Rapporto: Washington sostiene “escalation” contro Hezbollah

Washington – Quds News. Secondo un rapporto del sito israeliano di notizie sulla sicurezza, Walla, gli Stati Uniti, pur opponendosi pubblicamente a una guerra su larga scala con Hezbollah, hanno espresso il loro sostegno alla “escalation controllata” di Israele contro il gruppo libanese. Washington spera che la pressione militare apra la strada ai negoziati per consentire ai coloni israeliani di tornare nel nord della Palestina storica.

Il rapporto ha evidenziato che alti funzionari statunitensi hanno messo in guardia sul fatto che questa tattica è molto complessa e potrebbe trasformarsi in una guerra più ampia se non gestita con attenzione. Hanno sconsigliato invasioni di terra e bombardamenti diffusi di aree civili. Tuttavia, nonostante questi avvertimenti, l’amministrazione statunitense continua a sostenere l’escalation nella speranza di usarla come leva per raggiungere una soluzione diplomatica.

I funzionari statunitensi hanno anche espresso pubblicamente soddisfazione per i recenti omicidi israeliani di leader chiave di Hezbollah, in particolare di Ibrahim Aqil, che gli Stati Uniti ritengono responsabile dell’attentato all’ambasciata a Beirut nel 1983 e dell’attentato alla caserma dei Marines statunitensi nel 1984.

Nonostante il cauto sostegno dell’amministrazione statunitense, questa ha avvertito che un aumento degli omicidi e degli attacchi potrebbe provocare una guerra aperta. Israele e gli Stati Uniti stanno lavorando per separare il conflitto con Hezbollah dalla situazione a Gaza, ma mesi di sforzi diplomatici non sono riusciti a fermare il sostegno di Hezbollah a Gaza.

Alti funzionari statunitensi, tra cui il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il consigliere presidenziale Brett McGurk e Amos Hochstein, hanno tenuto intensi colloqui in Israele durante il fine settimana. I funzionari israeliani hanno detto alle loro controparti statunitensi che lo scopo delle loro operazioni contro Hezbollah non è quello di scatenare una guerra totale, ma di creare una “de-escalation attraverso l’escalation”, che secondo loro potrebbe portare a un accordo che riporti i coloni israeliani nel nord, indipendentemente dalla situazione a Gaza.

Un equilibrio delicato.

Nonostante l’accordo con l’approccio di Israele, Washington ha avvertito che si tratta di un equilibrio delicato che potrebbe facilmente andare fuori controllo. Brett McGurk ha descritto il disaccordo con Israele come “tattico”, in particolare su come misurare l’escalation contro Hezbollah. Un funzionario statunitense ha dichiarato a Walla che gli Stati Uniti vogliono mantenere aperti i canali diplomatici e impedire che Israele compia passi che potrebbero chiudere tali possibilità.

L’escalation di violenza della scorsa settimana ha incluso attacchi informatici israeliani contro Hezbollah, che hanno ucciso decine di combattenti e civili del gruppo, innescando un aumento del lancio di razzi da Hezbollah verso il nord di Israele. In risposta, Israele ha lanciato attacchi aerei senza precedenti, tra cui uno che ha ucciso alti comandanti di Hezbollah, tra cui Aqil. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha riconosciuto che i cyberattacchi sono stati un “duro colpo”, ma ha giurato di continuare a sostenere Gaza, affermando che gli attacchi contro Israele sarebbero cessati solo se la guerra contro Gaza fosse terminata.