Rapporto sui diritti violati nelle carceri di Israele: prigionieri palestinesi trattati in modo disumano.

Rapporto sui diritti umani dei prigionieri.

Un prigioniero palestinese è in gravi condizioni di salute e rischia di perdere la vista. 

Gaza – Infopal. Non esistono diritti umani per detenuti e prigionieri palestinesi: questi vivono la detenzione in condizioni igienico-sanitarie estreme e le uniche responsabilità ricadono sulle autorità carcerarie israeliane.

Questa volta è la salute di ‘Atiya Mohammed al-Masri, un palestinese di 27 anni, di Deir al-Balah (Striscia di Gaza centrale) ad essere seriamente a rischio.

L’allarme viene lanciato dal Comitato Supremo Nazionale tramite le parole del responsabile per l’informazione, Riyad al-Ashqar.

Al-Masri si trova in carcere dal settembre 2003 ed  stato condannato a 20 anni di prigione per affiliazione al Jihad islamico.

Da anni soffre di congiuntivite acuta, ha gli occhi costantemente infiammati e gonfi e rischia di perdere gli la vista. L’amministrazione penitenziaria israeliana si rifiuta di farlo visitare da un specialista, anche di fronte alle continue richieste pervenute dall’esterno.

Il forte dolore e lo stato di infiammazione acuta lo costringono a restare steso per molte ore, e a causa di ciò, al-Masri ha cominciato a soffrire pure di problemi di respirazione. 

Con al-Marsi, il numero di detenuti e prigionieri palestinesi sofferenti e che hanno bisogno di cure o trattamenti d’urgenza è aumentato drasticamente.

La negligenza nelle cure mediche è una pratica deliberata all’interno delle strutture carcerarie israeliane.

Tra le patologie di cui questi prigionieri soffrono, quelle maggiormente denunciate dall’interno delle carceri sono: malattie cardiache, tumori, pressione, malattie dei reni e, pur riuscendo – sporadicamente – a fare una radiografia o un’analisi più specifica, le casistiche dimostrano che questi esami sono effettuati troppo tardi per intervenire e salvare la salute – di frequente la vita – del prigioniero malato.

Ad oggi, si registrano 52 prigionieri palestinesi malati e deceduti in stato di detenzione per mancanza di cure mediche.

Il Comitato lancia un appello affinché si intervenga con urgenza per l’invio di delegazioni mediche all’interno delle prigioni israeliane.