Rapporto settimanale Pchr sulle violazioni israeliane: 22-28 marzo 2012

Rapporto settimanale Pchr sulle violazioni israeliane: 22-28 marzo 2012

Pchr. Nessun calo degli attacchi delle forze d’occupazione israeliane contro civili e proprietà palestinesi. La violenza israeliana è sistematica.

  • Le forze d’occupazione israeliane hanno ancora fatto ricorso a metodi repressivi brutali contro le manifestazioni non-violente in Cisgiordania.

– Un civile palestinese è stato ferito.

– Decine di manifestanti e tre diplomatici sono rimasti intossicati dai gas lacrimogeni lanciati dalle forze d’occupazione israeliane.

  • Le forze d’occupazione israeliane hanno condotto 65 incursioni contro comunità palestinesi in Cisgiordania. Una di portata limitata ha colpito la Striscia di Gaza.

– 3 civili palestinesi sono rimasti feriti nel corso di un’incursione israeliana nel villaggio di Rammoun, a nord-est di Ramallah.

– Le forze d’occupazione israeliane hanno arrestato 19 palestinesi, compresi un bambino, due donne e un malato di cuore.

Un bambino palestinese è stato ferito nell’esplosione di un ordigno sospetto, residuo della presenza militare israeliana, a Nablus. 

  • Israele ha continuato a imporre la chiusura totale e a mantere Gaza isolata dal resto del mondo.
  • Le forze d’occupazione israeliane hanno continuato a supportare le attività di colonizzazione in Cisgiordania e, analogamente, i coloni di Israele hanno ancora attaccato civili e proprietà palestinesi.

– Coloni israeliani hanno aggredito 3 pastori palestinesi e ferito un civile a Ramallah.

– Coloni israeliani hanno sradicato decine di alberi e derubato attrezzature agricole di proprietà palestinese a Betlemme.

– Coloni israeliani hanno attaccato agricoltori palestinesi a Nablus, ferendone uno.

– Le forze d’occupazione israeliane hanno demolito 4 tende, distrutto 6 cortili e 3 capannoni nel nord della Valle del Giordano.

Riepilogo

Non si sono arrestate le violazioni israeliane alla legge internazionale umanitaria nei Territori palestinesi occupati.

Periodo di riferimento delle violazioni israeliane: 22-28 marzo 2012.

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Uso di arma da fuoco. Nel periodo preso in considerazione, le forze d’occupazione israeliane hanno ferito 3 civili palestinesi, poi arrestati in un’incursione a Rammoun (Ramallah Nord-Est). Un bambino è rimasto ferito nell’esplosione di un ordigno israeliano a Nablus.

Negli episodi qui esposti, le forze d’occupazione israeliane hanno fatto ricorso a una particolare violenza, nel tentativo di disperdere i manifestanti della resistenza non-violenta contro colonie e Muro d’Apartheid in Cisgiordania.

Qui, un civile palestinese è stato ferito, mentre altri, insieme ad alcuni difensori per i Diritti Umani internazionali, sono rimasti intossicati dai gas lacrimogeni.
Oltre a ciò, un civile palestinese è stato ferito da coloni israeliani mentre questi aggredivano dei pastori palestinesi a Ramallah.

Incursioni. Almeno 65 incursioni militari sono state condotte da Israele in questa settimana (22-28 marzo 2012) in Cisgiordania: 19 palestinesi – tutti civili – sono stati arrestati, e tra essi sono inclusi un bambino, due donne e un malato di cuore.

Nella Striscia di Gaza, le forze d’occupazione israeliane hanno condotto un’incursione di portata limitata al centro del territorio palestinese assediato.

Restrizioni alla libertà di movimento dei palestinesi. Nessun miglioramento nemmeno per quanto riguarda la libertà di movimento della popolazione palestinese. Israele continua a imporre un assedio su tutti i Territori palestinesi occupati e continua a costringere i palestinesi a vivere strangolati da gravi limitazioni alla libertà di movimento, sia a Gaza che in Cisgiordania e ad al-Quds (Gerusalemme Est) occupata.
L’assedio illegale imposto da giugno 2007 su Gaza resta invariato e continua a produrre un impatto di portata devastante sulle condizioni umanitarie ed economiche. Si tratta di violazioni alla dignità umana e ai Diritti Umani della popolazione di Gaza. Restano vaghe le dichiarazioni pronunciate di recente circa un ipotetico alleggerimento dell’assedio su Gaza. Sono parole di facciata, volte a mascherare le vere cause della crisi, vale a dire l’assedio israeliano su Gaza. I palestinesi di Gaza non possono continuare a vivere in questo stato, ad essi viene negato qualunque diritto: dal divieto di esportazione a quello a disporre di beni di prima necessità, mentre restano economicamente incapaci di provvedere al proprio sostentamento. I palestinesi di Gaza: socialmente e culturalmente isolati dal resto del mondo.

Le forze d’occupazione israeliane continuano ad imporre le stesse restrizioni alla libertà di movimento, anche in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.

Migliaia di cittadini palestinesi provenienti da entrambe le aree territoriali palestinesi (Gaza e Cisgiordania) non possono recarsi a Gerusalemme, scontrandosi con il divieto israeliano.

Il rapporto in versione integrale