Rassegna stampa su Gaza: Ansa

2009-01-19 11:13
GAZA: NOTTE DI CALMA, PROSEGUE IL RITIRO
GAZA – La striscia di Gaza ha trascorso una seconda notte di calma grazie al cessate il fuoco dichiarato separatamente da Israele e da Hamas, mentre continua il ritiro graduale delle truppe israeliane dalla Striscia. “Tutto è calmo, non c’é stato alcun segnale di attività di nessun tipo per tutta la notte”, ha detto un portavoce israeliano all’alba di oggi.

Anche fonti palestinesi hanno evocato una situazione tranquilla nella Striscia, sottoposta per tre settimane all’operazione Piombo fuso, che ha causato la morte di oltre 1.300 palestinesi.

Testimoni riferiscono che nella giornata di ieri i carri armati israeliani hanno lasciato la loro postazione principale nella ex colonia di Netsarim, a sud di Gaza City, riaprendo così per la prima volta dal 3 gennaio la strada tra il sud e il nord della Striscia. I carri hanno anche lanciato le posizioni intorno a Jabaliya e Beit Lahya, nel nord.

Un portavoce israeliano ha annunciato stamattina che Israele ha concesso l’autorizzazione al passaggio di circa 200 camion di aiuti umanitari e la fornitura di 400.000 litri di carburante. “Un convoglio di 120 camion deve portare gli aiuti attraverso il valico di Kerem Shalom ed un altro convoglio tra i 60 e i 70 camion entrerà da Karni”, ha precisato il comandante Peter Lerner.

Il ritiro delle forze israeliane da Gaza dovrebbe essere completato – se non ci saranno incidenti sul terreno – prima della investitura del presidente statunitense Barack Obama. Lo ha previsto la radio militare israeliana, citando in merito le valutazioni di una fonte politica israeliana. Lo stesso premier Ehud Olmert ha ieri assicurato che Israele non ha intenzione di restare nella striscia di Gaza.

Il ritiro è iniziato già ieri, quando colonne di mezzi blindati e di unità di fanteria sono state viste rientrare in territorio israeliano, in immagini diffuse dal portavoce militare. Secondo la stampa odierna, a Gaza sono rimaste relativamente poche unità, incaricate di presidiare “punti strategici” che non vengono tuttavia precisati.

HAMAS, ABBIAMO PERSO SOLO 48 UOMINI, 80 SOLDATI UCCISI – Il movimento integralista islamico di Hamas ha perso solo 48 combattenti, mentre avrebbe ucciso almeno 80 soldati israeliani. Lo ha affermato un portavoce dell’ala militare di Hamas a Gaza, durante una conferenza stampa trasmessa dalla tv satellitare del Qatar Al Jazira. Il portavoce ha detto anche che non meno di 900 razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza contro Israele.

Il portavoce del braccio militare di Hamas, le Brigate Ezzedin el Qassam, Abu Ubeida, apparso in tv con il volto completamente mascherato con una kefiah rossa, e con accanto un miliziano più giovane, con sul viso una maschera nera, che imbracciava un kalashnikov, si è soffermato anche sulla volontà di Israele di impedire l’ingresso di armi nella Striscia di Gaza. “L’arrivo di armi a Gaza non può essere definito ‘traffico’, ha sostenuto Ubeida che ha aggiunto:”poiché il mondo (i governi) ignorano il diritto dei palestinesi alla resistenza è nostro diritto ottenere le armi con tutti i mezzi e nessuno ce lo impedirà”.

HAMAS, TORNEREMO AD ARMARCI – Hamas è determinato a tornare ad armarsi. Lo ha ribadito Abu Obeida, il portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas. “Produrre le nostre sante armi è la nostra missione. Sappiamo dove reperire armi” ha detto Abu Obeida nella sua prima conferenza stampa a Gaza dall’inizio della Operazione Piombo Fuso, lanciata tre settimane fa. Abu Obeida ha aggiunto che assommano a 48 le perdite fra i miliziani delle Brigate al-Qassam i quali invece – ha sostenuto – sono riusciti ad uccidere 80 soldati israeliani. Ieri Israele ha reso noto che nella operazione ‘Piombo Fuso’ sono rimasti uccisi complessivamente 13 israeliani: 10 militari (quattro dei quali uccisi da ‘fuoco amico’) e tre civili. Due altri gruppi armati palestinesi hanno pubblicato oggi un primo consuntivo delle operazioni a Gaza. Le Brigate al-Quds, braccio armato della Jihad islamica, affermano di aver perso 34 combattenti e di aver ucciso almeno 18 soldati israeliani. Sostengono di aver sparato 262 razzi. Le Brigate dei martiri di al-Aqsa (al Fatah), sostengono di aver perso tre miliziani e di aver ucciso “almeno un soldato” israeliano. Le Brigate al-Aqsa affermano di aver sparato decine di razzi (fra cui uno di tipo Grad) e decine di colpi di mortaio. (ANSA).

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