Gaza-PCHR. Rapporto settimanale sulle violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati.(28 ottobre – 3 novembre 2021).
- Le forze di occupazione israeliane sparano e feriscono 3 palestinesi, compreso un bambino, con l’uso eccessivo della forza in Cisgiordania e Gerusalemme Est occupata.
- Segnalate 3 sparatorie da parte delle IOF (forze di occupazione israeliane) contro pescherecci, e due volte su terreni agricoli nella Striscia di Gaza.
- In 119 incursioni delle IOF in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est occupata: arrestati 80 civili, di cui 16 bambini.
- Il tribunale israeliano ratifica la decisione di confiscare 4700 mq nel quartiere di al-Sheikh Jarrah nella Gerusalemme est occupata.
- Le IOF demoliscono 3 case, 2 negozi e 6 tende; 3 di loro sono residenziali, mentre in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est occupata, sono stati distribuiti avvisi di stop ai lavori di costruzione.
- Le IOF hanno stabilito 41 posti di blocco militari temporanei in Cisgiordania e hanno arrestato 2 palestinesi in tali posti di blocco.
Riepilogo.
Le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato a commettere crimini e violazioni a più livelli contro i civili palestinesi e le loro proprietà. In questa settimana si è assistito a un’escalation di demolizioni e svariati tentativi di sfollare i palestinesi dalla Gerusalemme occupata, con la complicità della magistratura israeliana. Le IOF hanno continuato a usare una forza eccessiva contro i civili palestinesi e a compiere incursioni nelle città e nei villaggi palestinesi della Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est occupata, così come campagne di arresto, trasformando la Cisgiordania in blocchi di terra isolati. Nel frattempo, la Striscia di Gaza entra nel suo quindicesimo anno di chiusura, esacerbando le difficoltà umanitarie in tutto il territorio.
Spari da parte delle forze di occupazione israeliane e violazione del diritto all’integrità fisica:
Le IOF hanno sparato e ferito 3 civili con l’uso eccessivo della forza in Cisgiordania: uno a Qalqilya e due, compreso un bambino, nel campo profughi di al-Duheisha a Betlemme.
Nella Striscia di Gaza, il PCHR ha documentato 3 sparatorie da parte delle IOF contro pescherecci nel mare di Gaza e altre due su terreni agricoli nella parte est di Gaza.
Incursioni delle IOF e arresti di civili palestinesi: le IOF hanno effettuato ben 119 incursioni in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est occupata. Le incursioni includevano raid di case civili e sparatorie, suscitando terrore tra i civili e attaccando molti di loro. Durante le incursioni di questa settimana, sono stati arrestati 80 palestinesi, tra cui 16 bambini e una donna arrestata insieme al marito.
Nella Striscia di Gaza, le IOF hanno condotto un’incursione limitata nella parte orientale di Khan Younis.
Demolizioni.
Il PCHR ha documentato 8 incidenti:
Gerusalemme Est occupata: il tribunale israeliano ratifica la decisione di confisca di 4700 mq nel quartiere di al-Sheikh Jarrah. Inoltre, 2 negozi vicino al checkpoint di Hizma e 2 case sul monte Mukaber sono stati demoliti, mentre 7 famiglie palestinesi ad al-Sheikh Jarrah hanno ricevuto l’avviso di evacuazione.
Betlemme: distribuito un avviso per fermare i lavori di costruzione nel villaggio di Nahalin e un avviso per livellare un terreno agricolo nel villaggio di al-Ma’asarah.
Tuba: 6 tende, di cui 4 residenziali, e un ovile sono stati demoliti nelle Valli del Giordano settentrionale.
Hebron: demolita una casa a Yatta.
Politica di chiusura israeliana e restrizioni alla libertà di movimento:
Le autorità di occupazione israeliane hanno continuato a vietare l’ingresso di decine di beni, inclusi materiali da costruzione, nelle misure di punizione collettiva contro la Striscia di Gaza. Nel frattempo, sono trascorsi 15 anni dall’inizio della chiusura israeliana imposta al territorio, senza una fine in vista che soddisfi il diritto dei palestinesi godere dei propri diritti economici, sociali e culturali.
Nel frattempo, le IOF hanno continuato a dividere la Cisgiordania in cantoni separati, con le strade principali bloccate dall’occupazione israeliana dalla Seconda Intifada del 2000 – ancora chiuse fino ad oggi – e con posti di blocco temporanei e permanenti, dove il movimento dei civili è limitato e sono soggetti a arresto, in particolare al valico di frontiera di al-Karama, lungo il confine giordano-palestinese.
Traduzione per InfoPal di Rachele Manna