
Gaza – Press TV. Gli Stati Uniti e Israele hanno parlato con tre Paesi dell’Africa orientale per il reinsediamento dei palestinesi sfollati da Gaza.
L’Associated Press ha riportato venerdì che Stati Uniti e Israele hanno contattato funzionari di Sudan, Somalia e Somaliland per verificare la possibilità di reinsediare i gazawi le cui case sono state distrutte dalle forze israeliane durante la recente guerra.
Tuttavia, secondo quanto riportato dai tre Paesi, i loro funzionari avrebbero rifiutato la proposta statunitense o non sarebbero a conoscenza di contatti o consultazioni in merito.
Dopo essersi insediato a gennaio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto il trasferimento forzato dei gazawi in un altro Paese, preferibilmente in Giordania o in Egitto. Gli israeliani hanno rapidamente accettato il piano, che assicura la pulizia etnica di Gaza. Tuttavia, il piano è stato ampiamente condannato e ha sollevato gravi questioni legali e morali.
In una conferenza stampa congiunta con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il mese scorso, Trump ha dichiarato che Washington avrebbe assunto il controllo della Striscia di Gaza – eventualmente con l’aiuto di truppe statunitensi – per creare una “Riviera del Medio Oriente”. In precedenza ha suggerito che i palestinesi sfollati potrebbero essere reinsediati altrove, tra cui Egitto e Giordania.
Il piano, tuttavia, è stato ampiamente criticato e respinto dai palestinesi, dai Paesi della regione e dagli alleati di Washington, compresi i Paesi europei.
Nel frattempo, i leader arabi hanno approvato un piano da 53 miliardi di dollari per la ricostruzione di Gaza per contrastare il piano di Trump.
Il piano di ricostruzione di Gaza proposto dall’Egitto prevede l’istituzione di un comitato di gestione per facilitare il ritorno dell’Autorità Palestinese entro sei mesi.
La proposta araba è stata respinta da statunitensi e israeliani, decisi a portare avanti il piano di Trump, che secondo gli esperti non può essere realizzato o attuato a causa di limiti pratici.
L’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC) e i Paesi europei, tra cui Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia, hanno sostenuto la proposta araba.
Traduzione per InfoPal di F.L.