Rapporto settimanale del Pchr sulle violazioni sistematiche israeliane dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati

Gaza-Pchr. Nel suo rapporto settimanale sulle violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati – dal 3 al 9 dicembre 2015 -, il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) ha evidenziato che le forze israeliane hanno continuato a commettere crimini sistematici.


Rapimento di feriti palestinesi

10 civili palestinesi, tra cui un bambino, sono stati uccisi in Cisgiordania. 70 civili palestinesi, tra cui 21 bambini, una giornalista e una donna, sono stati feriti in Cisgiordania e Striscia di Gaza.

Le forze israeliane continuano a eseguire demolizioni di abitazioni palestinesi come politica di punizione collettiva. Una casa a Nablus è stata bombardata, a causa della quale una moschea e 5 case vicine hanno sostenuto danni materiali.

Le forze israeliane hanno continuato a colpire l’area di confine lungo la Striscia di Gaza.
Due abitazioni hanno subito danni a causa delle bombe israeliane. Aerei da guerra israeliani hanno bombardato un centro di addestramento nella Striscia di Gaza, ma non sono state segnalate vittime.

Attacchi israeliani in Cisgiordania

Le forze israeliane hanno condotto 114 incursioni contro le comunità palestinesi della Cisgiordania.

In Cisgiordania, le esecuzioni eseguite dalle forze israeliane sono state le seguenti:

Giovedì 3 dicembre 2015, i soldati israeliani di stanza al check-point istituito all’incrocio di Hezmah, a nord-est di Gerusalemme, hanno ucciso Mazen Hasan Mohammed Oraibi (36 anni), della cittadina di Abu Dis. Il Palestinese ha sparato e i soldati lo hanno ucciso.

Lo stesso giorno, gli agenti di polizia israeliani hanno aperto il fuoco contro ‘Ezz al-Din Rayeq Abdullah Raddad (21 anni) con il pretesto che avesse pugnalato qualcuno nei pressi di al-Mesrarah, in strada al-Anbyaa, nella Città Vecchia di Gerusalemme Est. Come risultato, è stato colpito con diversi proiettili a distanza ravvicinata ed è lasciato sanguinare a morte.

Le forze israeliane di stanza al posto di blocco militare di “Gilbert”, a nord-ovest del quartiere di Tal al-Rumaidah, nel centro di Hebron, hanno ucciso Taher Faisal Abdul Men’em Fanoun (21 anni) e Mostafa Fadel Abdul Men’em Fanoun (16), entrambi di Jabal al-Rahmah, a sud di Hebron. Le forze israeliane hanno affermato che le 2 persone hanno tentato di accoltellare i soldati israeliani. I 2 corpi sono stati trasportati da un’ambulanza israeliana verso una destinazione sconosciuta.

Nel pomeriggio, forze israeliane hanno ucciso un civile palestinese che tornava a casa a piedi verso la cittadina di Aboud, a nord-ovest di Ramallah. Le forze israeliane hanno affermato che la persona uccisa ha accoltellato un soldato che si trovava con altri commilitoni all’ingresso principale del villaggio. Tuttavia, le indagini del PCHR confutano totalmente la storia di Israele.

Secondo le indagini e le dichiarazioni dei testimoni oculari del PCHR, un soldato israeliano ha aperto il fuoco contro Abdul Rahman Wajih Ibrahim Abdul Majid (27 anni) dopo che altri militari lo avevano preso a schiaffi in faccia. A causa di ciò, Abdul Rahman ha spinto il soldato che è inciampato e caduto sulla schiena. Il soldato ha subito sparato 2 colpi contro di lui e anche altri due soldati hanno aperto il fuoco.

Lo stesso giorno, le forze israeliane di stanza all’ingresso occidentale di Silwad, a nord-est di Ramallah, sulla strada Silwad-Yabroud vicino alla tangenziale m.60, hanno aperto il fuoco contro un veicolo, il cui autista, Anas Bassam Abdul Rahim Hammad (21 anni) è rimasto ucciso. Hammad aveva investito un gruppo di soldati israeliani all’ingresso della cittadina.

Il 6 dicembre 2015, la polizia israeliana ha aperto il fuoco contro ‘Amer Yaser Iskafi, di Beit Hanina, a nord di Gerusalemme occupata, crivellandolo di proiettili. Iskafi è stato lasciato morire dissanguato sul posto, nonostante fosse presente un’ambulanza della Stella Rossa di David.

Il 07 dicembre 2015, le forze israeliane dispiegate nei pressi della moschea al-Ibrahimi a Hebron hanno ucciso Ihab Maswadi (21 anni) dell’area delle Montagne di al-Sharif. Esse hanno affermato che Meswadi ha accoltellato un colono israeliano. La salma è stata portata via da un’ambulanza israeliana verso una destinazione sconosciuta. Il video condiviso sui social media ha mostrato un certo numero di soldati israeliani e personale medico che offrire i primi soccorsi al colono. Nel frattempo, Meswadi giaceva a terra e nessuno dei paramedici o soldati gli si è avvicinato per controllarlo o prestare soccorso, ed è stato lasciato morire dissanguato.

L’8 dicembre 2015, durante la loro incursione al campo profughi di al-Dheishah, a sud di Betlemme, le forze israeliane hanno ucciso Malek Shahin (18 anni), quando hanno aperto il fuoco contro decine di ragazzi palestinesi che lanciavano pietre e bottiglie vuote contro di loro. Il civile è stato colpito con un proiettile che gli è entrato nella fronte e si è conficcato nella testa. Alle ambulanze palestinesi è stato negato l’accesso al campo e il giovane è stato lasciato sanguinare a lungo.

Il 9 dicembre 2015, le forze israeliane dispiegate in strada Shuhada’a, nel centro di Hebron, hanno ucciso Abdel Maswadi (21 anni) dalla zona di al-Sharif con il pretesto che avesse accoltellato due coloni. Il suo cadavere è stato portato da un’ambulanza israeliana verso una destinazione ignota.

Durante la settimana, 49 palestinesi, tra cui 17 bambini, un giornalista e una donna, sono rimasti feriti, uno dei quali a Gerusalemme est, mentre gli altri in Cisgiordania.