeliane hanno preso d’assalto e perquisito l’abitazione appartenente alla famiglia di Yehia Zakariah Naser al-Deen e lo hanno arrestato. Alle 02:30 circa, i militari si sono ritirati e hanno portato il suddetto civile in una località ignota.

 

Più o meno alla stessa ora, le forze israeliane appoggiate da veicoli militari si sono insediate nel villaggio di al-Samou’a, a sud di Hebron. Hanno pattugliato le strade per qualche tempo e in seguito si sono ritirate. Non si riportano né arresti, né incursioni.

 

Più o meno dall’01:30 all’01:50, gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato oltre 15 missili sui siti di addestramento dei gruppi armati palestinesi, a ovest di Rafah, nella parte sud della Striscia di Gaza. L’attacco è stato rivolto ai seguenti siti: il sito di ‘Arin appartenente alle Brigate al-Qassam, il Sito di Mohajer appartenente alle Brigate al-Quds e il sito di Abu ‘Ataya  appartenente ai Comitati Popolari di Resistenza. Non si riportano feriti, ma gli attacchi aerei hanno causato notevoli danni ai siti.

 

Verso l’01:40, alcuni aerei da guerra israeliani hanno sganciato almeno 4 missili su un sito delle Brigate al-Quds, a sudovest di Khan Younis. I missili sono esplosi sul sito, causando distruzione e fragorose esplosioni.

 

Verso la stessa ora, gli aerei da Guerra israeliani hanno lanciato due missili sul sito di al-Qadisyah appartenente alle Brigate ‘Izzi al-Deen al-Qassam. Fortunatamente, l’esplosione dei missili nel sito non ha causato feriti.

 

Sempre alla stessa ora, gli aerei da guerra israeliani hanno sganciato almeno un missile sul sito di Heteen, a nordovest di Kan Younis. Non è stato registrato alcun ferito.

 

Più o meno alla stessa ora, gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato 10 missili sulle caserme utilizzate come depositi e appartenenti al Ministero dell’Agricoltura. I magazzini contenevano anche attrezzature agricole e serre e si trovano a sudovest di Khan Younis. I bombardamenti hanno causato notevoli danni al sito e 3 impiegati al controllo doganale hanno registrato gravi ematomi e traumi.

 

Verso l’01:45, alcune cannoniere israeliane stanziate a largo della costa di al-Wahah, a nordovest di Beit Lahia, nella parte nord della Striscia di Gaza, hanno lanciato diverse bombe su alcune aree aperte a est della linea costiera. Sebbene non siano stati registrati né danni, né feriti, gli abitanti della zona sono terrorizzati, specialmente quelli che vivono nelle vicinanze dell’ex Scuola Americana, a nordovest della suddetta città.

 

All’01:50 circa, gli aerei da guerra israeliani hanno sganciato 3 missili sul sito militare di Abu Jarad appartenente alle Brigate al-Qassam, a sudovest di Gaza. Non sono stati registrati feriti.

 

Verso la stessa ora, altri aerei da Guerra israeliani hanno lanciato 3 missili sul sito militare di Bader (2) appartenente alle Brigate al-Qassam, a sud di Gaza. Non sono stati riportati feriti.

 

Alle 02:00 circa, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrati nel villaggio di Beit Ummar, a nord di Hebron. Si sono stanziate nell’area di Kherbet Ajzour e hanno preso d’assalto e perquisito l’abitazione della famiglia di Mahmoud ‘Abdel ‘Aziz Breigheth. Dopo aver fatto saltare in aria la porta dell’abitazione, i membri della famiglia sono stati rinchiusi in una stanza. Più tardi, le forze israeliane si sono ritirate senza arrestare nessuno.

 

Verso le 02:20, le forze israeliane hanno lanciato 2 missili su un sito di addestramento militare delle Brigate al-Qassam, a nord del sito turistico di Bisan City, a nordest della città di Beit Lahia, situata nella parte nord della Striscia di Gaza. Non sono stati registrati danni o feriti, ma gli abitanti delle case vicine sono terrorizzati, specialmente le donne e i bambini.

 

Nel primo mattino, le forze israeliane hanno ucciso un civile palestinese nel campo profughi di Jenin, nell’area nord della Cisgiordania. Secondo le indagini condotte dal PCHR (Centro Palestinese per i Diritti Umani), verso le 03:00 alcune unità sotto copertura, che si spacciavano per civili palestinesi, si sono infiltrate nel campo profughi di Jenin, a ovest di Jenin, per effettuare degli arresti. I membri del gruppo hanno utilizzato un’auto con targa palestinese e si sono stanziati nel quartiere di al-Samran, a sud del campo profughi. Verso le 03:05, Yousif Ibrahim Ahmed Eben Ghorah “Abu Zaghah” (20) si stava incamminando verso casa dopo aver comprato del cibo per il consueto pasto che precede l’inizio del Ramadan.  I membri del gruppo sotto copertura hanno immediatamente fatto fuoco, sparando al ragazzo 3 colpi dritti al cuore, alla spalla e al braccio sinistro. Il ragazzo è morto sul colpo e alcuni civili hanno portato il corpo all’Ospedale Governativo Khalil Soliman in città. Secondo le testimonianze, l’area era assolutamente tranquilla quando l’unità israeliana sotto copertura sparò alla vittima.

 

Alcuni giovani palestinesi si sono poi riuniti nell’area, mentre i veicoli militari prendevano d’assalto il campo per coprire le unità speciali, che furono scoperte in seguito all’attacco al suddetto civile palestinese. Scoppiarono violenti scontri tra le unità israeliane e i giovani palestinesi, che iniziarono a lanciare pietre e bottiglie vuote ai veicoli invasori. I soldati israeliani risposero lanciando gas lacrimogeni e bombe sonore sui ragazzi. Nel frattempo, le forse israeliane presero d’assalto diverse abitazioni nel campo e arrestarono Ahmed Salim al-Nawrasi (18), Yousif Hasan Ahmed Shabrawi (18) e Zain Belal ‘Abdullah Damj (22). Dopodiché, le forze israeliane si sono ritirate, portando i civili rapiti in località sconosciute.

 

Verso le 22:15, le forze israeliane sostenute da 4 veicoli militari e da un veicolo trasporto truppe si sono introdotte a Qarawer Bani Hassan, a nordovest di Salfit. Hanno pattugliato le strade e hanno poi circondato i fedeli nelle moschee di ‘Omer al-Khattab e al-Jneid. In seguito, hanno lanciato bombe sonore e gas lacrimogeni nelle moschee dopo la preghiera di al-Tarawih. Successivamente all’attacco, diversi civili, inclusi donne e bambini, hanno subito inalazioni di gas lacrimogeni. I militari israeliani hanno poi sparato proiettili metallici sui civili dopo averli affrontati fuori dalla moschea e hanno arrestato Mohammed ‘Azzam ‘Aziz Mer’ie (12), accusato di aver lanciato pietre contro i veicoli israeliani. Successivamente, le forze israeliane si sono ritirate.

 

Verso le 23:30, un’unità israeliana sotto copertura si è introdotta nel quartiere di al-Balaou’ ad al-Bireh, viaggiando a bordo di un veicolo con targa palestinese. Il veicolo si è fermato vicino a un supermercato presso il distributore di benzina di al-Huda. Tre soldati israeliani sono poi usciti dall’auto e hanno rapito Mohammed Anwar As’ad (25). Subito dopo, le forze israeliane hanno raggiunto l’area di servizio e perquisito la pompa di benzina, dove hanno sequestrato un computer.

 

Verso le 23:00, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate a Yatta, a sud di Hebron. Qui, hanno pattugliato le strade per qualche tempo e successivamente si sono ritirate. Non sono stati registrati né arresti, né irruzioni nelle abitazioni.

 

Mercoledì, 02 luglio 2014

 

Verso l’01:30, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nei quartieri del centro di Hebron. Hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione della famiglia di Monther Ahmed al-Jo’abah nell’area di ‘Ein Sarah, arrestando i membri della famiglia. Nel quartiere di al-Jeldah, i soldati israeliani hanno arrestato Fathi Mohammed al-Joulani e Belal al-Mohtaseb, dopo averne perquisito le abitazioni. Dopodiché, hanno preso d’assalto anche il quartiere di al-Jame’, arrestando i residenti delle abitazioni perquisite. Nel quartiere dell’ospedale di al-Ahli, i soldati israeliani hanno fatto irruzione nell’abitazione della famiglia di Kayed Khalil al-‘Atawnah e lo hanno arrestato dopo aver perquisito la casa. Le forze israeliane hanno fatto irruzione anche nella sede dell’organizzazione benefica per persone disabili di al-Ihsan nell’area di Da’eret al-Seir, nella parte nord della città, dove hanno confiscato computer portatili e documenti appartenenti all’organizzazione. Inoltre, i soldati hanno preso d’assalto anche l’edificio di al-Qawasmeth, nell’area di Habayel al-Reyah, perquisendo una panetteria mentre altri soldati facevano irruzione nell’abitazione di Sa’di al-Qawasmeth, già distrutta in precedenza. Gli israeliani hanno fatto irruzione anche nella biblioteca per la stampa e la distribuzione di Dar al-Israa’, dove hanno confiscato computer, documenti e conti finanziari appartenenti a Taher Dandis, e preso d’assalto il Centro al-Aseel a sud della città, dove hanno confiscato dei computer. Nel frattempo, le forze israeliane che si trovavano nelle vicinanze della casa di ‘Omer Abu ‘Eishah, già bombardata in precedenza dai militari israeliani, hanno confiscato un’auto Subaru appartenente alla famiglia, che venne distrutta quando parte dell’abitazione cadde sotto i bombardamenti.

 

Verso la stessa ora, le forze israeliane sostenute da veicoli militari sono entrate a Dura, a sudovest di Hebron, si sono stanziate nell’area di Ghoneim e hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione della famiglia di Ahmed Mohammed al-Qeeq (65). Hanno arrestato il suddetto civile e si sono ritirate, portando il prigioniero nel luogo dove erano di stanza i veicoli. Verso le 02:00, i soldati hanno pattugliato le strade del quartiere di Karisah, a est della città, dove hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione della famiglia di Rezeq ‘Abdullah Msalam al-Rjoub (55), arrestando quest’ultimo. Altre forze israeliane hanno fatto irruzione nell’abitazione di Jamal Hussein al-‘Awawdah (38) nel quartiere di Haninah e hanno arrestato l’uomo dopo averne perquisito la casa.

 

Alla stessa ora circa, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nel quartiere di al-Sharayet ad al-Bireh. Qui, hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione del prigioniero Jamal Mohammed al-Tawil e hanno segregato i membri della famiglia nella sala da pranzo. Alcuni ragazzi palestinesi si sono riuniti e hanno lanciato pietre ai soldati israeliani, i quali hanno risposto lanciando bombe sonore e gas lacrimogeni indiscriminatamente. Dopodiché, hanno arrestato Bushra al-Tawil (23), esponente della rete d’informazione di Anin al-Qayd e figlia di Jamal Mohammed al-Tawil. La ragazza era stata già rinchiusa per 8 mesi nelle prigioni israeliane e fu rilasciata durante l’accordo di scambio per il rilascio di Shalit. Le forze israeliane si sono poi ritirate, portando la giovane in una località ignota.

 

Verso le 02:00, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate a Halhoul, a nord di Hebron, e hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione della famiglia di Mousa Hekmat Zama’rah (32), arrestando l’uomo.

 

Intorno alle 02:15, le truppe israeliane sostenute da veicoli militari sono entrate a Nablus, dove hanno fatto irruzione e perquisito diverse abitazioni. Dopodiché, hanno preso d’assalto la pasticceria libanese di Fayez ‘Ezzat Dashoun e figli, al primo piano di un edificio a 2 piani appartenente ad Abu ‘Ali al-Mahroum, vicino alla moschea di al-Rawdah su via al-Kafir, nel quartiere di Rafidia. Nel frattempo, alcuni ragazzi e bambini palestinesi  si sono riuniti e hanno iniziato a lanciare pietre ai veicoli israeliani. I soldati hanno risposto sparando proiettili vivi, proiettili metallici con copertura in gomma, contro i lanciatori di pietre. Durante l’attacco, un ragazzo di 15 anni è stato ferito da un proiettile di metallo al piede destro e un altro di 22 anni è stato colpito alla schiena. I soldati israeliani hanno anche arrestato 5 civili e si sono ritirati verso le 03:30, portando i prigionieri in una località ignota. I civili arrestati sono stati identificati come:

11. Ahmed Ismail Dolah (50);

12. ‘Abdullah Salem al-‘Eker (27);

13. Zuheir Hussein al-‘Anbousi (35);

14. Salah Bahjat Harb (32); e

15. Ihab Zaid (28).

Il PCHR non ha divulgato i nomi dei feriti.

 

Verso la stessa ora, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nel campo profughi di ‘Ein Beit al-Maa’, a nordovest di Nablus, dove hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione della famiglia di ‘Omer Shawkat Abu Khamis (50) e arrestato l’uomo. I militari hanno anche fatto irruzione e perquisito l’abitazione di ‘Ali Ahmed ‘Ali Ahmed (48), affetto da paralisi infantile e figlio di un membro del PLC che rappresenta il movimento di Hamas. I soldati hanno tenuto i 5 componenti della famiglia sul balcone e, insieme all’ufficiale dell’intelligence, hanno prelevato il suddetto civile, che utilizza due stampelle per muoversi dentro casa, e lo hanno condotto sulla strada principale. Qui, l’ufficiale lo ha interrogato per sapere dove si nascondesse il padre, ricercato da Israele dal momento del rapimento dei 3 israeliani avvenuto 21 giorni prima. I militari chiesero all’uomo di chiamare il padre al cellulare, ma quest’ultimo non rispondeva. Così, l’ufficiale dell’intelligence minacciò l’uomo che avrebbe perquisito la sua abitazione ogni giorno e distrutto tutti i suoi averi, se il padre non si fosse arreso alle forze israeliane, e sarebbe arrivato al punto di ucciderlo se avesse scoperto dove si nascondeva.

 

Intorno alla stessa ora, le forze israeliane supportate da veicoli militari si introdussero nel campo profughi di ‘Askar, a nordest di Nablus, facendo irruzione e perquisendo diverse abitazioni quando alcuni ragazzi e bambini palestinesi iniziarono a lanciare pietre contro i veicoli israeliani. I militari risposero immediatamente sparando proiettili vivi e proiettili metallici con copertura in gomma ai lanciatori di pietre. Durante lo scontro, un civile di 22 anni fu colpito da un proiettile metallico al piede destro e le forze israeliane arrestarono ‘Anan Fawzi Beshkar (41), per poi ritirarsi e portare il prigioniero in  unalocalità ignota.

Il PCHR non ha divulgato il nome del civile ferito.

 

Verso la stessa ora, le forze israeliane scortate da veicoli militari sono entrate nel campo profughi di Balatah, a est di Nablus, dove hanno fatto irruzione e perquisito diverse abitazioni, arrestando Sameh Khalil al-Asmar (28).

 

Intorno alle 02:30, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di al-Moghir, a nordest di Ramallah, dove hanno preso d’assalto e perquisito l’abitazione della famiglia di Ramsi Mohammed Hamed Abu ‘Alla (39). Hanno arrestato quest’ultimo e si sono ritirate, portando il prigioniero in una località ignota.

 

Più o meno alla stessa ora, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Deir Ghassanah, a nordovest di Ramallah, dove hanno fatto irruzione e perquisito diverse abitazioni, arrestando Musalam ‘Abdel al-Latif al-Barghuthi (22), uno studente dell’Università di Birzeit. I militari si sono poi ritirati portando il prigioniero in una località sconosciuta.

 

Verso le 02:40, le forze israeliane scortate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Qebia, a ovest di Ramallah. Hanno pattugliato la strada per poi fare irruzione e perquisire due abitazioni, dove hanno arrestato Khaled Mohammed Kheithan (54), un ex prigioniero rilasciato in occasione dell’accordo di scambio per Shalit, e Osayd Ayoub Mohammed Qadeh (20), uno studente dell’Università di Bir Zeit. I militari si sono poi ritirati, portando i prigionieri in una località sconosciuta.

 

Verso le 03:00, le forze israeliane accompagnate da un bulldozer militare e da 3 veicoli trasporto truppe sono entrate nel villaggio di Ethna, a ovest di Hebron. Si sono stanziate vicino all’abitazione della famiglia del prigioniero Ziad Khali Hassan ‘Awwad (43), dove si sono schierate impedendo i movimenti dei civili. Dopodiché, hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione, scavando al suo interno utilizzando attrezzature per la trapanazione manuale. Verso le 06:00, le forze israeliane hanno bombardato la suddetta abitazione dopo averla riempita di esplosivo. La casa era composta da 2 piani e vi erano 2 appartamenti sul secondo piano. Di questi, uno appartiene a Ziad ‘Awwad, ha una superficie di 130 metri quadri e ospita 7 componenti della famiglia, tra cui 6 bambini. Andrebbe detto che le autorità israeliane accusano il suddetto civile di aver ucciso l’ufficiale israeliano Baroukh Mezrahi (60) vicino Via Bypass. Le forze israeliane avevano deciso di demolire l’abitazione già alcuni giorni prima, ma il tribunale aveva ritardato tale azione poiché la casa appartiene al fratello Mohammed, che vive nell’appartamento accanto. Tuttavia, il 01 luglio 2014, le forze israeliane presero la decisione di demolire l’abitazione.

 

Nel frattempo, decine di bambini e ragazzi palestinesi si erano riuniti per lanciare pietre contro i soldati israeliani, che risposero lanciando proiettili metallici con copertura in gomma, gas lacrimogeni e proiettili vivi, a caso e pesantemente, contro le abitazioni dei civili. Lo scontro portò diversi civili a inalare gas lacrimogeni; 5 civili, tra cui 2 bambini, furono colpiti da proiettili vivi e metallici e furono trasportati all’Ospedale al-Ahli a Hebron a bordo di un’ambulanza del PCRS. Un civile di 21 anni fu colpito al piede destro da un proiettile vivo e un bambino di 11 ani fu ferito da un proiettile vivo al piede sinistro. Un altro civile di 25 anni fu colpito alla parte destra del volto da un proiettile che gli penetrò la bocca, mentre un ragazzo di 28 anni fu ferito da un proiettile vivo al ginocchio destro. Un altro civile di 17 anni fu colpito al torace da un proiettile vivo.

(Il PCHR non ha divulgato I nomi dei feriti)

 

Verso la stessa ora, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nel campo profughi di al-Jalazone, a nord di Ramallah. Si sono stanziate nel quartiere di al-Dweimah e hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione della famiglia di Khalil ‘Ali Khalil Profili (42), dove hanno arrestato l’uomo, per poi ritirarsi e condurre il prigioniero in una località ignota. Nel frattempo le forze israeliane, accompagnate dai membri del Dipartimento per la Costruzione e Organizzazione nell’Amministrazione Civile, si sono stanziate nel quartiere di Jabal al-Deek e hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione del prigioniero Bajes Hkalil Mustafa Nakhlah (49), dopo aver rinchiuso gli altri componenti della famiglia nella sala da pranzo. I militari hanno anche preso d’assalto e perquisito la casa di Mohammed Ahmed D’eish (53). Dopodiché, hanno avvisato entrambi che avrebbero demolito le abitazioni e hanno lasciato un altro avviso di demolizione nella moschea del quartiere. Le truppe si sono ritirate verso le 04:30.

 

Verso la stessa ora, le forze israeliane scortate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Beit Loqaya, a sudovest di Ramallah. Qui, hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione della famiglia di Mohammed Younis Dar Mousa (52), arrestando i due figli: Yousif (30) e Saddam (24). Le truppe israeliane si sono poi ritirate dal villaggio e hanno condotto i prigionieri in una località ignota.

 

Più o meno alla stessa ora, le forze israeliane supportate da veicoli militari si sono insediate a Jenin e si sono stanziate nel quartiere orientale. Qui, hanno fatto irruzione e perquisito varie abitazioni, arrestando 3 civili. Dopodiché, si sono ritirate portando i prigionieri in una località sconosciuta. I civili arrestati sono stati identificati come: Saleh ‘Abdullah Motlaq al-Sa’adi (32), Fathi Mohammed ‘Abdel Rahman ‘Atoum (27) e suo fratello Anas (25). I soldati israeliani hanno anche distrutto quanto trovato nell’abitazione di Fathi Rasi Fathi ‘Atoum (45). Nel frattempo, alcuni giovani avevano iniziato a lanciare pietre e bottiglie vuote contro i veicoli israeliani. I soldati hanno risposto lanciando gas lacrimogeni, bombe sonore e proiettili vivi ai lanciatori di pietre. Durante lo scontro, 5 civili furono feriti alle gambe da proiettili vivi.

(Il PCHR non ha divulgato i nomi dei feriti)

 

Verso la stessa ora, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Silet al-Haritheyah, a nord di Jenin, dove hanno preso d’assalto e perquisito diverse abitazioni. Dopodiché, hanno arrestato Yehia Sa’id Mousa Zayoud (60) e Hasan Mustafa Hasan Jaradat (26), due ex prigionieri delle carceri israeliane e affiliati di Hamas. Le truppe si sono poi ritirate conducendo i prigionieri in località ignota.

 

Più o meno alla stessa ora, le truppe israeliane scortate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di al-Yamoun, a nordovest di Jenin, dove hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione della famiglia di Nasim Mohammed Sadwq Mahmoud “Zayed” (29), arrestando l’uomo.

 

Verso le 03:30, le forze israeliane scortate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di ‘Aqrabah, a sudest di Nablus, dove hanno preso d’assalto e perquisito l’abitazione della famiglia di ‘Omer Jamal Faris Mayadmah (28), arrestando l’uomo.

 

Alla stessa ora circa, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di Talouzah, a nord di Nablus, dove hanno fatto irruzione e perquisite l’abitazione della famiglia di ‘Omer Ahmed Dawabsheh (45). Hanno arrestato l’uomo, che è l’Imam della Moschea di al-Iman nel villaggio, per poi ritirarsi e condurre il prigioniero in una località sconosciuta.

 

Verso la stessa ora, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nel villaggio di al-Nasaryah, a est di Nablus, dove hanno fatto irruzione e perquisito l’abitazione della famiglia di Khaled Mahmoud Masa’id (24). I soldati hanno arrestato il civile e si sono ritirati, portando il prigioniero in una località ignota.

 

Verso le 21:00, le forze israeliane scortate da veicoli militari e accompagnate da camion militari sono entrate nella zona nord di Hebron. Hanno circondato il Caseificio di al-Rayyan, appartenente all’Organizzazione Benefica Islamica,  costruito su un’area di 4 dunum (circa 4000 metri quadri) e comprendente anche una fattoria e una fabbrica. I soldati israeliani hanno confiscato i macchinari e le attrezzature della fabbrica solo una settimana dopo che l’Amministrazione Civile aveva consegnato alla fabbrica un avviso, in cui si dichiarava che la costruzione non era in regola. Andrebbe detto che la fabbrica è un’importante risorsa per l’organizzazione benefica islamica, poiché fornisce i propri servizi a ben 3200 studenti e conta circa 20 dipendenti.

 

 

Ragazzo palestinese rapito, torturato e ucciso e successivamente mutilato nella Gerusalemme occupata

 In uno dei crimini più feroci di cui si sono macchiati i coloni israeliani contro i civili dei Territori Occupati Palestinesi un gruppo di coloni israeliani ha rapito Mohammed Hussein Abu Khudair, di 16 anni, nelle vicinanze della propria abitazione nel quartiere Shu’fat nel nord della Gerusalemme Occupata, lo hanno brutalmente torturato e infine ucciso.

Secondo le indagini condotte dal PCHR, all’incirca alle 05.00 di mercoledì 2 luglio 2014, 5 coloni israeliani avrebbero rapito il ragazzo nei pressi dell’abitazione di famiglia nel quartiere Shu’fat nel nord della Gerusalemme occupata. Qualche ora dopo, la polizia israeliana ha dichiarato di aver ritrovato il corpo del ragazzo nelle aree boschive nei pressi dell’insediamento “Givat Shaul”, adiacente al villagio Deir Yassin, Gerusalemme ovest. La polizia ha confermato che il corpo del ragazzo riportava segni di tortura e di bruciature.

Testimoni oculari e residenti del quartiere Shu’fat hanno riferito al PCHR che le registrazioni delle telecamere di sorveglianza posizionate su case e negozi dell’area, confermano che 5 coloni israeliani a bordo di una Hyundai hanno rapito Abu Khudair proprio difronte la propria casa. Due coloni sono scesi dall’auto e hanno forzato Abu Khudair a salire in macchina.

2. Uso eccessivo di forza contro manifestazioni pacifiche  di protesta contro le attività di insediamento e contro la costruzione del muro di annessione

Nel periodo esaminato, i soldati israeliani hanno fatto uso eccessivo di forza contro le pacifiche manifestazioni organizzate dai civili palestinesi, dai difensori dei diritti umanitari internazionali e israeliani che protestavano contro la costruzione del muro di annessione e le attività di insediamento nella Cisgiordania. Come conseguenza, molti manifestanti sono stati colpiti da gas lacrimogeno e altri hanno registrato contusioni per essere stati picchiati dei soldati israeliani.

(PCHR non rivela i nomi dei feriti temendo l’arresto da parte delle forze israeliane che praticano una politica repressiva nei confronti delle proteste pacifiche e di dissuasione dei civili palestinesi a prendervi parte).

Manifestazioni contro la costruzione del muro dell’annessione e l’attività di insediamento.

Dopo la Preghiera del Venerdì, venerdì 27 giugno 2014, decine di civili palestinesi e difensori dei diritti umani internazionali e israeliani hanno organizzato una protesta pacifica a Bil’in, ad ovest di Ramallah, contro la costruzione del muro di annessione e le attività di insediamento e per solidarietà dei prigionieri palestinesi in sciopero della fame. I dimostranti si sono riversati nelle strade sventolando bandiere palestinesi e si sono diretti verso i territori liberati vicino il muro. All’alba, le forze israeliane hanno chiuso tutte le vie di accesso alla città per evitare che i civili palestinesi e i paladini dei diritti umani internazionali e israeliani prendessero parte alla protesta. I protestanti hanno marciato fino al muro e hanno tentato di attraversare la recinzione. I soldati israeliani si sono stanziati dietro il muro, nell’area occidentale, e un altro numero consistente di soldati si è schierato lungo il muro, gli hanno sparato munizioni vive, lanciato lacrimogeni, proiettili di gomma, bombe sonore e acque reflue costringendoli negli uliveti. Molti dimostranti, a seguito di ciò, sono stati vittime di gas lacrimogeno e altri hanno registrato contusioni per essere stati picchiati dai soldati israeliani.

Nello stesso giorno, decine di civili palestinesi hanno organizzato una dimostrazione pacifica nel villaggio di Nil’in, ad ovest di Ramallah, per protestare contro la costruzione del muro e le attività di insediamento e in segno di solidarietà nei confronti dei prigionieri palestinesi in sciopero della fame. I dimostranti si sono fatti largo alla volta del muro; le forze israeliane hanno bloccato l’accesso al muro con il filo spinato e, quando i dimostranti hanno tentato oltrepassare il filo spinato, sono stati fermati dai soldati israeliani. I dimostranti hanno lanciato pietre ai soldati che hanno risposto sparando munizioni vive, proiettili di gomma, lanciando gas lacrimogeni, bombe sonore e acque reflue, respingendoli nel villaggio. Molti dimostranti, a seguito di ciò, sono stati vittime di gas lacrimogeno e altri hanno registrato contusioni per essere stati picchiati dai soldati israeliani.

All’incirca alle 13.30 del suddetto giorno, decine di civili palestinesi e attivisti internazionali hanno organizzato una dimostrazione pacifica nel centro del villaggio di Kafr Qaddoum, a nord-est di Qalqilya, come segno di protesta per la chiusura dell’entrata orientale del villaggio a mezzo di un cancello metallico posto all’inizio della seconda intifada. I protestanti hanno lanciato pietre ai soldati israeliani che hanno risposto con munizioni vive, gas lacrimogeni, proiettili di gomma e bombe sonore. Molti civili, a seguito di ciò, sono stati vittime di gas lacrimogeno e altri hanno registrato contusioni per essere stati picchiati dai soldati israeliani.

Altre dimostrazioni

Il pomeriggio di venerdì 27 giugno 2014, decine di giovani uomini e donne palestinesi si sono riuniti davanti l’entrata occidentale del villaggio di Silwad, a nord-est di Ramallah, sulla strada fra Silwad e Yabroud vicino Bypass (60). I dimostranti hanno tirato pietre sulla suddetta strada. In risposta, i soldati israeliani stanziati nella zona hanno risposto con munizioni vive, proiettili di gomma, bombe sonore e gas lacrimogeni. Molti civili, a seguito di ciò, sono stati vittime di gas lacrimogeno e altri hanno registrato contusioni per essere stati picchiati dai soldati israeliani.

3. esecuzioni extragiudiziali

Nel periodo esaminato, le forze armate israeliane hanno eseguito un’esecuzione extragiudiziale ai danni di due membri di un gruppo armato nella zona centrale della Striscia di Gaza. Subito dopo l’esecuzione, il portavoce del Ministero della Difesa Israeliano ha confermato la loro responsabilità in merito all’incidente. Ha dichiarato che i membri colpiti erano i responsabili del recente lancio di diversi razzi.

Secondo le indagini condotte da PCHR, all’incirca alle 15.10 di venerdì 27 giugno 2014, un drone israeliano ha lanciato due missili su una Kia grigia, sulla strada costiera, che trasportava due membri delle Brigate di al-Nasser Salah al-Deen (l’ala armata dei Comitati di Resistenza Popolare) diretti a sud vicino la casa dell’ex Primo Ministro Ismail Haniyeh, nel campo profughi Al-Shati, ad ovest di Gaza City. I due missili hanno colpito direttamente l’auto causando la morte delle persone a bordo:

  1. Osama Hasan Mousa al-Hassomy (29), di Beit Lahia, nord della Striscia di Gaza, e
  2. Muhammad Muhammad Ramadan Al-Fasih (23), del quartiere al-Shikh Radwan di Gaza City

 

Nessun passante è rimasto colpito nell’esplosione, ma sono andati in frantumi i vetri delle finestre delle case del vicinato.

Secondo le indagini condotte dal PCHR in merito alla seconda esecuzione extragiudiziale, alle 21.30 circa di domenica 29 giugno 2014, un drone israeliano ha sparato due missili contro due membri di un gruppo armato mentre si trovavano a piedi a sud-est di al-Salqa Valley, ad est di Deir al-Balah nella zona centrale della Striscia di Gaza. Un membro del gruppo è rimasto ucciso e l’altro ferito. Il ferito è stato portato all’ospedale di Al-Naser a Khan Younis. Nello stesso ospedale è stato portato anche il corpo del deceduto, in seguito identificato come Muhammad Zaied Salem Obeid (26) originario del villaggio di al-Salqa Valley, che era interamente ricoperto da ferite da arma da fuoco. (PCHR non ha divulgato il nome del ferito)

  1. 3.    Chiusura protratta dei Territori Occupati della Palestina

Israele persevera nell’imposizione di una rigida chiusura sui Territori Occupati della Palestina, con restrizioni severe sullo spostamento dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est occupata.

Striscia di Gaza

Le forze israeliane continuano a serrare la Striscia di Gaza e a chiudere le vie commerciali, facendo di Karm Abu Salem l’unico valico commerciale sebbene non sia adatto per scopi commerciali sia per la capacità operativa che per la lontananza dai mercati. Le forze israeliane continuano ad osservare questa strategia che ha lo scopo di ridurre ulteriormente i valichi commerciali imponendo il controllo totale sul flusso di importazioni ed esportazioni.

La chiusura definitiva, il 2 marzo 2011, del valico commerciale di al-Mentar (“Karni”), ha gravemente minato l’economia della Striscia di Gaza. In seguito alla chiusura, hanno chiuso i battenti tutte le strutture economiche e commerciali della Zona Commerciale di Gaza. Da notare che il valico di al-Mentar è il più grande della Striscia in grado di sostenere il flusso di importazioni ed esportazioni. La decisione di chiudere al-Mentar ha rappresentato il culmine di una serie di provvedimenti che hanno portato alla completa chiusura, all’inizio nel 2009, del valico di Sofa, est della Striscia di Gaza, e all’inizio del 2010, alla chiusura del valico di Nahal Oz, ad est di Gaza City, che era dedicato alla consegna di carburante e gas da cucina.

Le forse Israeliane mantengono l’embargo totale di tutte le materie grezze nella Striscia di Gaza, eccezion fatta per un numero e una quantità molto limitata di prodotti. La quantità limitata di prodotti grezzi concessi non risponde ai bisogni minimi della popolazione civile della Striscia di Gaza.

A causa della chiusura di Karm Abu Salem per motivi di sicurezza, la crisi del gas è in ballo da  9 mesi. Secondo un esame del PCHR, le autorità israeliane consentono solamente una media di 98 tonnellate di gas al giorno nella Striscia. Questa quantità limitata corrisponde a meno della metà dei bisogni giornalieri, che corrispondono a 200 tonnellate al giorno per la popolazione civile nella Striscia di Gaza durante l’inverno. La crisi si è aggravata come non mai da circa 6 settimane a causa del freddo e al sovraconsumo oltre all’interruzione di energia che porta spesso ad impiegare il gas come alternativa all’energia elettrica. La mancanza di diesel e benzene ha portato all’aggravarsi della crisi poiché vengono usate le bombole di gas per le auto o come alternativa al benzene per attivare i generatori. Ne è conseguito un aumento ulteriore di richiesta di gas.

Per quasi 6 anni consecutivi, le forze israeliane hanno impedito che venissero consegnati i materiali edili nella Striscia di Gaza. Due anni fa, le forze israeliane hanno concesso la consegna di quantità limitate di materiale da costruzione per un numero definito di organizzazioni internazionali nella Striscia di Gaza. In 17 settembre 2013, hanno permesso la consegna in quantità limitata di altro materiale per il settore privato. Comunque, il 13 ottobre 2013, l’hanno nuovamente vietato dichiarando che tali materiali sono impiegati per la costruzione di tunnel. La settimana scorsa, le forze israeliane hanno permesso l’entrata di materiali edili solo per i progetti UNRWA (L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione n.d.t.) e UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo n.d.t.). A seguito di ciò sono stati chiusi completamente i cantieri colpendo tutti i settori edili ed aumentando i livelli di disoccupazione.

Le forze israeliane hanno anche continuato ad imporre un embargo quasi totale sulle esportazioni della Striscia di Gaza, compresi i prodotti agricoli ed industriali, salvo prodotti leggeri come fiori, fragole e spezie.

Israele continua a vietare il passaggio per il valico Beit Hanoun (“Erez”) alla maggior parte dei cittadini palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza. Israele permette il passaggio solamente ad un numero limitato di gruppi, che devono attendere molte ore in ogni caso. Israele persevera nell’adottare una politica volta a ridurre il numero di pazienti palestinesi che attraversano il valico Beit Hanoun per ricevere cure mediche negli ospedali di Israele o nella Cisgiordania e Gerusalemme Est. Israele ha negato il permesso di accedere agli ospedali tramite il valico per le nuove categorie di pazienti provenienti dalla Striscia.

Le autorità egiziane permettono alla popolazione della Striscia di Gaza di passare attraverso il valico Internazionale di Rafah, che connette la Striscia di Gaza con il mondo esterno. Solamente limitate e specifiche categorie sono consentite, compresi pazienti, studenti, persone con residenza in Egitto o all’estero, uomini oltre i 40 anni, donne di tutte le età, ragazzi sotto i 18 anni, persone di nazionalità araba o straniera e membri di delegazioni umanitarie arabe o internazionali. Il valico dovrebbe essere aperto sette giorni a settimana. Ad oggi, il valico è sovraffollato a causa delle lunghe procedure sul versante egiziano, soprattutto dopo la chiusura del valico nelle passate settimane dovuta a motivi di sicurezza in Egitto; chiusura che ha influenzato il movimento dei viaggiatori in entrambe le direzioni.

Movimenti nel valico di Karm Abu Salem (Kerem Shalom)

 

 

Data Importazioni
categoria Quantità
Tonnellate Numero Litri
23 giugno 2014 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Generi alimentari 1,087
Materiali agricoli 1,484
Merci variePacchi di vestiti

Frigoriferi

Pacchi di scarpe

Lastre di marmo

Lavatrici

Televisori

mucche

Rasoi da barba

Pacchi di fili

Mobilio

Lastre di vetro

932997

228

1,320

921

216

244

392

760

990

50

400

Aiuti umanitari 1,325
Gas da cucina 217.150
Benzene 216.600
Diesel 390.118
Diesel industriale 35,000
24 giugno 2014 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Generi alimentari 1,051
Materiali agricoli 1,556
Beni variPacchi di vestiti

Frigoriferi

Pacchi di scarpe

Mucche

Macchine per il mais

Gabbie per polli

Generatori

Auto

Pannelli solari

Lastre di marmo

133 3,246

36

1,260

361

25

300

16

16

188

880

Aiuti umanitari 552
Gas per cucinare 217.840
Benzene 214.000
Diesel 456.608
Diesel industriale 71,000
25 giugno 2014 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Generi alimentari 1,171
Materiali agricoli 1,499
Merci variePacchi di vestiti

Scatole di scarpe

Lastre di marmo

Televisori

Pacchi di materiale per computer

Auto

Telefoni cellulari

Pacchi di fazzoletti

Scatoloni di accessori

1,069 267

2,342

1,290

14

4,126

22

980

2,004

370

Aiuti umanitari 2,559
Gas per cucinare 237.360
Benzene 219.000
Diesel 436.097
Diesel  Industriale 212,000
 
26 giugno 2014 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Generi alimentari 1,336
Materiale agricolo 1,493
Merci variePacchi di vestiti

Frigoriferi

Condizionatori

Microonde

Lastre di marmo

Ventilatori

Mucche

Pacchi di scarpe

1,195 2,073

137

24

518

673

390

3,748

Aiuti umanitari 3,763
Gas per cucinare 255,320
Benzene 219.000
Diesel 614.511
Diesel  Industriale 146,000
Diesel ( UNRWA ) 251,025
27 giugno 2014 Generi alimentari
Materiale agricolo
Merci varie   
Aiuti umanitari
Gas per cucinare
Benzene
Diesel
Diesel  Industriale 506,968
29 giugno 2014 Generi alimentari 1,238
Materiale agricolo 1,813
Merci variePachi di vestiti

Frigoriferi

Pacchetti di fazzoletti

Pacchi di materiale per pc

Scatoloni di scarpe

Pannelli solari

Lastre di marmo

791  1,400

135

2,630

330

2,408

2620

350

Aiuti umanitari 2,220
Gas per cucinare 261.830
Benzene 279,100
Diesel 385,010
Diesel industriale 403,990

 

 

 

 

 

 

 

Altre importazioni

Lunedì 23 giugno 2014, le Forze israeliane hanno consentito l’entrata di 34 tonnellate di acciaio da costruzione, 28 tonnellate di cemento bianco per l’UNRWA, 272 tonnellate di cemento per l’UNDP e 32 tonnellate di acciaio da costruzione per l’Ospedale Turco. Hanno anche permesso l’entrata di 1,085 tonnellate di mangime per animali e  280 tonnellate di grano.

Martedì 24 giugno 2014, le Forze israeliane hanno consentito l’importazione di 200 tonnellate di cemento per l’UNRWA, 1,120 tonnellate di mangime e 280 di grano.

Mercoledì 25 giugno 2014, le Forze israeliane hanno consentito l’entrata di 1,610 tonnellate di materiale edile e 80 tonnellate di cemento per l’UNRWA. Hanno anche permesso l’entrata di 1,120 tonnellate di mangime e 245 tonnellate di grano.

Giovedì 26 giugno 2014, le Forze israeliane hanno consentito l’entrata di 2,665 tonnellate di materiale da costruzione, 160 di cemento per l’UNRWA, 65 tonnellate di materiale da costruzione e 35 tonnellate di cemento per la Water Authority. Hanno anche permesso l’entrata di 980 tonnellate di mangime e 385 di grano.

Riconsegnati contenitori vuoti di plastica ad Israele cia Karm Abu Salem

Domenica 29 giugno 2014, le Forze israeliane hanno consentito il passaggio di 10 camion di container vuoti di plastica da restituire attraverso il valico di Karm Abu Salem.

 

 

Movimenti presso il valico diBeit Hanoun (“erez”)

23 – 30 giugno 2014

Categoria 23 giugno 24 giugno 25 giugno 26 giugno 27 giugno 28 giugno 29 giugno 30 giugno
Pazienti 41 43 53 34 2 69 55
Accompagnatori 41 42 49 35 2 70 49
Fabbisogni personali 9 3 17 47 3 5 14
Famiglie di prigionieri
Arabi da Israele 1 4 4 10 2
Diplomatici
Giornalisti internazionali
Lavoratori internazionali 11 16 19 48 13 9 7
Deceduti
Turisti all’estero 2 1 2
Businessmen 39 43 55
Incontri di lavoro
Interviste di sicurezza 5 2 2 5
VIP
Ambulanze per Israele 9 6 4

Israele ha imposto un’ulteriore chiusura sulla Cisgiordania. Nel periodo di riferimento, le Forze israeliane hanno imposto ulteriori restrizioni sugli spostamenti dei civili palestinesi:

Hebron: le Forze israeliane seguitano ad imporre severe restrizioni sui movimenti dei civili palestinesi. All’incirca alle 07.00 di giovedì 26 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata del campo profughi di Al-Arroub, a nord della città e un altro all’entrata del villaggio di Surif, nord-ovest della città. Entrambi i checkpoint sono stati rimossi e non sono stati riporatti arresti.

All’incirca alle 08.00 di venerdì 27 giugno, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint sulla strada fra Doura e i villaggi più a sud, a sud-est di Hebron. Alle 23.00 circa, un altro checkpoint è stato istituito all’entrata del villaggio Sa’ir, ad est della città. Entrambi i checkpoint sono stati rimossi e nessun arresto è stato registrato.

Alle 07.30 circa di sabato 28 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata del campo profughi di Al-Fawwar, a sud di Hebron. Il checkpoint è stato rimosso senza nessun arresto.

Alle 17.00 circa di domenica 29 giugno 2014 le Forze israeliane hanno istituito un check point all’entrata del villaggio di Beit Kahel, a nord-ovest della città. Il checkpoint è stato rimosso e non sono stati registrati arresti.

Alle 17.00 di lunedì 30 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Beit Kahel, a nord-ovest della città e un altro all’entrata del villaggio di Halhoul, a nord della città. Entrambi sono stati rimossi e nessun arresto è stato registrato.

Alle 08.00 di martedì 1 Luglio 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata nord di Hebron e un altro all’entrata nord del villaggio di Yatta, a sud di Hebron. Entrambi i checkpoint sono stati rimossi e nessun arresto è stato registrato.

Ramallah: le Forze israeliane continuano ad imporre severe restrizioni sugli spostamenti dei civili palestinesi. Alle 2.30 circa di gioved’ 26 luglio 2014, le Forze israeliane si sono dispiegate presso il checkpoint di Attarah all’entrata nord di Birzeit, a nord di Ramallah. All’incirca alla stessa ora, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Deir Abu Masha’al, a nord–ovest della città. Entrambi i checkpoint sono stati rimossi e nessun arresto è stato registrato. Alle 09.30 circa di venerdì 27 luglio 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Nabi Saleh, a nor-ovest di Ramallah. Alle 22.00 circa, un altro checkpoint è stato istituito sotto il ponte del villaggio di Yabroud, a nord-est di Ramallah. Entrambi sono stati rimossi e nessun arresto è stato registrato.

Alle 06.30 circa di sabato 28 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint vicino Beir Ore Al-Foqa, a sud-est della città. All’incirca alle 07.30 un altro checkpoint è stato istituito nei pressi dell’insediamento di “Ofra”,a  nord della città. Entrambi i checkpoint sono stati rimossi e nessun arresto è stato registrato.

Alle 09.30 circa di domenica 29 giugno 2014, le Forze israeliane hanno stabilito un checkpoint sotto al ponte del villaggio di yabroud, a nord di Rmallah. Alle 19.00 circa, un altro checkpoint è stato istituito all’entrata del villaggio di Al-Tiba, a nord-est della città. Alle 08.30 circa, le Forze israeliane si sono schierate presso il checkpoint di Attarah all’entrata settentrionale di Birzeit, a nord di Rmallah. Ai civili non è stato permesso di attraversare il suddetto checkpoint. Alle 22.00 circa un checkpoint simile è stato istituito all’entrata del villaggio di Nil’in, ad ovest della città.

Alle 10.30 circa di lunedì 30 giugno 2014, le forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata del villagio di Nabis Saleh, a nord-ovest di Ramallah e un altro sotto il ponte di Kharbatha Al-Misbah, a sud-ovest della città. Alle 15.30 circa, un altro checkpoint è stato istituito vicino all’incrocio di Beit Ore Al-Foqa, a sud-ovest della città. Alle 20.30 circa, un altro checkpoint è stato istituito vicino l’incrocio dell’insediamento di “Ofra”, a nord-est della città. In tarda serata, le Forze israeliane hanno chiuso la strada fra Ramallah e il campo profughi di Jalazone, che è adiacente all’insediamento di “Beit El”. La strada fra Nablus e Ramallah è stata chiusa con blocchi di cemento. Come conseguenza i civili sono stati costretti a percorrere una strada alternativa.

Nablus: le Forze israeliane continuano ad imporre severe restrizioni sugli spostamenti dei civili palestinesi. Sabato mattina all’alba, il 29 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Beit Forik, ad est di Nabus. Alle 08.00 circa, il checkpoint è stato rimosso e nessun arresto è stato registrato.

Qualqilya: le Forze israeliane continuano ad imporre severe restrizioni sugli spostamenti dei civili palestinesi. Alle 19.40 circa di sabato 28 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata di Izbat Al-Tabib, ad est di Qalqilya. Il checkpoint è stato rimosso alle 20.30 circa. Alle 22.15 circa, un altro checkpoint è stato istituito all’entrata sud di Qualqilya. I checkpoint sono stati rimossi e nessun arresto è stato registrato.

Alle 18.00 circa di lunedì 30 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’entrata orientale di Qalqilya. Alle 21.00 circa un altro checkpoint è stato istituito fra i villaggi Azzoun e Izbat Al Tabib, ad est della città. I checkpoint sono stati rimossi e nessun arresto è stato registrato.

Jericho: le Forze israeliane continuano ad imporre severe restrizioni sugli spostamenti dei civili palestinesi. Alle 09.30 circa di venerdì 27 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint vicino l’entrata del villaggio di Fasail anord di Jericho. Il checkpoint è stato rimosso e nessun arresto è stato registrato.

Alle 18.30 circa di sabato 28 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint nei pressi dell’entrata meridionale della città. Alle 20.00 circa, un checkpoint simile è stato istituito all’entrata del villaggio di Al-Zubeidat, a nord della città. Entrambi i checkpoint sono stati rimossi e nessun arresto è stato riportato.

Alle 11.00 circa di domenica 29 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint sulla strada Al-Mu’arrajat fra Jericho e Ramallah. Alle 18.30 circa un checkpoint simile è stato istituito vicino l’entrata meridionale della città. Alle 21.30 circa, un altro checkpoint è stato istituito nei pressi dell’entrata al villaggio di Al-Nuwei’ma, a nord della città.

Alle 10.30 circa di lunedì 30 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint vicino l’entrata di Fasail, a nord di Jericho. Il checkpoint è stato in seguito rimosso e nessun arresto è stato riportato.

Alle 10.30 circa di lunedì 30 giugno 2014, le Forze israeliane hanno istituito un checkpoint vicino l’entrata di Fasail, a nord di Jericho. Il checkpoint è stato in seguito rimosso e nessun arresto è stato riportato.

 

Alle 11:00 circa di domenica, 29 giugno 2014, le forze israeliane hanno istituito un checkpoint sulla strada per Al-Mu’arrajat tra Jericho e Ramallah. Alle 18:30 circa, un altro checkpoint è stato istituito vicino all’ingresso sud della città. Alle 21:30 circa, un altro checkpoint è stato istituito in prossimità dell’accesso al villaggio Al-Nuwei’ma, a nord della città.

 

Alle 10:30 circa di lunedì 30 giugno 2014, le forze israeliane hanno istituito un checkpoint vicino all’entrata del villaggio Fasail, a nord di Jericho. Il checkpoint è stato in seguito rimosso e non si sono riportati arresti.

 

 

Arresti e maltrattamenti ai posti di blocco

 

Alle 19:00 circa di giovedì 26 June 2014, le forze israeliane si sono fermate in prossimità della frontiera di Al-Karama, vicino ai confini con la Giordania e hanno arrestato Fares Hassan Mahmoud Tayeh (28 anni), proveniente dal campo profughi di Al-Fare’a, a sud di Tubas. Il civile stava rientrando a casa dalla Giordania. Alle 15:00 circa di venerdì 27 giugno 2014, la famiglia è stata informata ufficialmente del suo arresto con una telefonata effettuata da un agente dell’intelligence israeliana presso il campo di Howara, a sud di Nablus.

 

Nella serata di mercoledì 02 luglio 2014, le forze israeliane hanno istituito un checkpoint all’ingresso del villaggio Qifin, a nord di Tulkarm. Prima di rimuoverlo, hanno arrestato Mustafa Yusif Suliman Ajjoli (56 ani) e lo hanno condotto verso  una destinazione ignota.

 

4. Tentativi di avere una popolazione a maggioranza ebraica nella Gerusalemme Est Occupata.

 

Attacchi condotti dai coloni israeliani nella città occupata.

  • Alle 22:00 circa di lunedì  30 giugno 2014, due coloni hanno tentato di rapire Mousa Rami Zaloum (9 anni), mentre camminava con sua madre nella città di Sho’afat town, a nord della Gerusalemme Est Occupata.

 

Il padre del piccolo ha riferito a un operatore del  PCHR che sua moglie stava facendo una passeggiata con i suoi tre figli nella strada principale, subito dopo aver consumato l’Iftar, nel secondo giorno di Ramadan. All’improvviso la donna ha sentito suo figlio Mousa gridare e ha visto un colono che tentava di  strangolarlo e portarlo in un’auto guidata da un altro colono. La madre si è lanciata su di loro e ha cercato con tutte le forze di riprendere il bambino e sottrarlo alle mani dei coloni. Ha colpito uno dei coloni sulla testa con il suo cellulare, poi gli altri due l’hanno colpita ripetutamente sulla testa e sul petto e sono fuggiti.

 

  • Alle 17:00 di martedì 1 luglio 2014, decine di coloni hanno attaccato passanti e lavoratori palestinesi sulla Yafa Street a Gerusalemme ovest dopo la dichiarazione dell’uccisione dei tre coloni, i cui corpi sono stati trovati in un villaggio di Hebron lunedì 30 giugno 2014.

 

Mohammed Abu Soy, che ha subito un’aggressione, ha dichiarato a un operatore del PCHR che lui si trovava con un altro giovane palestinese su un treno lungo la strada per Yafa, nella Gerusalemme ovest, quando decine di coloni hanno attaccato il treno e sono entrati per picchiarli. Loro sono riusciti a scappare.

 

Mohammed al-Natsheh ha dichiarato a un operatore del PCHR di essere stato picchiato da decine di coloni che avevano organizzato una manifestazione di protesta sulla Yafa Street contro l’uccisione dei tre coloni. Ha aggiunto che i coloni hanno fatto irruzione sul suo posto di lavoro e picchiato i lavoratori palestinesi.

 

Attacchi condotti dalle forze israeliane

 

  • Alle 17:30 circa di giovedì 26 giugno 2014, l’intelligence Israelianae le forze specialu hanno fatto irruzione e poi perquisito l’edificio che ospita la facoltà  Hend al-Husseini dell’Univerisità al-Quds Abu Dees nel territorio di al-Sheikh Jarrah nella Gerusalemme occupata.  In seguito hanno lasciato l’edificio, non si sono riportate devastazioni o confische.

 

  • Alle 19:00 circa, le forze Israeliane supportate da veicoli militari sono entrate nel villaggio diSour Baher, a sud della Città Vecchia nella Gerusalemme est occupata. Hanno fatto irruzione e poi perquisito una casa di proprietà della famiglia di ‘Adel Jadallah.  Hanno arrestato suo figlio, Ahmed (16 anni).  Hanno anche fatto irruzione e poi perquisito la casa di proprietà della famiglia di  Muhsin Hamzah ‘Atoun (28 anni).

 

  • Alle 21:30 circa dello stesso giorno, le forze Israeliane sono entrate nel territorio di al-Sowaneh, a nord-est della Città Vecchia nella Gerusalemme Occupata. Hanno istituito un checkpoint nella zona di al-Mafraq. Alcuni ragazzi palestinesi si sono riuniti per lanciare pietre contro i soldati Israeliani, che hanno risposto  sparando proiettili di gomma e bombe sonore. Non sono stati riportati feriti.

 

  • Alle 22:00 circa, le forze Israeliane si sono schierate vicino alle porte della Moschea di al-Aqsa della Città Vecchia nella Gerusalemme Occupata. Hanno fatto irruzione e perquisito alcune abitazioni private nei territori di al-Wad e Bab Hattah.  Hanno condotto operazioni di ricerca su vasta scala nella zona e poi si sono ritirate. Non sono stati riportati arresti.

 

  • Alle 21:00 circa di venerdì 27 giugno 2014, le forze Israeliane sono entrate nel villaggio di Selwan, a sud della Città Vecchia nella Gerusalemme Occupata e hanno istituito un checkpoint nella zona di ‘Ein al-Lozah. Alcuni giovani palestinesi hanno iniziato un lancio di pietre contro i soldati israeliani, che hanno risposto sparando bombe sonore. Non sono stati riportati feriti.

 

  • Alle 13:00 circa di martedì  01 July 2014, gli agenti di polizia Israeliani hanno arrestatoHamzah Ahmed al-Rajabi (12 anni) e Adam Salem al-Rajabi (13 anni) del quartiere Bab Hattah in prossimità delle porte della Moschea di al-Aqsa mentre tornavano a casa dalla moschea attraversando la Porta Hattah, diretti a casa. Gli agenti israeliani hanno condotto i due ragazzi nell’istituto di detenzione di al-Qashlah nella Città Vecchia di Gerusalemme.

 

  • Alle 17:00 circa, gli agenti di polizia israeliani hanno fatto irruzione in un negozio di dolci di proprietà della famiglia di Abu Sbeih nel territorio di al-Wad della Città Vecchia nella Gerusalemme Occupata e hanno arrestato il figlio, S’oud Mesbah Abu Sbeih (39 anni). Hanno usato spray al peperoncino per disperdere le persone presenti nel negozio e che stavano protestando contro l’arresto dei civili. Non sono stati registrati feriti.

 

  • Alle 23:00 circa, gli agenti di polizia Israeliani hanno fatto irruzione e perquisito un’abitazione di propriet della famiglia diHisham Idris nel territorio di al-Sa’adiyah della Città Vecchia nella Gerusalemme Occupata. Hanno arrestato i figli dei suddetti civili, Mohammed (16 anni) e Mos’ab (15 anni), e li hanno tradotti nell’istituto di detenzione di al-Qashlah

 

  • All’ 01:00 circa di mercoledì 02 luglio 2014, le forze israeliane supportate da veicoli militari sono entrati nel villaggio di ‘Anatah, a nord est della Gerusalemme Est Occupata. Hanno fatto irruzione e hanno perquisito l’abitazione privata della famiglia di Yehia Younis al-Salamin (29 anni) e lo hanno arrestato, conducendolo in una destinazione ignota.

 

  • Nella prima mattinata e dopo la dichiarazione del ritrovamento del corpo di Mohammed Hussein Abu Khdeir (16 anni), che era stato rapito da un gruppo di coloni all’alba di fronte alla sua abitazione, nel quartiere di Sho’fat, gli abitanti si sono riversati nelle strade principali; decine di ragazzi e bambini hanno lanciato pietre e bombe Molotov all’indirizzo degli agenti di polizia Israeliani che avanzavano verso il campo. Gli agenti israeliani hanno reagito sparando pallottole attive, proiettili di gomma, bombe sonore e gas lacrimogeni. Conseguentemente, Christine al-Rinawi (25 anni), reporter della TV Palestinese, è stata colpita da un proiettile nella parte superiore del braccio destro mentre tentava di coprire gli eventi. Anche  ‘Ali Yasin, un suo collega, è stato ferito.

 

5. Attività dei coloni e attacchi da parte dei coloni contro civili e proprietà palestinesi.

 

Israele ha continuato con le attività dei coloni nei territori palestinesi occupati, in diretta violazione del diritto umanitario internazionale, e i coloni israeliani hanno continuato a attaccare civili e proprietà palestinesi.

 

Attacchi condotti dalle forze israeliane. Attacks carried out by Israeli forces

 

  • Alle 09:00 circa di sabato, 28 giugno 2014, le forze di fanteria israeliane sono entrate nel quartiere di “Afijal” nei territori occupati, a est di Yatta, a sud di Hebron,e hanno fatto irruzione a Kherbat Om Al-Khair. Hanno impedito ai civili della famiglia Al-Hathalin family di costruire un accampamento per una delle famiglie del posto. Inoltre, i soldati Israeliani hanno insultato verbalmente i civili.

 

  • Alle 10:00 circa di lunedì  28 giugno 2014, le forze Israeliane supportate da diversi veicoli militarei e da una jeep appartenente al Dipartimento di Edilizia e Organizzazione dell’amministrazione civile israeliana sono entrati nel villaggio di Shueika, a nord di Tulkarm. Le forze israeliane si sono schierate a ovest del villaggio e hanno consegnato a 3 civili 3 avvisi per l’arresto dei lavori di costruzione delle loro case, con il pretesto di non avere il permesso di costruire in aree classificate come  “C” in base agli Accordi di Oslo del 1993 Oslo. I civili sono stati identificati nelle persone di: Hikmat Yaqub Abdel Latif Bahti (58 anni), Abdel Salam Ridha Abdel Kareem Dhraghma (49 anni), e Ibrahim Atiya Muhammad Mahdawi (54 anni).

Attacchi condotti dai coloni

 

  • Alle 10:00 circa di giovedì 26 giugno 2014, un gruppo di coloni provenienti dall’insediamento di “Kiryat Arba”, nei territori occupati a est di Hebron, accompagnati da soldati israeliani, ha attaccato la residenza privata di proprietà della famiglia  Al-Ja’bari, nella zona di Al-Ras, a est di Hebron. I coloni e i soldati hanno attaccato la famiglia e picchiato i suoi membri. Le forze israeliane hanno arrestato 8 civili: Fahed Naser Al-Ja’bari; Radhi Bassam al-Ja’bari, che ha riportato ferite alla testa; Fares Naser Al-Ja’bari (31); e i suoi fratelli Samy (26); Thaer (22); Mukarram (18); Odai Ahid Al-Ja’bari (24); e Muhammad Sameeh Al-Ja’bari (33), che ha riportato ferite alla testa, e li ha condotti alla stazione di polizia di Ja’bara. Nel frattempo, i soldati israeliani hanno chiuso gli altri membri della famiglia in una stanza e hanno distrutto la casa. L’ambulanza della Mezzaluna Rossa Saudita ha trasportato alcune donne che sono state ferite durante l’attacco all’Ospedale Pubblico di  Hebron. Le donne ferite sono: Huda Bassam Muhammad Al-Ja’bari (30), che ha riportato lesioni alla mano destra mentre tentava di difendere suo marito; Zarifa Muhammad Al-Ja’bari (70), che è stata spinta giù per le scale da un soldato israeliano, Dalal Yaqin Burhan (42); Eid Bassam Al-Ja’bari (12); Rami Muhannad Al-Ja’bari (15); Murad Bassam Al-Ja’bari (12); and Naser Al-Ja’bari (50).

 

  • Alle 09:00 circa di sabato, 28 giugno 2014, un gruppo di coloni dell’insediamento di  “Susya” sulle terre occupate a sud del villaggio di Yatta, a sud di Hebron, si sono diretti verso i terreni dei civlili palestinesi nella vallata di Al-Rakhim e hanno devastato il raccolto. I coloni  sono entrati in una tenda di proprietà di Izz Ghaith e si sono trattenuti per diverse ore.

 

  • Nella mattinata di lunedì 30 giugno 2014,  un gruppo di coloni dell’insediamento di  north di Hebron, ha tagliato 15 piante di ulivo (rispettivamente di 3 e 5 anni) nella zona di Abu Rish, a ovest del villaggio, appartenenti a Jaber Al-Sleibi.

 

  • Alle 20:00 circa, un gruppo di coloni dell’insediamento di “Ramat Yishai” nel quartiere di Tal Al-Rumaida, al centro di Hebron ha attaccato Majed Mamoun Sultan (19) mentre il ragazzo tornava a casa. I civili hanno riportato feriti alla testa. I soldati israeliani sono arrivati nella zona e hanno arrestato il suddetto civile, conducendolo verso una destinazione ignota.

 

  • All’01:00 circa di martedì 1 luglio 2014, un gruppo di coloni si è schierato all’entrata del villaggio di Kafer Laqef, a est di Qalqilya. All’01:40 circa, le forze Israeliane sono arrivate e hanno evacuato i coloni. Non sono stati registrati altri eventi.

 

  • Alle 02:40 circa dello stesso giorno, un gruppo di coloni si è riunito vicino all’insediamento di”Kedumim” e ha lanciato pietre contro i veicoli dei civili palestinesi che transitavano lungo la strada principale che collega Qalqilya a Nablus. Questo ha comportato la rottura del parabrezza del taxi guidato da Ayman Muhammad Al-Jadaa’ residente nel villaggio di Hibla, a sud Qalqilya.

 

  • Alle 03:30 circa della stessa giornata, un gruppo di coloni ha transitato sulla strada che collega Za’tar a Jericho a bordo di un veicolo fino a raggiungere l’estremità del villaggio occiendtale di Aqraba, a Nablus. I coloni hanno scritto slogan sui garage di Zaher Abdel Hamid Deirya. Lo slogan recitava “Price Tag – La vendetta degli ebrei”.  Più tardi, i coloni hanno avanzato per 100 metri, verso una casa a due piani appartenente a Fadi Basim Salim Ahmed Bani Jaber, e hanno appiccato il fuoco a 128 balle di fieno che si trovavano in un capannone adiacente alla casa .Il fuoco ha distrutto le balle di fieno, 2 tonnellate di crusca. 2 tonnellate di orzo, 5 coperture inplastica, e delle condutture interne. L’evento si è verificato quando la famiglia era già sveglia per consumare il Suhour e questo ha impedito che avenisse un disastro, soprattutto perché una tanica di diesel e un trattore erano vicini al luogo in cui si sono sviluppate le fiamme.

 

  • All’01:00 circa, una colona israeliana di sesso femminile una colona israeliana di sesso femminile ha volontariamente attaccato Snabil Muhammed Fahmi Al-Tous (9 anni), vicino al villaggio di Al-Ja’ba, a sud ovesti di Bethlehem. La donna ha gettato la bambina in una buca sulla strada principale e ha tentato la fuga. Un gruppo di civili l’ha trattenuta e consegnata alla polizia israeliana. Poi hanno trasportato la piccola all’ospedale pubblico di Beit Jala. Muhammad Awad, direttore del pronto soccorso della Mezzaluna rossa saudita, ha dichiarato che i medici hanno prestato le prime cure alla bambina prima di trasferirlo in ospedale. Ha anche sostenuto che la bambina ha riportato gravi lesioni: fratture e ematomi alla testa e ai denti, oltre che gonfiore addominale.

 

 

Raccomandazioni alla comunità internazionale

 

 

PCHR fa notare alla comunità internazionale che la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, incluso il territorio della Gerusalemme Est, è ancora soggetta all’occupazione di Israele, nonostante il ridispiegamento nella Striscia di Gaza del  2005. PCHR conferma inoltre che le forze israeliane continuano a imporre misure di correzione collettiva nella Striscia di Gaza, che hanno subito una escalation dopo le elezioni parlamentari palestinesi del 2006, nelle quali Hamas ha ottenuto la maggioranza dei seggi del Consiglio Legislativo Palestinese. PCHR sottolinea che esiste la consapevolezza a livello internazionale del fatto che Israele sia obbligato a rispettare i diritti umani e il diritto umanitario internazionale, soprattutto le Convenzioni dell’Aya sulle Leggi ed usi della guerra terrestre e la convenzione di Ginevra. Israele è tenuto al rispetto dei diritti umani universalmente sanciti e delle leggi di guerra, per garantire la migliore protezione ai civili e la cura delle vittime.

 

Alla luce delle reiterate misure arbitrarie, della confisca di terre e dell’attività dei coloni in Cisgiordania, e delle ripetute aggressioni contro i civili nella Striscia di Gaza, il PCHR chiede alla comunità internazionale, specialmente alle Nazioni Unite, alle Alte Parti contraenti della Convenzione di Ginevra e all’Unione Europea – in virtù dell’obbligo naturale al rispetto e all’applicazione del diritto internazionale – di cooperare e agire secondo le seguenti raccomandazioni:

 

1. il PCHR chiede alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite di usare tutti i mezzi a loro disposizione per consentire al popolo palestinese di godere del proprio diritto all’autodeterminazione, attraverso l’istituzione dello Stato Palestinese,  che è stato riconosciuto dall’Assemblea Generale dell’ONU  a larga maggioranza, usando tutti i meccanismi giuridici a loro disposizione, ivi comprese le sanzioni, per porre fine all’occupazione dello Stato Palestinese;

2.         Il PCHR chiede alle Nazioni Unite di garantire protezione internazionale ai Palestinesi che vivono nei territori occupati e di assicurare la non reiterazione delle aggressioni nei territori occupati, particolarmente nella Striscia di Gaza;

3. Il PCHR chiede alle Alte Parti contraenti della  Convenzione di Ginevra di  obbligare Israele, in qualità di Alta Parte Contraente delle Convenzioni, di applicare le Convenzioni nei territori palestinesi occupati;

4.  Il PCHR chiede alle parti  contraenti i trattati sui diritti umani, specialmente il Patto relativo ai Diritti Civili e Politici e il Patto relativo ai Diritti Economici, Sociali e Culturali di costringere Israele a adempiere ai suoi obblighi nei territori occupati e a obbligarlo a prendere in considerazione la situazione dei diritti umani nei territori occupati nei rapporti sottoposti ai comitati interessati;

5.  Il PCHR chiede  alle Alte Parti Contraenti delle Convenzioni di Ginevra di rispettare l’obbligo di applicazione delle convenzioni, incluso l’ampliamento della giurisdizione, al fine di perseguire i sospettati di crimini di guerra, indipendentemente dalla nazionalità e dal luogo del crimine, per spianare la strada alla persecuzione dei sospettati di crimini di guerra israeliani e per porre fine alla durevole impunità di cui hanno goduto;

6. Il PCHR chiede agli Stati che applicano il principio della giurisdizione universale di non cedere alle pressioni di Israele di limitare la giurisdizione universale per perpetuare l’impunità goduta dai sospettati di crimini di guerra israeliani;

7. Il PCHR chiede alla comunità internazionale di agire per fermare tutte le attività di espansione coloniale di Israele nei territori palestinesi occupati attraverso l’imposizione di sanzioni contro gli insediamenti israeliani e il divieto di commercializzare con loro;

8. Il PCHR chiede all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di trasferire il  Rapporto Goldstone al Consiglio di Sicurezza dell’ONU al fine di riportarlo alla Corte Penale Internazionale in virtù dell’Articolo 13(b) dello Statuto di Roma;

9. Il PCHR chiede chiede alle Nazioni Unite di confermare che la detenzione dei criminali di guerra nel conflitto israelo-palestinese è una precondizione per il raggiungimento della stabilità e della pace in quelle regioni, e che la pace non può costruirsi a discapito dei diritti umani;

10. Il PCHR chiede chiede all’Assemblea Generale dell’ONU e al Consiglio per i diritti umani di dichiarare esplicitamente che la politica israeliana di chiusura di Gaza e l’annessione della Cisgiordania sono illegali, e di riferire le due questioni al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, al fine di imporre sanzioni su Israele e obbligarlo a rimuoverle;

11. Il PCHR chiede alla comunità internazionale, alla luce del fallimento del tentativo di fermare l’aggressione contro il popolo palestinese, di adempiere l’obbligo di ricostruire la Striscia di Gaza dopo tutta la serie di ostilità perpetrate da Israele, che hanno avuto come obiettivi le infrastrutture civili;

12. Il PCHR chiede alle Nazioni Unite e all’Unione Europea di esprimere una posizione chiara nei confronti del Muro dell’annessione in conformità con il riconoscimento internazionale dello Stato Palestinese con i confini del 1967, in considerazione del fatto che il muro è stato eretto per larga parte nel territorio dello Stato Palestinese;

13. Il PCHR chiede all’Unione Europea di dare seguito all’Articolo 2 dell’Accordo di Associazione UE-Israele, che sancisce da ambo le parti il rispetto dei diritti umani come precondizione per la cooperazione economica tra gli stati dell’UE e Israele, e che l’UE non ignori le violazioni e i crimini contro i civili palestinesi perpetrati da Israele;

14. Il PCHR chiede all’autorità palestinese di firmare e aderire allo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale e alle Convenzioni di Ginevra, e chiede alla comunità internazionale, specialmente alle Nazioni Unite, di incoraggiare lo Stato Palestinese a aderire agli accordi per il diritto internazionale e i diritti umani internazionali.

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Documento pubblico

Per ulteriori informazioni visitate il sito www.pchrgaza.org o contattate la sede del PCHR nella Città di Gaza, via mail pchr@pchrgaza.org o telefonate al numero +972 08 282 4776 – 282 5893.

Traduzione a cura di:

Romana Rubeo
Eleonora Allegrini
Elisa Biasucci
Leonilde Clemente