Rapporto settimanale del Pchr sulle violazioni israeliane nei TO

Rapporto settimanale sulle violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati. (19-26 agosto 2020).

Un minore palestinese è stato ucciso e 16 civili feriti, fra cui 2 ragazzini, dalle IOF, che hanno fatto uso eccessivo della forza:

  • 10 feriti a Ramallah, fra cui 2 minori e il minore ucciso;
  • 2 feriti durante la soppressione delle proteste da parte delle IOF a Kafr Qaddum;
  • 2 feriti a Jenin e altri 2 a Tulkarem

Un minore è stato ferito durante  un attacco aereo delle IOF nella Striscia di Gaza ;

Gaza entra in una nuova fase per i casi e le morti di coronavirus rivelati per la prima volta fuori dai centri di quarantena;

Politica israeliana di punizione collettiva: le IOF mantengono severe restrizioni di chiusura sulla Striscia di Gaza ;

Si evidenziano 5 attacchi a fuoco contro i pescherecci nella Striscia di Gaza occidentale e 8 contro terreni agricoli nella Striscia di Gaza orientale;

In 111 incursioni delle IOF in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est occupata: 103 civili sono stati arrestati, fra cui 5 bambini e una donna;

4 case sono state demolite, 3 autodemolite nella Gerusalemme Est occupata,  11 baracche spianate col bulldozer e smantellate a Hebron;

Attacchi di coloni in Cisgiordania: almeno 259 piantine di ulivo sono state sradicate e dei pastori sono stati aggrediti a Hebron;

Le IOF  hanno installato 62 check-point militari temporanei in Cisgiordania e vi hanno arrestato 9 Palestinesi.

Sommario.

Le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato a commettere crimini e diverse violazioni contro i civili palestinesi e le loro proprietà, inclusi i raid alle città palestinesi caratterizzati da un uso eccessivo della forza, aggressioni, abusi e attacchi a civili. Questa settimana, le IOF hanno intensificato gli attacchi contro la Striscia di Gaza con molteplici raid aerei; un attacco aereo ha provocato il ferimento di un bambino all’interno della sua casa. Inoltre, le IOF hanno mantenuto severe restrizioni di chiusura nella Striscia di Gaza, continuando la politica di punizione collettiva, e azioni di ritorsione disumane e illegali adottate contro la popolazione civile della Striscia di Gaza dal 2007.

Durante l’escalation delle IOF, sono stati documentati i primi casi di coronavirus nella Striscia di Gaza fuori dai centri di quarantena. Le autorità di Gaza hanno imposto un coprifuoco di 48 ore a partire da lunedì sera, 24 agosto 2020, rinnovandolo per altre 72 ore. Il coprifuoco ha comportato la sospensione dei servizi pubblici e privati, comprese le scuole, le moschee, i mercati, le sale per i matrimoni e i circoli, per contenere la diffusione del virus, identificare possibili aree di infezione e rivolgersi a persone che abbiano avuto contatti con le persone contagiate. Il PCHR avverte delle implicazioni catastrofiche della diffusione del coronavirus nella Striscia di Gaza, soprattutto con il suo sistema sanitario già esaurito a causa di 14 anni di chiusura illegale e disumana e per le  politiche di punizione collettiva imposte dalle IOF alla Striscia di Gaza. Il PCHR teme per le vite dei civili palestinesi mentre continuano gli attacchi delle IOF e le misure di punizione collettiva e avverte delle loro ripercussioni sui diritti sociali e l’economia collettiva dei Palestinesi.

Inoltre, le IOF hanno continuato ad attaccare in Cisgiordania, a fare uso eccessivo della forza, a demolire case e strutture e ad espandere gli insediamenti.

Questa settimana, il PCHR ha documentato 209 violazioni della legge internazionale per i diritti umani e del diritto internazionale umanitario da parte delle IOF e dei coloni nei Territori Palestinesi Occupati. Va sottolineato che le limitazioni dovute alla pandemia del coronavirus, inclusa la chiusura di alcuni territori, hanno limitato la mobilità degli inviati del PCHR e la possibilità di condurre la documentazione sul campo; pertanto, le informazioni documentate in questo report sono solo una parte delle continue violazioni delle IOF.

Attacchi a fuoco delle IOF e violazione del diritto all’integrità fisica: le IOF hanno ucciso un minore e ferito altri 16 civili, tra cui 2 minori facendo uso eccessivo della forza in Cisgiordania: un minore è stato  ucciso e altri 2 minori sono stati feriti il 19 agosto 2020, dopo che le IOF hanno sparato loro per aver lanciato pietre e bottiglie molotov a nord-ovest di Ramallah. Altri 7 sono stati feriti durante la repressione delle proteste da parte delle IOF a Turmus Ayya; 1 ferito nel campo profughi di Jalazone a Ramallah e altri 2 a Kafr Qaddum, uno di loro è stato ferito da un ordigno esplosivo delle IOF; altri 2 sono stati feriti a Jenin e 2 a Tulkarem.

Nella Striscia di Gaza, un minore ha riportato ferite moderate durante un attacco aereo israeliano mentre era a casa; e una bomba è caduta su una casa a Khan Younis est, distruggendone uno dei muri senza esplodere. Inoltre, le IOF hanno aperto il fuoco 5 volte contro i pescherecci nella Striscia di Gaza occidentale e 8 volte su terreni agricoli a est.

Incursioni delle IOF e arresti di civili palestinesi: le IOF hanno effettuato 111 incursioni in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est occupata. Quelle incursioni comprendevano raid in case civili e attacchi a fuoco, terrorizzando i civili e attaccando molti di loro. Durante le incursioni di questa settimana, 103 Palestinesi sono stati arrestati, tra cui 5 minori e una donna che è il capo della divisione delle guardie femminili della moschea di Al-Aqsa. Gli arrestati includevano due membri affiliati ad Hamas del disciolto Consiglio Legislativo Palestinese. Le IOF hanno anche condotto due incursioni a Khan Younis est e nel nord della Striscia di Gaza.

Attività di espansione degli insediamenti e attacchi dei coloni: le IOF hanno continuato l’operazione di espansione degli insediamenti in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est occupata, il PCHR ha documentato 10 violazioni, tra cui:

  • Tubas: baracche di latta rase al suolo, adibita come stalla per le pecore e comprendeva una cisterna d’acqua e cibo per animali;
  • Sebastia, Nablus: avviso di rimozione della bandiera nazionale;
  • Gerusalemme est: avvisi di demolizione notificati a due edifici residenziali nel quartiere di Wadi al-Humus e 4 case demolite (3 autodemolite);
  • Betlemme: avviso di demolizione di due case e di distruzione di una strada;
  • Ramallah: 2 baracche metalliche demolite; una usata come abitazione e l’altra come stalla per le pecore; 2 tende residenziali smantellate e 6 baracche adibite a fienili;
  • Gerico: 2 baracche usate come fienili demolite.

 Attacchi di coloni: il PCHR ha anche documentato che almeno 350 piantine di ulivo  (di 5 anni)  sono state sradicate e dei pastori aggrediti ed espulsi a Yatta est, Hebron.

Politica di chiusura israeliana e restrizioni alla libertà di circolazione:

Le IOF  hanno inasprito le restrizioni di chiusura e la politica di punizione collettiva contro la Striscia di Gaza, rafforzata da lunedì 10 agosto 2020, poiché le autorità israeliane hanno annunciato la chiusura del valico di Karm Abu Salem e vietato l’ingresso di carburante e materiale da costruzione, e hanno chiuso il mare presumibilmente in risposta al lancio di palloni incendiari verso le comunità israeliane adiacenti alla Striscia di Gaza. Mercoledì sera, 12 agosto 2020, le IOF  hanno annunciato la riduzione della zona di pesca della Striscia di Gaza da 15 a 8 miglia nautiche. A causa dell’impossibilià di ingresso del carburante, la centrale elettrica di Gaza ha annunciato la chiusura a partire da martedì mattina, 18 agosto 2020, poiché la popolazione di Gaza ora riceve 4 ore di energia contro 16 ore di interruzione al giorno; le cui implicazioni negative hanno iniziato a interessare i servizi sanitari, oltre alle strutture commerciali, industriali e agricole.

Questa decisione rientra nel quadro della politica di chiusura completa, illegale e disumana imposta dalle autorità israeliane alla Striscia di Gaza dal giugno 2007, poiché i valichi della Striscia di Gaza hanno subito restrizioni più severe alla circolazione di merci e persone.

Intanto le IOF hanno continuato a suddividere la Cisgiordania in cantoni separati con le strade importanti bloccate dall’occupazione israeliana dalla Seconda Intifada e con check-point temporanei e permanenti, dove la circolazione dei civili è limitata e sono soggetti ad arresto.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli