Rappresentante UE: Israele, come potenza occupante, deve proteggere la popolazione occupata

Gerusalemme – Palestine Chronicle. Il rappresentante dell’Unione Europea nei Territori palestinesi, con i capi missione dell’UE a Gerusalemme e Ramallah, ha affermato in una dichiarazione sulla situazione a Gerusalemme Est che Israele, in quanto potenza occupante, non è esentato dal proteggere la popolazione occupata, invitandolo a cessare le azioni unilaterali come trasferimenti forzati, sgomberi e demolizioni nella città occupata.

“Il 29 giugno, le autorità israeliane hanno demolito un negozio palestinese ad al-Bustan, un quartiere di Silwan, nella Gerusalemme Est. Diversi edifici del quartiere hanno recentemente ricevuto nuovi ordini di demolizione. Attualmente, 20 case sono a rischio imminente di demolizione, mentre ad al-Bustan più di mille palestinesi stanno affrontando la minaccia della demolizione delle loro case”, afferma la dichiarazione dell’UE, rilasciata lunedì.

La dichiarazione ha aggiunto: “Nel frattempo, nella vicina Batan al-Hawa, 86 famiglie sono in varie fasi di procedimenti di sfratto, guidati da un’organizzazione di coloni israeliani. Inoltre, il 2 agosto, la Corte Suprema israeliana dovrebbe annunciare se accetterà la richiesta di appello di quattro delle 28 famiglie […] a rischio di sfratto dalle loro case a Sheikh Jarrah, a seguito di un procedimento giudiziario da parte di un’organizzazione di coloni a Sheikh Jarrah”. “Le leggi interne israeliane, creando la base per le pretese di sfratto delle famiglie, non esentano Israele, in quanto potenza occupante, dall’adempiere ai suoi obblighi di amministrare il territorio occupato in modo da provvedere per la popolazione locale e proteggerla”, ha sottolineato.

Ha aggiunto: “La politica coloniale di Israele è illegale secondo il diritto internazionale. Le azioni unilaterali intraprese in tale contesto, come trasferimenti forzati, sgomberi, demolizioni e confische di case, non faranno altro che intensificare un ambiente già teso e portare ad ulteriori violenze e sofferenze umane. Le autorità israeliane dovrebbero cessare immediatamente queste attività e fornire permessi adeguati per la costruzione legale e lo sviluppo delle comunità palestinesi”.

La dichiarazione afferma che “l’UE rimane impegnata a raggiungere una soluzione a due Stati – basata sui parametri stabiliti nelle conclusioni del Consiglio di luglio 2014 – che soddisfi le esigenze di sicurezza israeliane e palestinesi e le aspirazioni palestinesi allo stato e alla sovranità, ponendo fine all’occupazione iniziata nel 1967, e che risolva tutti i problemi di status permanente al fine di porre fine al conflitto. Si oppone fermamente a tutte le azioni che minano la fattibilità della soluzione a due Stati ed esorta entrambe le parti a dimostrare, attraverso politiche ed azioni, un impegno genuino per una soluzione a due Stati, al fine di ricostruire la fiducia e creare un percorso di ritorno a negoziati significativi”.