Rassegna stampa su Gaza: Repubblica

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Seconda notte tranquilla a Gaza ritiro israeliano sarà completo entro l’insediamento di Obama

Dopo il cessate il fuoco unilaterale riprende fiato la stremata popolazione palestinese. I militari isrealiani proseguono la ritirata dall Striscia di Gaza, continuando a controllare solo alcuni punti ritenuti strategici

“Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissi. Hamas è stato sorpreso”. Lo ha detto oggi a Radio Gerusalemme il ministro israeliano degli Esteri, Tzipi Livni. Alla richiesta di commentare la decisione unilaterale di sospendere le ostilità, la Livni ha osservato: “Bisogna sempre sapere quando entrare (in un conflitto, ndr) e anche sapere quando uscirne. Continuare la operazione sapendo che i vantaggi ulteriori non sarebbero stati grandi… non sarebbe stato molto saggio”. La Livni non ha escluso future operazioni militari israeliane contro Hamas. “Se Hamas dimostrerà di aver capito il messaggio, potremo fermarci – ha detto -. Ma se continuerà a sparare, allora proseguiremo”.

Scontri fra soldati israeliani e militanti di Hamas contrari alla tregua nel nord della Striscia di Gaza. Lo denunciano testimoni oculari precisando che non vi sono state vittime o danni, mentre fonti militari ufficiali israeliane stanno verificando la notizia. Ieri, prima giornata della “fragile tregua” (le parole sono del premier israeliano Ehud Olmert), sono stati lanciati in Israele da Gaza 18 razzi, oggi ancora nessuno.

Anche la Siria, che non era ieri al vertice di Sharm el Sheikh, deve svolgere “un ruolo positivo” nella soluzione della guerra nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nel corso della trasmissione RadioCity in onda su Radiouno.

L’Italia darà “un contributo molto concreto” agli impegni della comunità internazionale nella Striscia di Gaza: con i carabinieri alla frontiera tra la Striscia di Gaza e l’Egitto e partecipando a “una forza navale, che si sta costruendo, di Paesi europei e non solo”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nel corso della trasmissione RadioCity su Radiouno.

Hamas è determinato a tornare ad armarsi. Lo ha ribadito Abu Obeida, il portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas. “Produrre le nostre sante armi è la nostra missione. Sappiamo dove reperire armi” ha detto Abu Obeida nella sua prima conferenza stampa a Gaza dall’inizio della Operazione Piombo Fuso, lanciata tre settimane fa.

Con la presenza di 17 capi di stato dei 22 paesi della Lega Araba, del segretario generale dell’Onu, Ban ki-Moon e del presidente dell’Organizzazione per la Conferenza Islamica (Oci), il senegalese Abdulaye Wade, si è aperto in Kuwait il vertice economico dei capi di stato della Lega Araba che dedicherà una sessione specifica alla situazione nella Striscia di Gaza. Alla riunione è anche presente il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas), anche se la sua carica è scaduta l’8 gennaio scorso, e per la quale dovrebbero essere presto organizzate elezioni nei territori palestinesi.

Gli agenti della polizia di Hamas addetta al traffico stradale sono tornati al lavoro nelle vie della città di Gaza. I vigili, in abiti civili o con giubbotti gialli recanti la scritta ‘traffico’, sono stati dispiegati ai principali incroci della città, riferiscono testimoni locali. Si tratta della prima presenza dell’amministrazione di Hamas nella Striscia dopo tre settimane di offensiva militare, terminata con la tregua alle primissime ore di domenica. Al momento non è stata segnalata la presenza nelle strade di agenti della polizia, che indossano uniformi blu.

Il movimento integralista islamico di Hamas ha perso solo 48 combattenti, mentre avrebbe ucciso almeno 80 soldati israeliani. Lo ha affermato un portavoce dell’ala militare di Hamas a Gaza, durante una conferenza stampa trasmessa dalla tv satellitare del Qatar Al Jazira. Il portavoce ha detto anche che non meno di 900 razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza contro Israele.

La necessità di costituire in tempi brevi un governo di “riconciliazione nazionale” è stata espressa ieri dal premier dell’Autorità nazionale palestinese, Salam Fayyad. Lo riferisce il quotidiano al-Hayat al-Jadida. Secondo Fayyad, questo esecutivo dovrebbe essere composto da 25 personalità accettate da al-Fatah e da Hamas, allo scopo di ripristinare l’unità politica fra la striscia di Gaza e la Cisgiordania. La ricostruzione della striscia di Gaza, ha precisato Fayyad, è ora l’obiettivo prioritario. Già adesso sono in corso i primi tentativi di organizzare una rete di aiuti internazionali alla Striscia. In queste attività, ha precisato, l’Anp dovrà svolgere un ruolo preminente.

Il presidente egiziano, Hosni Mubarak, è partito stamani per il Kuwait, per partecipare ad un vertice economico arabo che si apre nell’emirato del Golfo e che dovrebbe includere una sessione specifica sulla situazione nella Striscia di Gaza. Il vertice, convocato da molto tempo, sembrava messo in discussione da un’iniziativa del Qatar, che ha ha convocato un altro vertice sullo stesso argomento venerdì scorso a Doha, con la partecipazione di vari paesi arabi e non arabi, compresi Iran e Turchia, più le fazioni palestinesi, inclusi i movimenti integralisti di Hamas e Jihad islamica.

Il ritiro delle forze israeliane da Gaza dovrebbe essere completato – se non ci saranno incidenti sul terreno – prima della investitura del presidente statunitense Barack Obama. Lo ha previsto la radio militare israeliana, citando in merito le valutazioni di una fonte politica israeliana. Lo stesso premier Ehud Olmert ha ieri assicurato che Israele non ha intenzione di restare nella striscia di Gaza. Il ritiro è iniziato già ieri, quando colonne di mezzi blindati e di unità di fanteria sono state viste rientrare in territorio israeliano, in immagini diffuse dal portavoce militare. Secondo la stampa odierna, a Gaza sono rimaste relativamente poche unità, incaricate di presidiare “punti strategici” che non vengono tuttavia precisati.

La striscia di Gaza ha trascorso una seconda notte di calma grazie al cessate il fuoco dichiarato separatamente da Israele e da Hamas, mentre continua il ritiro graduale delle truppe israeliane dalla Striscia. “Tutto è calmo, non c’è stato alcun segnale di attività di nessun tipo per tutta la notte”, ha detto un portavoce israeliano all’alba di oggi. Anche fonti palestinesi hanno parlato di una situazione tranquilla nella Striscia, sottoposta per tre settimane all’operazione Piombo fuso, che ha causato la morte di oltre 1.300 palestinesi.

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