Rapporto sulla GMR: nel 2019, Israele ha ucciso 215 palestinesi e ne ha feriti 19.000

Gaza-Quds Press. Il Centro palestinese per i diritti umani – al-Mezan – ha documentato l’uccisione di 215 manifestanti che partecipavano alle proteste della Grande Marcia del Ritorno, tra cui 47 bambini e due donne, nel 2019.

Il Centro ha dichiarato, in un rapporto pubblicato domenica, che 145 delle vittime provenivano originariamente dai campi profughi nella Striscia, mentre gli altri 70 erano autoctoni gazawi.

Il rapporto sottolinea che le autorità di occupazione israeliane hanno sparato ai manifestanti da lunghe distanze e che i proiettili letali sono stati diretti in punti mortali nel corpo.

Sul numero di feriti, il rapporto indica un totale di 19.226 casi, di cui 5.000 bambini e 867 donne.

L’autorità nazionale suprema per la Grande Marcia del ritorno e la rottura dell’assedio ha deciso, in una conferenza tenutasi lo scorso dicembre, di sospendere l’organizzazione delle marce fino al 30 marzo e di organizzarle su base mensile durante il 2020, e non più settimanalmente.

Da marzo 2018, i palestinesi partecipano alle marce per chiedere la revoca del blocco della Striscia e il ritorno dei rifugiati nelle loro città e villaggi.

L’esercito israeliano reprime violentemente le marce pacifiche, uccidendo decine di palestinesi e ferendone migliaia di altri.