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TEL AVIV – Si è conclusa alle prime ore dell’alba l’incursione
terrestre israeliana nella zona di Jabaliya-Sajaya (Gaza), ma i lanci
di razzi palestinesi verso Israele proseguono. Mentre gli ultimi
mezzi blindati israeliani lasciavano la Striscia di Gaza, miliziani
palestinesi sono tornati a bersagliare le vicine città israeliane di
Sderot ed Ashqelon, dove un condominio è stato centrato da un razzo
Grad. Complessivamente sono stati sparati sette razzi. Nel corso
della nottata l’aviazione israeliana ha compiuto a sua volta diversi
raid nel tentativo di neutralizzare lanciatori di razzi. Cinque
miliziani di Hamas, riferiscono fonti locali, sono stati uccisi.
Complessivamente, a partire da mercoledì, oltre 100 palestinesi sono
stati uccisi a Gaza dal fuoco israeliano. I miliziani, a loro volta,
hanno ucciso due soldati israeliani a Jabaliya. Fonti militari a Tel
Aviv hanno detto che il ritiro dei soldati è dovuto al fatto che la
operazione si era "esaurita", ossia che la Brigata Ghivati aveva
ormai terminato le perlustrazioni nella zona prescelta. Secondo la
stampa, è prevedibile che nel prossimo futuro l’esercito israeliano
lancerà all’interno di Gaza operazioni analoghe. Ma da Hamas la
repentina partenza dei soldati israeliani è stata salutata come "una
vittoria" per le milizie locali, le quali assicurano che
proseguiranno nei loro attacchi. "Abbiamo trasformato Sderot in una
città fantasma – ha detto ieri un dirigente di Hamas – e anche ad
Ashqelon avverrà altrettanto".
POSSIBILI NUOVI RAID – Le forze dell’esercito israeliano continuano a
trovarsi anche oggi, come sempre, nel territorio della Striscia di
Gaza, e il ritiro dal campo profughi di Jabalyia è solo un temporaneo
ritorno sulle posizioni consuete ma dalle quali è possibile, in ogni
momento, lanciare nuove incursioni: lo precisa all’ANSA una fonte
dell’esercito israeliano che parla a condizione dell’anonimato. Le
unità della brigata "Givati" che alle prime luci dell’alba hanno
lasciato le zone abitate palestinesi, teatro dei sanguinosi
combattimenti degli ultimi due giorni, sono infatti ritornate sulle
posizioni che occupavano prima dell’incursione a Jabalyia e che si
trovano a ridosso della linea di frontiera fra la Striscia e Israele.
"L’ingresso dei mezzi corazzati israeliani nel territorio della
Striscia non richiede una operazione di sfondamento come ad esempio è
accaduto nel Libano del sud – spiega la fonte – e questo perché
tecnicamente le nostre unità si trovano già al di là della linea di
frontiera, sostando normalmente in territorio palestinese sia pure
senza intervenire". Di incursioni come quelle di Jabalyia ne
avvengono frequentemente e in varie zone della Striscia, ma
normalmente si concludono dopo poche ore: a Jabalyia l’operazione è
stata più lunga nella durata e ha avuto un maggior numero di
obiettivi da raggiungere, e questo spiegherebbe anche la ragione
dell’altissimo numero di vittime. "Terminata questa azione –
ribadisce la fonte – non significa che entro brevissimo tempo non ne
vengano condotte altre: anche per questo i canti di vittoria di Hamas
sono fuori luogo, e loro lo sanno molto bene". Il vice primo ministro
israeliano Haim Ramon ha dichiarato in mattinata che "non era nostra
intenzione rimanere a Gaza"
FINITA OPERAZIONE, ORA OCCORRE GUERRA, HANEGBI
La operazione di carattere limitato si e’ conclusa, adesso Israele
deve prepararsi a una vera guerra contro Hamas. Lo ha detto alla
radio militare Zahi Hanegbi (Kadima), il presidente della Commissione
parlamentare per gli affari esteri e la difesa. Hanegbi ha affermato
che Hamas ”e’ impegnato a creare a Gaza un regno del terrore”,
sostenuto militarmente dall’Iran. Nel governo di Ehud Olmert, ha
aggiunto, solo due ministri su 25 sono favorevoli ad avviare contatti
con Hamas. ”Entro breve tempo – secondo Hanegbi – il governo
prendera’ la decisione che Zahal (acronimo delle forze armate) vada
in guerra per abbattere il regime terroristico di Hamas, e per
assumere il controllo sull’Asse Filadelfi (il confine fra Gaza e
l’Egitto) e sul nord della Striscia di Gaza”. ”Non c’e’
alternativa” ha stimato Hanegbi. Un conflitto del genere, ha
precisato, deve essere preparato minuziosamente, anche per quanto
riguarda il richiamo di riservisti. ”Tanto prima agiremo, tanto
meglio”, ha concluso.
HAMAS CANTA VITTORIA PER RITIRO ISRAELIANO
Hamas ha dichiarato "vittoria" nella Striscia di Gaza per il ritiro
dei militari israeliani. "Il nemico è stato sconfitto", ha dichiarato
un portavoce di Hamas. Un portavoce militare israeliano da parte sua
ha detto che l’offensiva terrestre nella Striscia, lanciata
parallelamente ai raid aerei nel tentativo di sradicare il lancio di
missili palestinesi contro il territorio israeliano, sta ancora
"rallentando". "Solo poche unità rimangono sul campo", ha detto il
portavoce israeliano.
Migliaia di palestinesi sono scesi in piazza nella Striscia di Gaza
per festeggiare il ritiro israeliano dal campo profughi di Jabaliya,
che Hamas considera come una propria vittoria. I manifestanti stanno
raggiungendo il campo profughi di Jabaliya, non distante dalla città
di Gaza, per esprimere solidarietà alla popolazione e celebrare anche
lì il ritiro israeliano. Rappresentanti di Hamas stanno effettuando
sopraluoghi nella zona dei combattimenti "per quantificare i danni".