Rapporto settimanale del Pchr sulle violazioni israeliane nei TO

unnamedGaza-Pchr. Rapporto settimanale sulle violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati (13-19 agosto 2015)

Le forze israeliane hanno ucciso 2 Palestinesi ai check-point militari, a sud di Nablus.

Un terzo Palestinese è stato ferito in circostanze analoghe, a nord-ovest di Gerusalemme occupata.

Le forze israeliane hanno continuato ad aprire il fuoco in zone di confine lungo la Striscia di Gaza, ma non sono state segnalate vittime.

Le forze israeliane hanno continuato a usare una forza eccessiva contro le proteste pacifiche in Cisgiordania.

3 civili palestinesi sono stati feriti a Kafr Qaddoum, a nord-est di Qalqilya, e a Selwad, a nord-est di Ramallah.

La marina militare israeliana ha aperto il fuoco contro i pescatori palestinesi nel mare della Striscia di Gaza, ma non sono state segnalate vittime.

Le forze israeliane hanno condotto 65 incursioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania e 3 nella Striscia di Gaza.

40 civili palestinesi, tra cui 8 bambini e una donna, sono stati arrestati.

19 di questi civili, tra cui 5 bambini e una donna, sono stati arrestati nella Gerusalemme est occupata.

Israele ha continuato ad imporre una chiusura totale sui TPO e ad isolare la Striscia di Gaza dal resto del mondo.

Molti check-point sono stati installati in Cisgiordania.

6 civili palestinesi sono stati arrestati ai check-point.

Le forze israeliane hanno continuato negli sforzi per creare una maggioranza ebrea nella Gerusalemme Est occupata.

15 case e 3 stalle per il bestiame nell’area di al-Khan al-Ahmar, e un edificio residenziale nella valle di al-Jouz sono stati demoliti.

Le forze israeliane si sono impadroniti di oltre 7 dunum [1] di proprietà privata vicino al cimitero di al-Rahmah.

Le forze israeliane hanno continuato a sostenere le attività di insediamento in Cisgiordania e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare i civili e le proprietà palestinesi.

Le forze israeliane hanno demolito 7 tende uso abitazione e 3 stalle per il bestiame nel villaggio di Fasayel, a nord di Gerico.

Un’infrastruttura per la vendita di materiale da costruzione, un edificio in costruzione e una baracca sono stati demoliti a Betlemme.

Aree di terreno sono state spianate a Beer Ouna.

Riassunto

Le violazioni israeliane al diritto internazionale e al diritto internazionale umanitario nei Territori Palestinesi Occupati sono continuate nel periodo di riferimento (13-19 agosto 2015).

Colpiti:

Nel periodo in esame, le forze israeliane hanno usato una forza eccessiva uccidendo 2 Palestinesi e ferendone altri 2 in Cisgiordania. Nella Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno continuato a sparare nelle zone di frontiera lungo il confine della Striscia di Gaza. Inoltre, la marina militare israeliana ha continuato ad attaccare e ad inseguire i pescatori palestinesi in mare.

In Cisgiordania, le forze israeliane di stanza ai checkpoint militari uso hanno fatto un uso eccessivo della forza contro i civili palestinesi. Nel periodo in esame, con uso eccessivo della forza, le forze israeliane hanno ucciso 2 civili palestinesi. Le forze israeliane hanno affermato che entrambi hanno tentato di colpire i soldati israeliani. Il PCHR ricorda che il primo ministro e il ministro della Difesa israeliano hanno elogiato quello che i soldati israeliani hanno fatto riguardo ai 2 crimini, a causa di questo altri soldati israeliani commetteranno più crimini contro i civili palestinesi. Nel primo crimine commesso il 15 agosto 2015  a un check-point militare, a sud di Nablus, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro un giovane palestinese, uccidendolo con 4 proiettili, di cui 3 erano nella parte superiore del suo corpo. Il 17 agosto 2015, le forze israeliane hanno ucciso un Palestinese di 24 anni, al check-point di Za’tara, a sud di Nablus.

Il 15 agosto 2015, le forze israeliane hanno ferito un civile palestinese del villaggio di Beit Anan, a nord-ovest della Gerusalemme occupata. Hanno aperto il fuoco contro di lui mentre era in un posto di blocco militare, a sud ovest di Ramallah.

Le forze israeliane hanno continuato a fare un uso eccessivo e sistematico della forza contro le proteste pacifiche organizzate dai civili palestinesi e israeliani e attivisti internazionali per i diritti umani, per protestare contro la costruzione del muro di annessione , le attività di insediamento in Cisgiordania e le politiche israeliane nei Territori Palestinesi Occupati. un civile di 27 anni è stato ferito al collo durante la protesta di Kufor Qaddoum, a nord-est di Qalqilya, il 14 agosto 2015. Inoltre, altri 2 hanno subito ferite da proiettili con la punta di gomma nel villaggio di Selwad, a nord-est di Ramallah.

Nella Striscia di Gaza, nel quadro di attacchi terrestri e scontri a fuoco, il 16 agosto 2015, le forze israeliane di stanza lungo il confine hanno sparato nei terreni agricoli e ai pastori del villaggio di al-Shouka, ad est di Rafah, a sud della Striscia di Gaza. Lo stesso giorno, le forze israeliane di stanza lungo la recinzione di confine, ad est di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, hanno lanciato più di 20 bombe traccianti in cielo. Questo ha coinciso con sporadiche sparatorie, ma non sono state segnalate vittime.

Riguardo gli attacchi ai pescatori palestinesi, il 16 agosto 2015, le cannoniere israeliane al largo di Rafah, a sud della Striscia di Gaza, hanno aperto il fuoco contro i pescatori che navigavano entro le 2 miglia nautiche, ma non si segnalano vittime o danni alle cose.

Attacchi:

Nel periodo in esame, le forze israeliane hanno condotto almeno 65 aggressioni militari nelle comunità palestinesi della Cisgiordania e 6 a Gerusalemme Est. Durante questi attacchi , le forze israeliane hanno arrestato almeno 40 Palestinesi, tra cui 8 bambini e una donna. Diciannove di questi civili, tra cui 5 bambini e la donna, sono stati arrestati a Gerusalemme Est.

Nella Striscia di Gaza, il 17 agosto 2015, le forze israeliane hanno portato a termine  3 attacchi nel sud e nel centro della Striscia di Gaza, durante le quali hanno livellato il terreno ritirandosi poi.

Restrizioni alla circolazione:

Israele ha continuato ad imporre una stretta chiusura nei Territori Palestinesi Occupati, imponendo severe restrizioni alla circolazione dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est.

Il blocco illegale della Striscia di Gaza, che è stato stretto continuamente da giugno 2007 ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica nella Striscia di Gaza. Le autorità israeliane impongono regole per minare la libertà del commercio, comprese le esigenze di base per la popolazione della Striscia di Gaza e dei prodotti agricoli e industriali che devono essere esportati. Per 8 anni consecutivi, Israele ha rafforzato la chiusura via terra e mare per isolare la Striscia di Gaza dalla Cisgiordania, compresa Gerusalemme occupati, e dagli altri paesi  del mondo. Ciò ha determinato gravi violazioni dei diritti economici, sociali e culturali e un deterioramento delle condizioni di vita per 1,8 milioni di persone. Le autorità israeliane hanno deciso che  Karm Abu Salem (KeremShaloum) è l’unico passaggio per l’import export, al fine di esercitare il suo controllo sull’ economia della Striscia di Gaza. Mirano anche ad imporre un divieto totale delle esportazioni dalla Striscia di Gaza. Il blocco israeliano ha portato il tasso di povertà al 38,8%, il 21,1% dei quali soffre di estrema povertà. Inoltre, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 44%, che riflette il deterioramento economico senza precedenti nella Striscia di Gaza.

Le attività di insediamento

Israele ha continuato le sue attività di insediamento nei TPO, una diretta violazione del diritto internazionale umanitario, e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare i civili e le proprietà palestinesi.

Giovedì 13 agosto 2015, le forze israeliane sono entrate nel villaggio di Khelaa, ad ovest di Za’tara, nella Betlemme orientale. I soldati israeliani sono stati schierati tra le case residenziali, e i bulldozer militari hanno demolito un muro di cemento, e un cortile pieno di sabbia e ghiaia per l’edilizia. Inoltre, hanno sequestrato una roulotte di 15 metri quadrati adibita a negozio, e un locale  di 10 metri quadrati. Il processo di distruzione è avvenuto col pretesto della mancanza di licenze nella zona, che è classificata come area (C) in base agli accordi di Oslo. La perdita è stimata in 17.000 shekel.

Il 17 agosto 2015, le forze israeliane sono entrate nel villaggio di Janta, a Betlemme. Hanno livellato aree di terreno coltivato ad ulivi nell’area di Wad Ahmed.

Martedì mattina, 18 agosto 2015, le forze israeliane hanno demolito molte tende uso abitativo, baracche e ovili nel centro del villaggio di  Fasail, a nord di Gerico. Il numero di persone colpite dalle demolizioni è 21. Si segnala che il 25 maggio 2015, le forze israeliane hanno distribuito le comunicazioni per evacuare la zona di cui sopra, col pretesto che si trova nella zona (C).

Giovedì, 13 agosto 2015, un gruppo di coloni dell’insediamento di “Kokhav Hashahar” nei  villaggi di Deir Jarir e Kufor Malek, a nord-est di Ramallah e al-Bireh, hanno dato fuoco a una tenda utilizzata come deposito di cibo in un campo beduino  nell’area di Ein Samia, a est del villaggio di Kufr Malek. I coloni hanno scritto lo slogan di “Maestro della vendetta” in ebraico sulle rocce vicino alla tenda e hanno disegnato una stella di David.

Sforzi per creare una maggioranza demografica ebrea a Gerusalemme

Il 17 agosto 2015, le forze israeliane, accompagnate dai funzionari dell’amministrazione civile israeliana sono entrate nel campobeduino di al-Sa’idi nell’area di al-Anbar Shaikh al-Za’im, a est di Gerusalemme est. Hanno demolito 4 case di plastica e legno. Hanno anche demolito 2 baracche  residenziali in plastica, legno e coperte appartenenti alla famiglia di Abu Falah. Le forze israeliane sono anche entrate a Beer-al-Maskoub e nella valle di Sneisel a al-Khan al-Ahmar. Hanno demolito 12 strutture appartenenti alle famiglie  al-Sa’idi e Bseisat.

Il 19 agosto 2015, le autorità israeliane hanno demolito un vecchio edificio residenziale riparato nella  valle di al-Jouz a Gerusalemme Est, con il pretesto che è stato costruito senza licenza edilizia. L’edificio di 3 piani composto da 6 appartamenti appartiene alle famiglie di Hani Toutah e Ra’ed al-Totanji. La superficie di ogni piano è di 180 metri quadrati, uno dei quali è stato costruito prima dell’occupazione israeliana di Gerusalemme nel 1967.

Il 16 agosto 2015, con la protezione delle forze israeliane, gli agenti dell’ Autorità Natura Israele hanno preso d’assalto un tratto di terra vicino al cimitero di al-Rahma e la recinzione della moschea di al-Aqsa da est. I lavoratori che li accompagnavano hanno messo del  filo spinato in tutto il paese, la cui area è di 7 dunum, per confiscarlo.

Traduzione di Edy Meroli